SANTA PERPETUA: UN CAMMINO DI FEDE

Dopo le varie celebrazioni per il mese mariano, guardiamo a Santa Perpetua, la chiesetta millenaria alta sullo sperone roccioso, come a un “cammino” da iniziare.

È lassù, come una “sentinella”, vigile ed orante su tutta la città. La guardiamo sovente, la indichiamo al pellegrino e al turista, ma, un po’ meno, siamo abituati ad arrivare fin lassù.

La sera del 31 di maggio siamo saliti lassù, sgranando un rosario che è pieno di significato speciale: esternare la nostra fede in questo cammino, nel ricordo di una santa così “mediterranea, nata a Cartagine, posta in queste montagne come testimonianza della universalità della Chiesa e dei suoi santi.

Per il nostro territorio è una testimonianza speciale (collocata, fin dal primo millennio, lassù sul monte, con il suo xenodochio per l’accoglienza ai pellegrini) e molte sono le persone che si sono trovate ai piedi del vecchio sentiero tra i boschi e le selve: gente familiare del luogo e persone venute anche da lontano, per la prima volta, a coronamento della devozione mariana del mese di maggio. Pronti tutti a salire fin lassù, a pregare insieme a quella corona di santi raffigurati attorno a S. Perpetua, ritta in piedi con le mani alzate, rivolte verso il cielo.

Il passo dapprima si fa veloce, poi pian piano, cadenzato dalle avemaria, diventa un andare più lento: un meditabondo stuolo di persone che ascende il monte, pregando. Siamo andati proprio in tanti, anche se il cielo era minaccioso: come gli antichi “romei”, abbiamo dovuto raggiungere l’Ospizio prima che scendesse la notte.

All’ultima curva, dopo aver superato un’impennata del sentiero, ecco occhieggiare il campanile, svettante sull’antica costruzione. Si spande nell’aria lo squillo argentino delle due campane: quasi un “benvenuto” sul breve spiazzo antistante l’entrata. Antico e moderno si intrecciano: il nostro sguardo verso la città illuminata, ci riporta alla realtà.

Entrando in chiesa, come sempre si è affascinati dal bianco delle nude pareti a calce, le capriate lignee alte su di noi e, nell’abside, le ieratiche figure dei santi apostoli, sopravvissute all’ingiurie del tempo: fra tutti la piccola Perpetua, attonita, sembra accoglierci a braccia aperte. Il nostro sguardo si fonde nel suo e la nostra fede è ravvivata dalla sua presenta.

La preghiera sale più semplice e pura, affidando, attraverso perpetua, tutto a Maria. È salita anche Lei, con noi in questo cammino fatto di preghiere, di speranze, di ringraziamento ed anche della gioia di ritrovarsi insieme: popolo di Dio in cammino.

Anche il gruppo degli Accompagnatori Pastorali dell’Associazione di volontariato “Terzo Millennio” han salito la montagna, in quel cammino di fede che ha portato a Santa Perpetua molte persone devote ed attente.

Giovanna Bellandi (x)

(x) Responsabile attività degli Accompagnatori pastorali di Terzo Millennio

Giovanna Bellandi
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