PER IL 150° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI MAMMA MARGHERITA, VENERABILE E FUTURA BEATA, SABATO 25 NOVEMBRE NELLA CHIESA DI SAN ROCCO A SONDRIO “OFFERTA MUSICALE” CON ERICA DROZ, MICHELE MELAZZINI E MICHELE DROZ

Ufficializzata in Vaticano l’ascesa agli altari – L’intervista di Avvenire al Rettor Maggiore dei salesiani – Note biografiche – La preghiera per ottenere la Canonizzazione

Sabato 25 novembre alle 21 “Offerta Musicale” nella Chiesa di San Rocco per la festa di “Mamma Margherita”, la madre di Don Giovanni Bosco, nel 150° anniversario della morte. Dal 23 ottobre scorso Venerabile e quindi, possiamo contarci, prossima Beata. Erica Droz flauto, Michele Melazzini violino, Michele Droz organo e cembalo Le dedicheranno quattro composizioni di J. S. Bach, una di A. Corelli e una di D. Buxtehude.

La figura di Mamma Margherita

Riprendiamo da Avvenire del 17 novembre scorso:

«Mamma Margherita» proclamata venerabile

La madre di don Bosco • Il cardinale Saraiva Martins, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, ha presieduto la cerimonia. Il cammino verso gli altari si era aperto nel 1995

di Gianni Cardinale

«Mamma Margherita», la madre di san Giovanni Bosco, è stata dichiarata venerabile, e quindi, quando sarà riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione, potrà essere proclamata beata. Il decreto della Congregazione per le cause dei santi che riconosce le virtù eroiche di Margherita Occhiena è stato firmato il 23 ottobre.

E secondo le procedure usuali avrebbe dovuto essere ufficializzato poco prima delle festività natalizie. Ma per la mamma del fondatore dei salesiani è stata fatta una eccezione. E così il decreto è stato reso noto in forma solenne durante un intenso momento di preghiera che si è tenuto mercoledì scorso, nella Cappella della Comunità salesiana in Vaticano. Alla cerimonia, presieduta dal cardinale José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, hanno partecipato il rettor maggiore dei salesiani don Pascual Chavez Villanueva, il prefetto della Biblioteca apostolica vaticana don Raffaele Farina (che proprio nello stesso giorno è stato elevato alla dignità episcopale) e il direttore dell'Osservatore Romano Mario Agnes. Presenti anche il postulatore generale dei salesiani don Enrico dal Covolo e il direttore della Libreria editrice vaticana don Claudio Rossini. Gli onori di casa sono stati fatti da don Elio Torrigiani, direttore generale della Tipografia vaticana e superiore della Comunità dei salesiani in Vaticano. Alla cerimonia ha partecipato anche il segretario di Stato, il cardinale - e salesiano - Tarcisio Bertone che ha concluso la cerimonia intonando il canto salesiano per eccellenza, Giù dai colli, e sottolineando come nel decreto super virtutibus viene scritto che «la grazia di Dio e l'esercizio delle virtù hanno fatto di Margherita Occhiena una madre eroica, un'educatrice saggia e una buona consigliera del nascente carisma salesiano». Il cardinale Saraiva Martins da parte sua ha sottolineato come «Mamma Margherita» con la sua vita ha testimoniato che «la santità è davvero alla portata di tutti». La proclam azione delle virtù eroiche di Margherita Occhiena cade proprio nel 150° anniversario della sua morte, avvenuta nel 1856. La causa di beatificazione, aperta a Torino nel 1995, era approdata a Roma nel 1996. Nel 2000 la Positio super virtutibus ha superato a pieni voti il vaglio dell'esame dei periti storici. Il 26 maggio di quest'anno anche i periti teologi avevano espresso la loro unanime approvazione. Il 17 ottobre scorso poi i cardinali e vescovi della Congregazione delle cause dei santi - essendo ponente della causa il vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, Salvatore Boccaccio - hanno formalmente riconosciuto che «Mamma Margherita» ha coltivato in grado eroico le virtù teologali, cardinali e quelle annesse. Papa Benedetto XVI ha quindi ratificato questa decisione nel corso di una udienza concessa al cardinale Saraiva Martins. Adesso la famiglia salesiana è in attesa che Margherita "faccia" quel miracolo che le aprirebbe gli onori degli altari.

L'INTERVISTA

Il rettor maggiore dei salesiani: «Lei, analfabeta, mostrò di avere una naturale sapienza pedagogica»

Chavez: «Ha ispirato le intuizioni di don Bosco» Europa, secolarizzazione e annuncio: un convegno al «Salesianum» di Roma

di Gianni Cardinale

«Quando don Enrico, il nostro postulatore generale, mi ha comunicato per telefono che la Congregazione delle cause dei santi aveva riconosciuto che Mamma Margherita aveva esercitato in modo eroico le virtù mi sono commosso, ben sapendo quanto questa notizia fosse attesa da tutto il mondo salesiano». Don Pascual Chavez Villanueva, messicano, 59 anni, dall'aprile 2002 rettor maggiore degli oltre sedicimila salesiani sparsi per il mondo, è particolarmente contento del fatto che la Chiesa abbia riconosciuto come venerabile la madre di san Giovanni Bosco.

Don Chavez, che significato ha per la Congregazione questo avvenimento?

«È uno degli eventi più attesi da tutta la famiglia salesiana. In vista del 150° anniversario della morte di Mamma Margherita, che cade il prossimo 25 novembre, avevo chiesto ai provinciali di farmi sapere come avrebbero celebrato questa ricorrenza. Ho ricevuto risposte da tutto il mondo, dai Paesi in cui la vita cristiana è molto fiorente, ma anche da nazioni, come l'Olanda e il Belgio ad esempio, dove invece la secolarizzazione è molto avanzata. Ebbene, in tutte queste realtà Mamma Margherita è considerata una santa, che ha contribuito alla formazione umana e cristiana del suo figliolo ma anche a quella dei primi ragazzi radunati nell'oratorio di Valdocco».

