Gesù Cristo, forever young (Pasqua 2016) 20 marzo 2016

Sebbene le tragedie e le afflizioni sono il nostro pane quotidiano, non possiamo fare a meno di meravigliarci sui film e sui libri che vengono messi sul mercato mondiale giorno, dopo giorno su Gesù il Cristo, figlio di Dio fattosi uomo nel seno di Maria e venuto al mondo per salvare l’umanità dal male. Ogni anno i miliardi di cristiani sparsi nel mondo insanguinato dalla ferocia della guerra e dalle diatribe economiche (sempre le peggiori), lo lodano con il loro cuore e lo commemorano fedelmente durante la Settimana Santa che culmina nella domenica di Pasqua per testimoniargli l’amore e la riconoscenza che solo Lui è Colui inviato dal Padre per la salvezza di tutti. Non è che vogliamo esagerare, ma almeno ricordiamo il film “Risorto” con Joseph Fiennes e Tom Felton ispirato alla risurrezione di Gesù, che in Italia sarà distribuita a partire dal 17 marzo 2016 da Warner Bros, proprio prima della ricorrenza di Pasqua.

Questa la trama:
A seguito della crocifissione e morte di Gesù Cristo, Clavio, un tribuno militare romano di alto rango e incredulo (Joseph Fiennes), e il suo aiutante Lucio (Tom Felton), vengono istruiti da Ponzio Pilato per assicurarsi che i seguaci radicali di Gesù non rubino il suo corpo e in seguito dichiarino la sua risurrezione. Quando il corpo scompare nei giorni successivi, Clavio parte in missione alla ricerca del corpo perduto, per smentire le voci del Messia risorto ed evitare una rivolta a Gerusalemme.
Per i cristiani, La risurrezione di Gesù è l'evento centrale della narrazione dei Vangeli e degli altri testi del Nuovo Testamento: secondo questi testi, il terzo giorno dalla sua morte in croce Gesù risorse lasciando il sepolcro vuoto e apparendo inizialmente a Maria Maddalena e ad alcune discepole e quindi anche ad altri apostoli e discepoli. Per il Cristianesimo l'evento è il principio e fondamento della fede, ricordato annualmente nella Pasqua e settimanalmente nella domenica.
La tradizione cristiana considera l'evento della risurrezione di Gesù come storico. Gli studiosi non credenti, insieme ad alcuni studiosi cristiani, ne hanno proposto anche una lettura psicologica, spirituale o mitologica.
Secondo la testimonianza concorde dei vangeli, il terzo giorno dopo la deposizione nel sepolcro Gesù è risorto (I giorno: venerdì, morte e deposizione; III giorno: domenica, resurrezione). I vangeli non descrivono direttamente l'evento, che non ha avuto testimoni diretti, ma solo la testimonianza della tomba vuota e le apparizioni  a Maria , alle discepole e agli apostoli. La scoperta avvenne all'alba del giorno dopo il sabato, cioè domenica mattina, quando Maria Maddalena e altre discepole si recarono al sepolcro per completare l'imbalsamazione del cadavere, lasciata in sospeso il venerdì sera per il sopraggiungere del tramonto, inizio del sabato.
Come avviene solitamente per molti altri eventi evangelici, i resoconti sono concordi per gli elementi fondamentali dell'evento ma presentano difformi i particolari secondari.
Segue, in ordine sinottico come appare nel Vangeli, la morte in croce, la deposizione nel sepolcro e la sua risurrezione.
Matteo
Marco
Luca
Giovanni
Altri testi
Morte in croce e Deposizione nel sepolcro
Dopo il sabato all'alba[2] Maria Maddalena e l'altra Maria al sepolcro (28,1)
Passato il sabato all'alba Maria Maddalena, Maria di Giacomo e Salomè al sepolcro (16,1-2)
Passato il sabato di mattino presto Maria Maddalena, Giovanna, Maria di Giacomo e altre (v. 10) al sepolcro (24,1)
Il primo giorno della settimana quand'era ancora buio Maria Maddalena (e altre)[3] al sepolcro (20,1)
"Gesù Cristo... è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture" (1Cor15,3-4)[4]
"Gesù Cristo... costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti" (Rm1,3-4)
"Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo" (2Tm2,8)
"Gesù di Nazaret... Dio lo ha risuscitato" (At2,22-24)
e passim
Terremoto, apparizione di un angelo che rotola la pietra del sepolcro, paura dei soldati (lett. "custodi") (28,2-4)
Pietra rotolata via, ingresso nel sepolcro e visione di un angelo (lett. "giovane"), paura delle donne (16,3-5)
Pietra rotolata via, ingresso nel sepolcro vuoto, apparizione di due angeli (lett. "uomini"), paura delle donne (24,2-5)
Pietra rotolata via (20,1);
visione di due angeli nel sepolcro (20,11-13)

