09 10 30 UNA STAMPELLA POCO UTILE

La notizia ha fatto subito il giro di tutti i media: oltre 400 ministri di religione anglicana (preti e vescovi) stanno per essere accolti a braccia aperte nella nostra chiesa cattolica.

Essi potranno:

- continuare a svolgere il ministero sacerdotale o episcopale

- mantenere la propria famiglia (moglie e figli) qualora l'avessero

- praticare riti, esercizi di pietà e quant'altro purchè non siano in contrasto con quelli della religione cattolica.

Molti hanno valutato positivamente questa accoglienza e qualcuno vi ha letto anche un'apertura verso un possibile sacerdozio uxorato nella chiesa cattolica.

A costo di apparire il solito bastian contrario dico che questa "apertura" mi piace poco, che mi sembra un pasticcio e che è una stampella poco utile alla religione cattolica.

L'apertura a preti anglicani mi piace poco perché questi oltre 400 fra preti e vescovi sono una frangia dissidente della confessione religiosa anglicana che sta vivendo al suo interno un dibattito molto interessante che riguarda l'ordinazione sacerdotale delle donne e di persone (uomini e donne) che non nascondono tendenze omosessuali. I nostri "400" dicono: piuttosto che accettare una cosa del genere (cioè il sacerdozio femminile e omosessuale) ci facciamo cattolici. E' una trasmigrazione di protesta e non di proposta. E' la ricerca di un rifugio verso il mantenimento dei propri convincimenti, piuttosto che la voglia di ricerca tout court verso nuovi modi (o antichi?) di essere chiesa di Gesù che cammina nel mondo. Ai nostri "400" non interessa che la chiesa cattolica non preveda (almeno nel rito latino occidentale) il sacerdozio uxorato, interessa che dia garanzie di accoglienza a loro ed alle loro famiglie e li tranquillizzi che in futuro non ci saranno aperture verso ordinazioni sacerdotali femminili o omosessuali.

Aprire ai "magnifici 400 " è anche un pasticcio perché anzitutto non è chiara la loro posizione su argomenti che per noi cattolici sono importanti forse più di quelli del sacerdozio celibatario e maschile quali il primato del papa di Roma, il divorzio, l'aborto, la contraccezione, la morale socioeconomica (si sa che la chiesa anglicana non è lontana dalle posizioni di Hobbes) e poi potrebbe dare luogo (a mio modesto avviso lo dà senz'altro) a confusioni d'opinione fra i fedeli: molti cattolici si chiederanno se adesso i preti potranno sposarsi, altri si porranno il problema del come mai il loro prete che s'era innamorato di una donna e s'è sposato ha dovuto lasciare la parrocchia e cercarsi un lavoro e questi arrivano in canonica con moglie e figli a carico. Sarà difficile spiegare in maniera convincente che non si stanno usando due pesi e due misure!

Sarà anche difficile confutare l'argomentazione che molti addurranno: i preti calano vistosamente e quindi la chiesa apre ai preti anglicani. Sarà ancor più difficile spiegare che se un cattolico di fa anglicano è apostata, ma se un anglicano si fa cattolico va bene.

Qualcuno sostiene che quest'apertura sia una stampella che ha diversi aspetti positivi: è un primo passo verso il riconoscimento della facoltatività del sacerdozio celibatario, è un modo per riavvicinare le due chiese che non sono mai state molto separate, è una spinta verso il dialogo ecumenico.

Sarà una stampella, ma, come tale, è inutile e confusionaria.

Ai motivi addotti sopra ne aggiungo ancora uno: piuttosto che mostrare apertura la chiesa cattolica, accogliendo tali 400 anglicani, mostra chiusura irrevocabile verso una revisione della teologia, della spiritualità e della pastoralità del sacerdozio ministeriale che invece viene invocata da molti. Preciso: questi molti non sono i soliti contestatori di sinistra che vorrebbero affogare tutto e tutti.

Ernesto Miragoli

Ernesto Miragoli
Fatti dello Spirito