CIELI E TERRA NUOVA CON L’UCID
Aria nuova e tanti giovani all’UCID sondriese (Unione cristiana imprenditori dirigenti) che si è dato convegno alla sala Vitali del Creval su un approfondimento delle tematiche sociali ed economiche contenute nell’”Evangelii Gaudium”, l’Esortazione apostolica di Papa Francesco sul tema dell’annuncio del Vangelo nel mondo attuale. Un cristiano non si riconosce dalla pedissequa osservanza delle regole, né dal rigido rispetto di un cerimoniale esteriore, e nemmeno dall’ossequioso vaniloquio di una liturgia di sterili segni, di vuote parole, di preghiere senza trasporto né cuore. Un vero cristiano lo si riconosce semplicemente dal sorriso con cui si rivolge all’altro da sé. Un cristiano porta incisi nel cuore i valori dell’Amore e della Carità: i due principi ispiratori dell’intero Vangelo. Solo allora il “buon giorno” avrebbe il senso di un augurio sincero al fratello di via, e la vita di ogni uomo diverrebbe l’inno gaudioso alla fonte ispiratrice di ogni bene, nello scorrere quotidiano dei giorni. “Siate come bambini, capaci ancora di stupirvi di tutto, siate fiaccole sopra al monte”, è questa la lieta novella di un Gesù pacificatore delle genti che irradia la Luce indicando la via da seguire. Non certo una vita facile, talvolta piena di amarezze, incomprensioni, di spietate disillusioni, ma è l’erta che conduce alla comunione con gli altri. E’ tempo allora di cambiare, di sovvertire le regole: quelle di un avido mercimonio degli utili al servizio delle plutocrazie dominanti con le leggi della forza e della sopraffazione, del compromesso e dello svilimento della forza-lavoro. Ma il vero capitale è l’uomo. E Papa Francesco continua a ripeterlo bandendo la competitività come cultura dello scarto, e la globalizzazione come quella dell’indifferenza. Stigmatizza poi senza mezzi termini la ricerca incessante del benessere, del tornaconto personale ad ogni costo, e quanto ruota attorno al vitello d’oro del consumismo. La proposta è l’inclusione sociale dei poveri, degli emarginati, dei dimenticati. Prendersi cura dell’altro allora diventa il comandamento imperioso dell’anima per “uscire dalla tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si gode più della dolce gioia del suo amore, non palpita l’entusiasmo di fare il bene”. E il professor Oreste Bazzichi (docente alla Pontificia Facoltà Teologica S. Bonaventura e alla Pontificia Università S. Tommaso di Roma) ha ben evidenziato i passaggi peculiari di una Esortazione improntata al fare e al rinnovamento delle coscienze, tema toccato anche dal Don Valerio Modenesi presente in sala. E’ toccato poi a Don Adriano Vincenzi (vice consulente ecclesiastico dell’Ucid Nazionale, presidente della Fondazione Segni Nuovi e coordinatore del Festival della Dottrina sociale) entrare nel dettaglio del IV Festival della Dottrina Sociale dal titolo “Oltre i luoghi, oltre il tempo” che si svolgerà a Verona dal 20 al 23 novembre 2014, evento ricco di testimonianze e approfondimenti da diversi settori della vita economica e sociale tra i quali la sanità, la finanza, l’ambiente e la cooperazione. “Il Festival è un investimento relazionale che può incidere sulla realtà attuale, andando oltre, oltre i luoghi comuni, oltre il modo di fare impresa oggi. È un incontro tra persone che si riconoscono perché uniti dagli stessi valori e perché sanno ascoltarsi”, ha detto Don Vincenzi che ha invitato a costruire una nuova impresa che abbia un forte legame con il territorio e che punti ad una leadership riconosciuta per merito e virtù e che sappia assumersi le responsabilità di un comando che va sicuramente oltre le logiche delle clientele e del compromesso, accettando anche il rischio di sbagliare, “inaugurando così il tempo della coscienza”. Prima del dibattito finale a cui ha partecipato anche Paolo Caccia, presidente Ucid del basso varesotto, folgorato dall’esortazione papale, ha preso la parola l’avv. Cristina Maldifassi, presidente del Gruppo Lombardo dell’Ucid che ha puntato l’accento sui valori pregnanti della DSC portando ad esempio il caso Nestlè che in India ha puntato sull’uomo e la sua formazione con solidi investimenti sociali che alla fine si sono tradotti in un consistente profitto economico. Investimenti rivelatisi dunque una grande opportunità. L’uomo al centro gravitazionale del fare impresa per uscire dalla logica perversa di un bieco consumismo.