Annuncio alle donne della risurrezione, invio ai discepoli (28,5-7)
Annuncio alle donne della risurrezione, invio ai discepoli e a Pietro (16,6-7)
Annuncio alle donne della risurrezione (24,5-8)
-

Partenza dal sepolcro, apparizione di Gesù alle donne (28,8-10)
Partenza dal sepolcro (16,8); apparizione di Gesù a Maria Maddalena (16,9)[5]

Nel sepolcro apparizione di Gesù, noli me tangere (20,14-17)

Le donne dagli apostoli, annuncio, incredulità, Pietro al sepolcro che vede vuoto (24,9-12)
Maddalena da Pietro e l'"altro discepolo",[6] annuncio del sepolcro vuoto, Pietro e l'altro discepolo al sepolcro che è visto vuoto (20,2-10)

Luogo e data
Secondo i vangeli il luogo della risurrezione di Gesù è il sepolcro nel quale era stato deposto, situato allora poco fuori le mura di Gerusalemme vicino al Golgota-Calvario, il piccolo promontorio roccioso dove Gesù fu crocifisso. La tradizione cristiana ha conservato la memoria geografica del luogo, nel quale sorge attualmente la Basilica del Sepolcro. I vangeli non indicano esplicitamente la data della risurrezione. Questi narrano che la scoperta avvenne all'alba del giorno dopo il sabato, cioè tre giorni dopo la sua morte e deposizione nel sepolcro. Cronologicamente parlando, i "tre giorni" sono poco più che una giornata e mezza, dal tramonto del venerdì all'alba della domenica. Anche la data della morte di Gesù non è indicata esplicitamente dai vangeli. L'ipotesi più ampiamente diffusa tra gli studiosi è che sia venerdì 7 aprile del 30 (o meno probabilmente il 27 aprile 31 o il 3 aprile 33), che rimanderebbe, come data della risurrezione, alla domenica 9 aprile del 30.
Storicità dell'evento
La tradizione cristiana considera l'evento della risurrezione di Gesù come storico e fondamento della fede cristiana. Il Catechismo della Chiesa cattolica dice che alla luce delle testimonianze contenute nei Vangeli "è impossibile interpretare la risurrezione di Gesù al di fuori dell'ordine fisico e non riconoscerla come avvenimento storico". Joseph Ratzinger ha affermato che la resurrezione di Gesù è un mistero che va oltre la scienza: Gesù non ritorna alla normale vita biologica (come Lazzaro e le altre persone risuscitate di cui si parla nei Vangeli), ma il suo corpo viene trasformato, per cui non è più soggetto alle leggi dello spazio e del tempo. Per Ratzinger, la resurrezione di Gesù inaugura una nuova dimensione definita escatologica: l'evento avviene nella storia e vi lascia un'impronta, ma va al di là della storia. Secondo il teologo Hans Kessler, la risurrezione è comunque "una realtà accettabile e comprensibile solo nella fede", piuttosto che un fatto indagabile e verificabile con i mezzi dello storico. Gli studiosi non cristiani considerano l'evento come non storico, rielaborazione in chiave spirituale o antropologica della vita di Gesù.
Argomenti a favore della storicità

