UN PAPA ANTIPATICO

Non ha detto nulla di male. Perchè deve chiedere scusa? Perchè deve far dichiarare di essere stato frainteso? Perchè, piuttosto, chi l'ha frainteso non gli chiede scusa di non aver capito quel che ha detto?

Sembra vi sia un destino scritto nei cromosomi di ogni persona: o sei simpatico, o sei antipatico. Se sei simpatico puoi fare tutto quello che vuoi che per la gente va sempre bene: se sei antipatico, anche se regali 100 euro a tutti quelli che vedi ogni giorno, va sempre male.

Succede anche ai papi. Il predecessore di Benedetto XVI condannava la contraccezione, non voleva sentir parlare di divorziati risposati, meno che meno di preti sposati, guai a dirgli che la chiesa cattolica era una chiesa come tante altre e che forse era un po' superata l'affermazione "extra ecclesia nulla salus", ma...quando morì, fu "santo subito".

Il successore di Giovanni Paolo II, da fedele servo della chiesa in cui ha creduto e crede fin dall'infanzia, si occupava di giustificare teologicamente le affermazioni del suo capo e si prendeva tutti i vituperi. E' divenuto papa e non può dire una cosa seria che viene tacciato di oscurantismo.

Perchè?

Prima di tutto perchè le cose serie sono faticose da leggere e da capire e i mass media non hanno tempo di leggere e capire: devono fare un titolo a nove colonne, devono annunciare il più possibile suggestivamente una copertina di tele o radiogiornale; in secondo luogo perchè le cose serie obbligano a riflessioni. E chi in questo mondo riflette più?

Il discorso a Ratisbona

Adesso che le bocce sono ferme vorrei tornare al discorso del papa all'università di Ratisbona.

Siccome un po' conosco il teologo Ratzinger (di persona l'ho incontrato solo due volte, da professore e da cardinale prefetto della Dottrina della Fede) per aver letto molto della sua produzione teologica, mi permetto di prendere le sue difese e muovergli qualche accusa.

Parto dalle accuse.

Come tutti i professori universitari, ha ceduto all'autocompiacimento della erudita citazione che ha posto a premessa della sua lezione per attirare l'attenzione dell'uditorio. Ingenuamente (c'è anche qualche papa ingenuo) non ha calcolato che pochissimi avrebbero capito che quella lunga ed erudita premessa, non rispondeva al suo pensiero.

Seconda accusa:ha accettato che il suo testo fosse tradotto in inglese per essere distribuito alla stampa presente. E' noto che l'inglese non sia lingua adatta a tradurre concetti filosofici e teologici. Ho visto il testo in inglese e mi confermo nell'opinione.

Terza accusa: ha voluto togliersi idealmente la veste bianca e rimettersi la tonaca che indossava quando saliva su quella cattedra. Quando, cioè, da ricercatore serio e puntiglioso, elaborava un originale pensiero che indusse il cardinale di Colonia a portarselo appresso (con Hans Kung) come esperto al Concilio Vaticano II. Forse perchè lì si è sentito ancora una volta libero. Libero di dire e di pensare, libero di insegnare e di discutere con gli allievi, libero di polemizzare con chi non condivideva le sue tesi.

Ma cosa ha detto di male, tanto da scatenare un putiferio nel mondo islamico che è costato la vita ad una suora, a tre volontari e speriamo che la vendetta si fermi qui?

Nulla.

Nulla perchè la premessa erudita non rispecchia il pensiero del papa teologo (si legga la sua "Introduzione al cristianesimo" o il "Rapporto sulla fede") che fu tra i primi a riconoscere che "Deus vult omnes homines salvos fieri et ad agnitionem veritatis venirent" che animarono la redazione dei documenti conciliari Lumen Gentium, Gaudium et spes e Unitatis Redintegratio. Ma questa non è una notizia! Volete mettere un titolo come "Il papa condanna l'Islam" contro "Il papa cita il dialogo di un imperatore"! Il primo manda il giornale a ruba, il secondo lo lascia in edicola.

