) AEM
1) AEM Milano
Aem di Milano punta sul centro Italia. È stato inaugurato nei
giorni scorsi dal presidente e amministratore delegato della
società, Giuliano Zuccoli, l'ufficio di rappresentanza di Aem a
Roma. In questa occasione il presidente ha evidenziato come
«l'apertura della sede di Roma rappresenti un'ulteriore ed
evidente volontà da parte di Aem di crescere, svilupparsi e
dialogare non solo a livello locale ma anche nazionale ed
internazionale». Le importanti e positive acquisizioni e
relazioni di business portate a termine da Aem in questi ultimi
anni «sono senza alcun dubbio un concreto esempio di questa
nostra volontà e l'operazione gestita con Edf e i nostri partner
italiani per l'acquisizione di Edison - ha aggiunto Zuccoli -
deve essere letta nella logica di aumento delle dimensioni
societarie e dei volumi di affari che permetterà al gruppo Aem
di essere il terzo grande operatore del mercato energetico
italiano».
Zuccoli si è anche soffermato sulla crisi del gas. «Alla luce di
quanto sta succedendo, Edison ha visto giusto a spingere sul
gas». «Il piano industriale di Edison recepisce un forte
indirizzo dei nuovi azionisti. In particolare il fatto di
puntare sul gas, di chiudere il ciclo di investimenti nelle
centrali termoelettriche e di guardare di più all'estero,
soprattutto verso la Grecia», ha sottolineato Zuccoli .
2) Mediobanca
MEDIOBANCA “BOCCIA” LE EX MUNICIPALIZZATE: INEFFICIENZA
E SPEREQUAZIONE
Il servizio idrico milanese ha un costo unitario quattro
volte circa inferiore di quello dell'acquedotto
pugliese; la produttività della rete di trasporto locale
milanese e romana è quasi doppia rispetto a quelle delle
aziende torinesi e napoletane; l'aeroporto di Malpensa è
il primo in Italia per numero di bagagli dispersi (ma il
giudizio è contestato dalla Sea, la società che gestisce
lo scalo milanese); a Napoli le interruzioni di
elettricità sono più del doppio di quelle di Torino. E
ancora a Napoli la raccolta differenziata riguarda solo
l'8% dei rifiuti solidi urbani contro il 40% di Brescia.
Sono queste alcune delle principali evidenze emerse da
una ricerca realizzata dall'ufficio studi di Mediobanca
dedicata a “Costi, qualità ed efficienza delle società
controllate dai maggiori Comuni italiani”. Lo si
apprende dalle pagine del quotidiano milanese “Il
Giornale”.
Al centro dell'indagine, commissionata dalla Fondazione
Civicum, 19 società controllate dai Comuni di Roma,
Milano, Torino e Napoli e 18 aziende similari di cui 8
controllate dai comuni di Brescia, Bologna, Modena,
Genova, Firenze e Venezia. Ad essere poste sotto la
lente le cosiddette utility, aziende operanti nei
settori dell'energia, dei servizi idrici, del trasporto
pubblico locale, delle gestioni aeroportuali e dei
servizi di igiene urbana. Denominatore comune alla
maggior parte delle società analizzate, fatta eccezione
per quelle quotate, è la mancanza di trasparenza
informativa che si riverbera sulla efficienza del
sistema. “I Comuni, che controllano queste società - ha
spiegato Fulvio Coltorti, responsabile dell'Ufficio
Studi di Mediobanca - risultano carenti nelle loro
attività di controllo di gestione di queste società”. In
termini di efficienza, che, come ha ricordato lo stesso
Coltorti “va valutata a livello di sistema e non di
singolo gestore”, tra il 2003 ed il 2004 l'indagine ha
rilevato un aumento differenziato per settore dei costi
unitari, con un +1,5% per l'igiene urbana, +1,7% per gli
aeroporti, +5,5% per i trasporti e +8,7% per i servizi
idrici. Virtuoso, invece, l'andamento dei costi del
lavoro che a fronte di una crescita del 4, 6% nel
settore idrico registra una contrazione del 4,8% negli
aeroporti.
Quindici - Federutility
GdS 30 I 2006 -
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