Civiltà Cattolica, quaderno 3938

ARTICOLI

105 1944: L’ANNO ZERO DEL RISTABILIMENTO DELLA LIBERTÀ E DELLA DEMOCRAZIA IN ITALIA
Giovanni Sale S.I.
Quest’anno ricorre il settantesimo anniversario dello sbarco alleato in Normandia, il memorabile D-Day del 6 giugno 1944; l’evento è stato celebrato, nei luoghi dove si svolse, con particolare enfasi e solennità. Esso infatti è stato decisivo per le sorti dell’Europa, sottoposta al dominio nazista e duramente provata da quasi 5 anni di guerra, che distrusse gran parte delle città e costò la vita anche a milioni di civili. Il 1944 fu però importante anche per le vicende italiane: il giorno precedente il D-Day, Roma fu liberata dall’occupante nazista, mentre la parte Nord della penisola era ancora impegnata in una dura guerra contro i nazi-fascisti. In qualche modo il 1944 può essere indicato come l’anno zero per il ristabilimento, seppure ancora parziale, della democrazia e della libertà nel nostro Paese. In questo articolo si ripercorrono, anche se limitatamente all’aspetto istituzionale, le tappe più significative che, a partire dal giugno del 1944 fino agli importanti impegni costituzionali del 1946, hanno posto le fondamenta per la costruzione di una «nuova Italia» democratica e repubblicana.

119 IMMAGINI DEL PARADISO NELLA LETTERATURA MODERNA
Ferdinando Castelli S.I.
L’aspirazione di Faust — fissare l’eternità nel tempo e fare della terra un paradiso — è una pallida immagine della realtà promessa dal cristianesimo e denominata «Paradiso», «Vita eterna», «Città santa». Finché siamo di qua, viatores, abbiamo l’aspirazione, non la visione del di là, del Paradiso. Per una qualche rappresentazione dobbiamo ricorrere a simboli e immagini della nostra esperienza umana. Chiediamoci allora quali sono le immagini più ricorrenti e più significative riscontrate nella letteratura moderna per definire il Paradiso. Ne viene fuori una sterminata sequenza di prospettive, di colori e di immagini, che da una parte disingannano, dall’altra accendono gli animi di nostalgia.

134 PRIORITÀ DELLA PERSONA?
Gian Luigi Brena S.I.
In questo articolo si vuole proporre un modo di recuperare la persona che è quello utilizzato dal punto di vista dell’interpersonalità. Innanzitutto va riconosciuta la priorità dell’altro, che emerge nell’incontro, in cui sperimentiamo un senso di rispetto verso l’altro. La priorità riconosciuta alla persona dell’altro implica una relazione tra persone che è fin da principio reciproca. Viene poi affrontato il problema del rapporto tra persona e bene comune: come mantenere la centralità sia della persona sia del bene comune, senza cedere né all’individualismo, né al collettivismo? Infine si rivolge lo sguardo a valori interpersonali più ricchi in intensità (l’amore e il binomio eros-agape) e in estensione (la regola d’oro: l’amore del nemico).

FOCUS

146 UCRAINA: POSSIBILI SOLUZIONI DEL CONFLITTO
Pierre de Charentenay S.I.
Per mesi la comunità internazionale è sembrata impotente di fronte a una Ucraina sempre più profondamente lacerata e divisa. Una riconfigurazione della regione si è avuta con la nuova indipendenza della Crimea e con la guerra nell’est del Paese. Dietro questo conflitto c’è una lunga storia di identità. La linea di demarcazione tra civiltà occidentale e civiltà ortodossa è il corso del Dniepr, che divide il territorio. Si sono create tensioni tra le due parti del Paese: quella vicina alla Russia e quella favorevole all’Unione europea. I fattori economico e geopolitico sono molto importanti, con le forniture di gas o la tutela del porto di Sebastopoli in Crimea. Malgrado l’instabilità, le elezioni presidenziali del maggio 2014 hanno portato al potere Petro Poroshenko, il quale ha proposto un piano per uscire dalla crisi. Dovrà trovare una formula politica stabile per il suo Paese: questa potrebbe essere un tipo originale di federalismo.