I resoconti evangelici sono sostanzialmente concordi nell'evento della risurrezione, testimoniato dalla tomba vuota e dalle apparizioni alle discepole prima e poi ad altri. La differenza fra le varie tradizioni, spiegabili con redazioni diverse quanto a cronologia e zona geografica nonché con i diversi destinatari a cui ciascun evangelista si rivolge (Matteo agli ebrei, Luca ai Greci a ai Romani), è un punto a favore della storicità: se i primi cristiani avessero voluto a posteriori inventare la risurrezione, sarebbero stati attenti a renderla credibile. Alcune discordanze sono comunque dettagli secondari (come l'apparizione alle discepole di uno o di due angeli) mentre altre sono conciliabili, come i luoghi delle apparizioni agli Apostoli (è possibile che le prime siano avvenute a Gerusalemme e le successive in Galilea dove essi si sarebbero spostati).
L'evento non può inoltre essere stato inventato dai discepoli in base alla loro fede in Gesù Messia: nell'Antico Testamento non si trova scritto che il Messia doveva morire e risorgere. Il "compimento" dell'Antico Testamento rappresentato da Gesù si trova a un livello ulteriore, fuori dalle stesse categorie previste dalle Scritture. È vero altresì che alcuni passi dell'Antico Testamento (come il Salmo 15) sono stati successivamente riferiti alla risurrezione di Gesù, ma per i maggiori studiosi non è stata la Scrittura a suscitare il racconto degli eventi della risurrezione, ma sono stati gli eventi della risurrezione che hanno condotto ad una nuova interpretazione della Scrittura.
Alcuni studiosi fanno osservare che se la tomba fosse rimasta intatta, quest'argomento sarebbe stato usato dai giudei contro i primi discepoli per confutare le affermazioni sulla resurrezione. Altri studiosi ammettono che la tomba vuota non è in sé una prova della resurrezione, dato che può avere spiegazioni di vario tipo, ma lo diventa insieme alle testimonianze delle successive apparizioni. D'altra parte, le apparizioni senza la tomba vuota non sarebbero neanche loro un elemento a favore della resurrezione, dato che non avrebbero avuto nulla di diverso dalle normali apparizioni di morti riferite in vari luoghi ed epoche: ma entrambi gli eventi si completano e rafforzano.
Un ulteriore argomento proposto in appoggio della resurrezione è quello della "causa proporzionata" (Martin Dibelius): prima della risurrezione gli apostoli e i discepoli se ne stavano nascosti impauriti, dopo le apparizioni di Gesù risorto diventano audaci. Una truffa volontaria o un'allucinazione non può aver spinto i primi cristiani a rischiare la vita e a morire per una menzogna. La risurrezione è stata la causa di questo radicale cambiamento, proporzionata all'effetto ottenuto. Altri studiosi osservano, inoltre, come il resoconto della risurrezione di Gesù sia molto antico e abbia costituito fin dall'inizio il cuore della predicazione cristiana (es. 1Cor15,1-8 e At2,32): una prossimità così forte ai fatti esclude quindi, a loro giudizio, la possibilità di distorsioni ed elaborazioni mitologiche(N.B. Per fare un esempio storico, chi è che mette in dubbio la vita e la morte di Giulio Cesare???). È stato anche evidenziato che ci sono importanti differenze tra le risurrezioni delle divinità narrate nei miti pagani e la risurrezione di Gesù: mentre le prime hanno un contorno leggendario, la seconda è situata in un contesto storico determinato. Gesù è un uomo vissuto in un luogo preciso (la Palestina) e un periodo storico preciso (l'epoca di Augusto e Tiberio): la sua esistenza si colloca dentro la realtà concreta della storia e pertanto la sua risurrezione (legata al fatto storico della sua morte) non può essere ridotta a simbolo di una realtà della natura (come ad esempio la rinascita primaverile).
Un'altra prova a favore della storicità è l'Iscrizione di Nazaret (o lapide di Nazaret), nome convenzionale generalmente attribuito a una lastra di marmo di 24 x 15 cm recante una iscrizione greca in 22 righe, riportante la prescrizione della pena capitale per chi avesse asportato cadaveri dai sepolcri. Il teologo anglicano Michael Green ritiene che questa iscrizione sia la dimostrazione che, immediatamente dopo la morte di Cristo, la tomba vuota aveva creato una reazione da parte dell'autorità costituita: «È indicata con il nome di iscrizione di Nazaret, dalla cittadina dove venne ritrovata. Essa riporta un editto imperiale, redatto sotto Tiberio (14-37 d.C.) o Claudio (41-54). È una invettiva, con le relative sanzioni, che colpiva i profanatori di tombe e sepolcri. Sembra verosimilmente una reazione alla tomba vuota che il rapporto di Ponzio Pilato deve aver riportato all'imperatore come l'atto di un furto perpetrato dai suoi discepoli. L'editto è la risposta dell'autorità a questo evento. »
Altro argomento a favore della storicità della risurrezione si può trovare nell'opera Antichità giudaiche di Giuseppe Flavio che, nella versione pervenutaci del Testimonium Flavianum, recita: «Ci fu verso questo tempo Gesù, uomo saggio, se pure bisogna chiamarlo uomo: era infatti autore di opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verità, ed attirò a sé molti Giudei, e anche molti dei greci. Questi era il Cristo. E quando Pilato, per denunzia degli uomini notabili fra noi, lo punì di croce, non cessarono coloro che da principio lo avevano amato. Egli infatti apparve loro al terzo giorno nuovamente vivo, avendo già annunziato i divini profeti queste e migliaia d'altre meraviglie riguardo a lui. Ancor oggi non è venuta meno la tribù di quelli che, da costui, sono chiamati Cristiani. »
John P. Meier, docente di Nuovo Testamento alla Notre Dame University afferma, nella sua opera chiamata "un ebreo marginale": "Benché sia un avvenimento reale avvenuto a Gesù Cristo», l'evento della risurrezione «non è avvenuto nel tempo e nello spazio e perciò non dovrebbe essere chiamato storico» (p. 186). E ancora: " la morte e la resurrezione di Gesù sono un evento unico, tra le antiche divinità del Vicino Oriente non si riscontra nulla di simile. Chiunque pensi che Gesù si stato plasmato prendendo a modello tali divinità deve portare qualche prova -di qualunque genere- che gli ebrei palestinesi furono influenzati» da quei racconti. In ogni caso, «le differenze tra Gesù e gli dei di morte e rinascita dimostrano che Gesù non fu plasmato con le loro caratteristiche, persino nel caso che ai suoi tempi ci fossero persone che parlavano di quelle divinità» (p. 234,235).
Il teologo Hans Küng afferma: «non fu la fede dei discepoli a risuscitare Gesù ma fu il resuscitato a condurli alla fede» (H. Küng, “Essere cristiani”, Rizzoli 2012, p. 421).
E noi, fedeli a Gesù Risorto al di là delle diatribe tuttora in corso, che non esercitano su di noi alcuna interferenza sulla sua fede in Lui, così diverso, così amabile con le piaghe dell’umanità, preferiamo ricordarlo ed amarlo ancora e per sempre , con la canzone di Bob Dylan:

Per sempre giovane    (  Bob Dylan)

Possa Dio benedirti e proteggerti sempre
Possano tutti i tuoi desideri diventare realtà
Possa tu sempre fare qualcosa per gli altri
E lasciare che gli altri facciano qualcosa per te
Possa tu costruire una scala verso le stelle
E salirne ogni gradino   
Possa tu restare per sempre giovane
Per sempre giovane per sempre giovane
Possa tu restare per sempre giovane

Possa tu crescere per essere giusto
Possa tu crescere per essere sincero
Possa tu conoscere sempre la verità
E vedere le luci che ti circondano  
Possa tu essere sempre coraggioso
Stare eretto e forte         
E possa tu restare per sempre giovane
Per sempre giovane per sempre giovane
Possa tu restare per sempre giovane

Possano le tue mani essere sempre occupate
Possa il tuo piede essere sempre svelto
Possa tu avere delle forti fondamenta
Quando i venti del cambiamento soffiano
Possa il tuo cuore essere sempre gioioso
Possa la tua canzone essere sempre cantata
Possa tu restare per sempre giovane
Per sempre giovane per sempre giovane
Possa tu restare per sempre giovane( Testo trovato su http://www.testitradotti.it )
Ci auguriamo che la Pasqua del Signore, possa rendere ciascuno di voi, per “sempre giovane” come lo é Lui!

 

Maria de falco Marotta & team
Fatti dello Spirito