L'urna di Don Bosco ha lasciato Sondrio. Il grazie salesiano

La Comunità Salesiana di Sondrio, dopo le due giornate intense del 13 e 14 Febbraio, vissute attorno all’urna contenente l’effigie di Don Bosco con l’insigne reliquia del braccio e della mano destra, intende dire GRAZIE alla città per la calorosa accoglienza e per l’affluenza ininterrotta di ragazzi, giovani, papà e mamme, nonni, sia alla mostra allestita sotto il tendone in piazza Campello che nella Chiesa Collegiata per invocare l’intercessione di questo santo simpatico e così vicino alla gente. Un GRAZIE all’Arciprete Monsignor Marco Zubiani e ai sacerdoti suoi collaboratori perché ci hanno offerto il loro tempo e la Chiesa a totale disposizione. Un GRAZIE all'Amministrazione Comunale e a quella Provinciale che ci sono venute incontro cordialmente ad ogni richiesta che fosse loro possibile; un GRAZIE ai vari Gruppi di volontariato, così indispensabili perché tutto riuscisse per il meglio: citiamo espressamente i gruppi della Famiglia Salesiana (Salesiani Cooperatori, Ex-­‐allievi, Ex-­‐allieve, GOS, Manutentori, Coro giovani, Animatori Oratorio), gli Alpini, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana. Se abbiamo dimenticato qualche gruppo o associazione ne chiediamo venia.

Un GRAZIE infine agli organi di informazione: stampa e mezzi di comunicazione sociale. Si sono rivelati efficaci tanto nel diffondere l’informazione della peregrinazione dell’urna prima dell’evento, che durante le varie manifestazioni per presentare al vasto pubblico questo straordinario avvenimento di alto profilo e di portata storica. Il nostro GRAZIE come Comunità Salesiana, cui si uniscono anche le Suore Figlie di Maria Ausiliatrice di Sondrio e di Tirano, non vuole essere fluttuante come le onde del mare, ma solido come i monti maestosi e ben piantati delle nostre meravigliose valli. Il nostro grazie vuole trasformare l’emozione intensa di questi giorni in rinnovato impegno di fedeltà al carisma educativo-­‐pastorale di Don Bosco per
questa Città e questa Valle nel lavoro costante e qualificato nell’Oratorio, nella Scuola d’Infanzia, nella gestione della Rettoria di San Rocco, nel Convitto per gli studenti provenienti dall’Alta Valle e dalla Valchiavenna.
Cosa ci lascia Don Bosco dopo la sua visita? Rispondo a questa domanda con l’augurio che il nostro Rettor Maggiore Don Pascual Chàvez Villanueva, il nono successore di Don Bosco, ha voluto tracciare per i giovani della Lombardia e dell’Emilia per il passaggio dell’urna.
“Cari giovani, la vostra giovinezza è un grandissimo dono. Non sprecatelo, ma fate di essa il momento dei grandi sogni. Dovete sognare in grande e seguire con gioia, decisione e convinzione i vostri sogni. Cari giovani, non lamentatevi di tutto quanto c’è di male, di brutto e di falso nella società, ma scoprite quanto c’è di buono, di bello, di vero e mettete in gioco la vostra vita per trasformare il mondo. Cari giovani, camminate in questa vita lasciando orme dietro di voi, affinchè altri le possano seguire. Siete chiamati a cose grandi. Non lasciatevi sedurre dalla mediocrità. Cari giovani, non dimenticate mai che la vita è un dono di Dio e che va vissuto donandola a Lui e agli altri. E’ così che essa cresce, si sviluppa, si rende feconda e il suo frutto rimane per sempre. Cari giovani, nessuno vi ha amato come Cristo, perché nessuno tranne Lui ha dato la vita per voi e alla fine l’unico che vi ripagherà dalla morte sarà Lui.  Vale  la pena amarLo.  Vale una vita seguirLo”.
Con queste parole bellissime del nostro Rettor Maggiore la Comunità Salesiana di Sondrio conclude il proprio ringraziamento a tutti e porge l’augurio che Don Bosco protegga sempre i ragazzi, i giovani le loro famiglie donando entusiasmo, gioia e pace vera per far esplodere la primavera della vita.

Vignetta (di Antonio Del Felice) in occasione del centenario della presenza salesiana a Sondrio iniziata nel 1897.

Don Enzo Dei Cas, direttore dell’Opera salesiana
Fatti dello Spirito