VITA DELLA CHIESA

158 IL PAPA, LE ISTITUZIONI, LA CORRUZIONE
Francesco Occhetta S.I.
Il 27 marzo scorso circa 500 parlamentari hanno partecipato alla Messa presieduta da Papa Francesco in Vaticano. Un appuntamento segnato dall’austerità sia nella forma sia nella sostanza, nel quale il Papa ha rivolto, durante l’omelia, un messaggio diretto al cuore della classe dirigente di ogni luogo. La corruzione — parafrasando l’omelia del Papa sulle letture del giorno — porta a vivere tre dinamiche esistenziali: sporca il cuore di chi la sceglie; offusca le coscienze; toglie la libertà e il desiderio di ascoltare la voce di Dio. Per molti parlamentari le parole del Papa sono state l’occasione per un esame di coscienza pubblico, che mons. Lorenzo Leuzzi ha raccolto in un agile volume. Un leader, secondo il pensiero della Chiesa, nasce dopo lunghi anni di formazione e di sacrifici; nella nuova stagione politica che si sta aprendo è necessario includere percorsi di riconciliazione sociale, umanizzare gli spazi pubblici, offrire servizi alle famiglie, e in campo internazionale promuovere l’impegno per la pace e il sottosviluppo.

RIVISTA DELLA STAMPA

168 UNA RICERCA SULLA «PACEM IN TERRIS»
GianPaolo Salvini S.I.
della Giustizia e della Pace ha curato la pubblicazione di un corposo volume che raccoglie molti saggi di studiosi che esaminano i vari aspetti dell’enciclica: teologici, antropologici, sociali, economici, politici e così via. La pace infatti è un fatto complesso, con molteplici dimensioni tutte necessarie. L’enciclica, sotto molti aspetti, pur in un mutato contesto, conserva la sua attualità. Il volume ne aiuta la comprensione.

NOTE E COMMENTI

177 LE CRITICHE DEGLI SCIENZIATI ALLA TEOLOGIA
Giandomenico Mucci S.I.
In questo scritto si vuole dare rilievo a una realtà che, in Italia, conclamata a parole, è disattesa nei fatti. Il dialogo tra scienza sperimentale e teologia, che in qualche modo fiorisce nell’area culturale anglofona, è quasi inesistente nel nostro Paese. La responsabilità ricade sugli epigoni del residuo positivismo e sui discepoli dell’Illuminismo. Gli uni e gli altri negano alla teologia la parità epistemologica con la scienza sperimentale e, sottraendosi al dialogo, si attardano su vecchie argomentazioni polemiche. Si perde così un’occasione di incontro e di dibattito che potrebbe rivelarsi feconda sia per la scienza sia per la teologia.

ARTE MUSICA SPETTACOLO

184 «12 ANNI SCHIAVO», UN FILM DI STEVE MCQUEENVirgilio Fantuzzi S.I.
Vincitore di tre premi Oscar (miglior film, migliore attrice non protagonista, migliore sceneggiatura non originale), 12 anni schiavo, opera del regista britannico Steve McQueen, narra la storia vera di un uomo afroamericano, nato libero in uno Stato americano del Nord, sposato e padre di due bambini, che viene catturato con l’inganno, privato della sua identità e venduto come schiavo in uno Stato del Sud. Dopo 12 anni vissuti da schiavo, sotto diversi padroni, riesce a recuperare la libertà nel 1853. Scrive un libro di memorie, che viene pubblicato l’anno successivo. Partecipa attivamente al dibattito sull’abolizione della schiavitù, nel quale si confrontano mentalità contrapposte. Il film segue passo passo il racconto del libro e traduce in immagini la testimonianza viva sulle condizioni inumane nelle quali vivevano gli schiavi nelle piantagioni della Louisiana. Ma se la schiavitù rende intollerabili le condizioni di vita, ancora più intollerabile è la mentalità sulla quale si basava lo schiavismo. Si tratta di una vera e propria schiavitù interiore, che non è stata ancora del tutto cancellata dalla faccia della terra.

RECENSIONI

194 RASSEGNA BIBLIOGRAFICA

Antiche novità 196 - Balbi G. 196 - Cappellano M. 199 - Chiodi M. 195 - Di Donato C. 206 - Gottschall J. 201 - Guarini R. 202 - Lessico sturziano 199 - Parisi A. 199 - Pellegrini M. 204 - Sapienza P. 197 - Winterhalter C. 196 - Zucal S. 194

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