Dove don Bosco la volle da subito con sé...

«Se Mamma Margherita fosse rimasta nella sua casa, la sua sarebbe stata una santità per così dire nascosta, limitata agli altri figli e ai nipoti. Invece la sua esperienza a Valdocco l'ha fatta diventare la mamma dei primi ragazzi raccolti da don Bosco e poi di tutti noi salesiani».

Qual era la caratteristica principale di Mamma Margherita?

«Aveva una saggezza pedagogica naturale. Era analfabeta ma aveva delle intuizioni geniali che subito trasmetteva al figlio. Ci sono infatti elementi del sistema preventivo che sembrano trovare origine in queste sue intuizioni. A cominciare dallo spirito di famiglia. Fu lei, ad esempio, a scoprire che tra i primi giovanetti c'era un santo. Fu lei a dire: nell'oratorio ci sono molti ragazzi bravi, ma nessuno è come Domenico Savio».

Mamma Margherita è morta nel 1856: come mai il processo di beatificazione è cominciato solo nel 1995?

«Don Bosco credeva veramente che fosse una santa, ma all'epoca a nessuno venne in mente di aprire un processo di beatificazione. Forse anche perché si aveva un concetto di santità un po' più ristretto. Successivamente si è aspettato che don Bosco stesso fosse proclamato santo. Ma nel 1935, l'anno dopo che Pio XI ha canonizzato il nostro fondatore, le Figlie di Maria Ausiliatrice, il ramo femminile della famiglia salesiana, subito cominciarono a chiedere che si desse inizio alla causa di beatificazione di Mamma Margherita, visto che la sua fama di santità era veramente diffusa in tutto il mondo».

E poi cosa è successo?

«Difficoltà di varia natura hanno fatto in modo che la causa cominciasse solo nel 1995. Ma nel 1996 era già qui a Roma, avendo superato in un solo anno la fase diocesana. Anche questo è stato un segno di come la sua fama di santità fosse diffusa. Negli ultimi mesi poi il processo ha avuto una significativa accelerazione nei tempi».

Questo grazie anche ad un intervento personale di Benedetto XVI, come lei ha scritto nella sua lettera ai provinciali...

«In effetti una volta che ho avuto modo di essere ricevuto dal Papa, mi sono permesso di esprimergli il desiderio mio e di tutta la Congregazione di poter vedere Mamma Margherita dichiarata venerabile per i 150 anni dalla sua morte. Non ho chiesto di bruciare indebitamente le tappe del processo, ma solo di verificare questa possibilità. E il Papa, che mi ha detto di essere intimamente convinto della santità di Mamma Margherita, ha fatto in modo che questo nostro desiderio divenisse realtà».

Serva di Dio Margherita Occhiena (1788-1856) – Note biografiche

Nasce il 1° aprile 1788 a Capriglio (AT), e il giorno stesso viene battezzata nella chiesa parrocchiale. Rimane al paese fino al matrimonio, celebrato qui con Francesco Bosco; poi passa ai Becchi.

Alla prematura morte del marito, la ventinovenne Margherita si trova ad affrontare da sola la conduzione della famiglia in un momento di grande carestia, ad assistere la mamma di Francesco e il di lui figlio Antonio; poi a educare i suoi figli Giuseppe e Giovanni. Donna forte, dalle idee chiare, determinata nelle scelte, con un regime di vita sobrio, nell'educazione cristiana è severa, dolce e ragionevole. Cresce tre ragazzi dal temperamento molto diverso: ma non livella e non mortifica nessuno.

Costretta a fare scelte talvolta drammatiche (come l'allontanamento da casa del figlio minore per non rompere la pace e per farlo studiare), asseconda con fede, saggezza e coraggio le propensioni dei figli aiutandoli a crescere nella generosità e nella intraprendenza. Acccmpagna con particolare amore Giovanni fino al sacerdozio e poi, lasciando la cara casetta del Colle, lo segue nella sua missione tra i giovani poveri e abbandonati di Torino. Qui per dieci anni, la sua vita si confonde con quella del figlio e con gli inizi dell'Opera salesiana: è la prima e principale Cooperatrice di don Bosco; con bontà fattiva diventa l'elemento materno del sistema preventivo; è, senza saperlo, "confondatrice" della Famiglia salesiana che crea santi come Domenico Savio e Don Rua.

Illetterata, ma piena di quella sapienza che viene dall'alto, è stata l'aiuto per tanti poveri ragazzi della strada, figli di nessuno; ha messo Dio prima di tutto, consumandosi per Lui in una vita di povertà, di preghiera e di sacrificio. Muore a 68 anni, a Torino, il 26 novembre. L'accompagnano al cimitero tanti ragazzi che la piangono come "Mamma".

La Preghiera per ottenere la Canonizzazione della Venerabile Margherita Occhiena,

Mamma di Don Bosco

Ti ringraziamo, o Dio nostro Padre,

perché hai fatto di

Mamma Margherita

una donna forte e saggia,

una madre eroica

e una sapiente educatrice.

Donaci la gioia di vederla glorificata,

affinché risplenda per tutti

la via della santificazione,

vissuta nel quotidiano

e umile servizio del prossimo.

Per la sua intercessione

concedi le grazie che ti chiediamo

con cuore fiducioso.

Per Gesù Cristo nostro Signore.

Amen!

Fatti dello Spirito