Non ha detto nulla di male quando ha continuato (questo era il nocciolo della lezione) insegnando che la fede è un dono e che la ragione aiuta a capire la fede, ma non la può spiegare compiutamente e completamente. Si è laureato con una tesi su S.Agostino e non dimentica mai l'episodio narrato dal vescovo di Ippona:da fanciullo scavò una buca nella sabbia e con un recipiente portava l'acqua del mare nella buca. Un uomo gli chiese che facesse ed egli rispose che voleva portare tutto il mare in quella buca, ma non ce la faceva. L'uomo gli fece capire che se non riusciva in quell'impresa, come avrebbe potuto capire con la ragione tutta la grandezza di Dio?

Non ha detto nulla di male (altro argomento della lezione) quando ha insegnato che il "logos" è fonte d'amore. L'evangelista Giovanni lo dice con chiarezza nel prologo del suo vangelo:"ò logos sarks eghèneto, kai eskenosen en emin: il verbo si è fatto carne e ha posto fra noi la sua tenda". E' un concetto cristiano. Non so se è condiviso dai musulmani, ma a me personalmente non importa. Io lo credo.

Perché?

Perchè deve chiedere scusa? Perchè deve far dichiarare di essere stato frainteso? Perchè, piuttosto, chi l'ha frainteso non gli chiede scusa di non aver capito quel che ha detto? Perchè, piuttosto, chi ha voluto strumentalizzare a proprio uso e consumo la lezione, creando i problemi che si sono creati, non è ripreso energicamente?

Il Papa ha ricevuto a Castel Gandolfo i rappresentanti della religioni islamica. Ha fatto bene e mi auguro che non l'abbia fatto per metterci una pezza.

Dirò che da cattolico rispetto ogni religione. Ed esigo rispetto per la mia. Da cittadino rispetto ogni cultura. Ed esigo rispetto per la mia.

Rimango perplesso quando una religione prevede l'infibulazione, lo sgozzamento della figlia che non vuole sposare un uomo indicato dal padre, la sharia. Fatico a capire le ragioni di chi dice che si deve togliere il crocifisso dalla scuola perchè un cadavere appeso non è un bel vedere per chi non crede nel Cristo. Anzi...non capisco affatto queste ragioni. Come non capisco perchè la comunità civile italiana debba contribuire alla costruzione di qualche luogo di culto islamico. Nei primi secoli i miei avi si raccoglievano a pregare in case private messe a disposizione. Le cattedrali e le chiese paleocristiane, romaniche e gotiche, rinascimentali e barocche, settecentesche e moderne sono state costruite con le offerte dei fedeli. Il cadavere appeso così ignominiosamente ha vinto la morte, risorgendo. Per adesso nessuno di altri rispettabilissimi profeti di ogni longitudine e latitudine, di ogni tempo ed ogni luogo ce l'ha fatta. .Cristo, sì. Quel Cristo che è morto perchè insegnava che bisogna amare i nemici, fare del bene a coloro che ci odiano, che c'è più gioia nel dare che nel ricevere, che bisogna porgere l'altra guancia, che bisogna perdonare i propri assassini ("perdono" fu l'ultima parola di Sr.Lionella). Quel Cristo in nome del quale si saranno perpetrate stragi (non cancello pagine vergognose quali l'inquisizione, i roghi, le conquiste e le imposizioni della fede a mano armata), si saranno attuate porcherie politiche e simonie, ma nel nome del quale si sono spesi i giovanni bosco, i luigi guanella, le madri teresa, i padri kolbe e via elencando.

E a me sta bene che il capo della religione in cui credo, non si stanchi di ricordarlo perchè Lui gli ha detto:"...conferma nella fede i fratelli".

Ernesto Miragoli

Ernesto Miragoli
Fatti dello Spirito