12 10 44 È ORA DI ABOLIRE IL NATALE, LA PASQUA E LE ALTRE FESTE RELIGIOSE. VANNO SOSTITUITE TUTTE

E, dulcis in fundo, la morale della favola e un pasticcio internazionale

E' ormai ora di abolire Natale, Pasqua ed altre feste comandate. Non si tratta di un'abolizione perché altrimenti i lavoratori dovrebbero subire la sottrazione di un giorno festivo. Si tratta di una sostituzione, facile.

- Natale. Da sostituirsi con la Festa delle religioni monoteiste.

- Pasqua. Da sostituirsi con la Festa delle religioni politeiste-

- Santo Stefano. Da sostituirsi con la Festa delle non-religioni (questione di par condicio).

- Lunedì dell'Angelo. Da sostituirsi con la Festa delle non-religioni (questione di par condicio).

Poi c'è la questione del Patrono che già oggi determina una serie di inconvenienti. Se, ad esempio, qualcuno decide di andare a Sondrio per una pratica, trova chiuso perché è la Festa patronale dei Santi Gervasio e Protasio. Già oggi la materia andrebbe riformata. A maggior regione durante il processo di scristianizzazione della società. L'unificazione ha valenza nazionale se non europea. Festività quindi che deve essere regolamentata anche in ambito europeo. Facile. La Festa del patrono viene localizzata per tutti i Paesi europei nel giorno principe dell'illuminismo, vale a dire il 14 luglio.

Quello è il giorno fissato. Stabilita la data, unica per tutta Europa, si tratta di vedere quale riferimento assumere al posto del Santo Patrono. Saranno i Comuni a darsi un regolamento ad hoc per la scelta che deve essere approvata nella prima seduta dopo le elezioni con voto di almeno due terzi del Consiglio, ma se tre votazioni da tenersi entro 60 giorni non dessero esito positivo la scelta,k entro altri 30 giorni, competerà a una cittadino estratto a sorte fra gli iscritti alle liste elettorali. Il neo-patrono, chiamato Riferimento, potrà essere provinciale, regionale, nazionale.

- Immacolata diventa in tutta Europa la 'Festa dell'Europa'

Ricapitolando dopo l'esclusione di riferimenti religiosi le Festività saranno le seguenti

- Capodanno diventa 'Festa dell'anno nuovo'

- Epifania diventa 'Giorno dei doni'

- Pasqua. diventa la 'Festa delle religioni politeiste'

- Lunedì dell'Angelo diventa la 'Festa delle non-religioni'

- 25 aprile resta

- 1 maggio resta

- 2 giugno resta

- Ferragosto diventa 'Giorno delle ferie'

- Ognissanti (1.11) diventa 'Hallowen'

- Immacolata diventa la 'Festa dell'Europa'

- Natale diventa la 'Festa delle religioni monoteiste'

- Santo Stefano. Diventa la Festa delle non-religioni

Coerenza nord-europea

Il risultato di cui sopra sarebbe coerente con il clima, in particolare nord-europeo, ma non solo, che avvolge e involge la religione cattolica, pluribersaglio diversamente da tutte le altre religioni. Ricordiamo alcune tappe di questa escalation:

- Il Nobel per la pace, di fatto, rifiutato al Papa

- Il rifiuto a inserire nella Costituzione Europea il richiamo alle radico cristiane

- La sentenza contraria al Crocefisso

- Le posizioni su lla genetica, sull'aborto ecc.

- La cristianizzazione costante

- L'antipapismo, soprattutto inglese

La morale della favola

Dulcis in fundo, spiegato l'arcano ecco la morale della favola.

La bizzarra ipotesi di riforma del calendario ci è stata suggerito dall'ennesimo crac mentale che viene dall'Europa, in particolare da quella ufficiale, proprio dall'Unione Europea. Questa volta ha 'dimenticato' ma sarà proprio così? - di inserire in una agenda stampata in oltre tre milioni di copie nientepopodimeno che il Natale e la Pasqua.

La reazione del Ministro Frattini

"L'agenda creata dalla Commissione europea per gli studenti, in cui si riportano tutte le feste religiose tranne il Natale è un'indecenza, una cosa davvero indegna. La Commissione Ue ha pubblicato a spese dei contribuenti europei, cioè anche a spese nostre, un diario da distribuire in 3 milioni di copie in tutte le scuole d'Europa, in tutte le lingue d'Europa, in cui ci sono tutte le feste di tutte le religioni tranne il 25 dicembre. E' una cosa assolutamente indegna. ça Commissione ha ammesso il grave errore ma è troppo comodo che qualche burocrate ammetta l'errore: io voglio sapere chi è stato, lo abbiamo chiesto e lo chiederemo formalmente al presidente Barroso. Vogliamo un'indagine seria che faccia emergere il responsabile. Questi diari debbono essere ritirati. Non possiamo dare ai bambini inglesi o ungheresi il messaggio che ci sono le feste sikh, con tutto il rispetto per i sikh, e non quelle della religione cristiana cattolica".

L'UE tenta di salvarsi in corner

Un comunicato europeo pasticciato e scivoloso: l'ASCA da Roma il 24 dicembre ha informato che la Commissione Europea ha reso noto di voler assumere una ''azione immediata'' per mettere fine alle polemiche che hanno accompagnato la pubblicazione dei diari scolastici europei nei quali non venivano menzionate le feste religiose come il Natale.

In un comunicato, la Commissione sottolinea che nel diario che copre l'anno scolastico 2010-2011, ''e' inclusa una agenda che non menziona sistematicamente i giorni di vacanza, ne' quelli religiosi, ne' quelli nazionali. Per ogni settimana viene citato un fatto interessante che non tutti gli scolari possono conoscere'', dalla ''differenza fra il Consiglio europeo e il consiglio d'Europa, alle informazioni sul traffico di essere umani o la ricorrenza del discorso di Martin Luther King's al Lincoln Memorial''. Il diario, prosegue la nota, ''non cita le festivita' e gli eventi che sono conosciuti generalmente nella tradizione europea'', ma anche se ''questa incoerenza riflette il comune sentire del fatto che gli eventi cristiani vengono dati per acquisiti fra i teen-ager'', la Commissione si dice ''dispiaciuta per il fraintendimento'' e assumera' ''un'iniziativa immediata''

L'unica iniziativa possibile sarebbe quella di ritirare l'Agenda, o quantomeno allegare ad essa un supplemento adeguato. Il conto, seconda iniziativa, farlo pagare al tizio che si è 'dimenticato' che esistono ancora Natale e Pasqua, ai suoi superiori e al politico da cui dipende questo settore.

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