La semplicità e la bonomia di Giovanni XIII e la forza e il coraggio di Giovanni Paolo II
Nella storia dell’umanità, i personaggi positivi che hanno improntato la loro vita al bene o hanno dimostrato delle virtù eroiche come quella del martirio nella chiesa cattolica vengono ricordati come Santi. Prima della canonizzazione è il popolo cristiano a riconoscere la loro santità, in secondo piano vi è il riconoscimento di un miracolo testimoniato. In alcuni casi il processo di canozzizazione può durare molti anni. ed in altri invece poco tempo come nei casi di Madre Teresa di Calcutta e il 27 aprile di Papa Giovanni XXIII e di Giovani Paolo II.
Giovanni XXIII è ricordato come il Papa buono, non buonista. Già dal primo discorso al suo insediamento dal palazzo di S. Pietro, quello della luna e della carezza ai bambini e agli ammalati a casa, che è passato alla storia dei videomessaggi più diffusi nel globo , aveva colpito il mondo intero per la sua semplicità e umanità. Era amato dalla gente e popolare: mi ricordo di quand’ero bambino che molti camionisti avevano la sua immagine, al posto di altre meno nobili , sul parabrezza dei loro camion. E' stato il Papa del Concilio Vaticano II, una grande intuizione di Giovanni XXIII già anziano e ammalato ma che aveva capito il bisogno di rinnovamento della Chiesa. E' stato l’avvenimento più importante del XX° secolo non solo nella Chiesa Cattolica. Ha saputo rinnovare la liturgia portandola più vicina e comprensibile al popolo, ha dato nuovo impulso all’insegnamento sociale della Chiesa riconoscendo le istanze di giustizia e di libertà provenienti da più parti del pianeta . Nel segno del rinnovamento , della tradizione, della fedeltà al messaggio evangelico e della missionarietà. è stato il Papa, non solo pacifico, ma promotore di istanze di pace promulgando l’enciclica Pacem in Terris che resta una pietra miiare per costruire e realizzare la pace nel mondo. E‘ intervenuto per scongiurare la III guerra mondiale tra Stati Uniti e Russia per la crisi di Cuba.
Giovanni Paolo II, Papa Woytila, era il primo Pastore della Chiesa universale non italiano dopo molti secoli: venuto dall’Est, da un Paese oltre la cortina di ferro, la Polonia. Avevano colpito la sua giovane età 58 anni,rispetto all’età media dei suoi predecessori insieme al suo aspetto fisico e alla sua parlata decisa. E' stato il promotore delle istanze di libertà di milioni di persone dei Paesi dell’Est, partendo dalla sua amata Nazione con il movimento operaio di Solidarnosc, abbattendo il muro di Berlino e costruendo dei ponti di amicizia e di fratellanza. Uno degli avvenimenti più importanti del XX° secolo dove dei popoli hanno cambiato i regimi senza guerre. Storica è l’immagine dell’incontro in Vaticano tra il Santo Padre e Gorbaciov. Ha reso globale il messaggio evangelico, non solo con i suoi numerosi viaggi nei diversi continenti e l’impatto sui mass media, ma riconoscendo l’importanza delle Chiese non europee e con le encicliche sociali Laborem Exercens e Redempor Hominis è stato il Papa dei giovani inaugurando le giornate mondiali della gioventù che hanno richiamato milioni di persone , valorizzando le istanze giovanili. Ha sviluppato l’Ecumenismo con gli incontri di Assisi in onore d S.Francesco, riunendo i capi religiosi del mondo cercando quello che unisce come i temi del dialogo e della pace. La vicinanza di milioni di fedeli nei momenti della sofferenza negli ultimi mesi della sua vita sono una testimonianza del bene che ha fatto all’intera umanità.
Ma anche la nostra piccola provincia di Sondrio ha motivi per ricordare questi due grandi personaggi. Papa Giovanni Roncalli era bergamasco di Sotto Il Monte, un paesino ai piedi delle Prealpi Orobie che confinano con la Valtellina , di una famiglia di contadini che vivevano come tante nostre famiglie alla fine dell’Ottocento, come ben ci ha ricordato il regista Ermanno Olmi nel suo capolavoro L’Albero degli Zoccoli. Non solo ma la venerazione per questo nostro Papa è ricordata nei nostri paesi con tante strade e piazze a lui intitolate.
Giovanni Paolo II è stato forse il primo Papa, sicuramente negli ultimi secoli, che ha visitato la nostra Diocesi venendo a Como. Doveva sorvolare le nostre valli ma per motivi organizzativi e metereologici questo non è stato possibile. Il suo amore per la montagna , con i riposi estivi in Val d’Aosta ed in Trentino, e per lo sci che praticava nel più vicino Gran Sasso, facevano sperare in una possibile venuta estiva anche in Valtellina per gustare le nostre bellezze naturali. Ma questo non è stato possibile anche per l’incedere della malattia.
La speranza è che Papa Francesco, che accomuna la semplicità e la bonomia di Giovanni XIII e la forza e il coraggio di Giovanni Paolo II, possa fare il dono alle terre di Valtellina e Valchiavenna di una sua visita pastorale.