La Civiltà Cattolica - Sommario del quaderno 3913

UDIENZA DI PAPA FRANCESCO AI GESUITI DELLA CIVILTÀ CATTOLICA

Lo scorso 14 giugno Papa Francesco ha accolto in udienza i gesuiti del Collegio degli Scrittori de «La Civiltà Cattolica» insieme alla comunità e ai più stretti collaboratori. Si compie così un appuntamento che, nei 163 anni di vita della rivista, si è ripetuto all'inizio di ogni pontificato per rinnovare al Successore di Pietro l'offerta del servizio di apostolato culturale e per ricevere dal nuovo Papa orientamenti ai quali ispirare il lavoro futuro. Nel suo discorso ai Padri Scrittori Papa Francesco ha indicato tre parole - dialogo, discernimento e frontiera - come orientamento per il futuro della rivista.

ARTICOLI

LA SCOPERTA DELLA VERITÀ AL CONCILIO VATICANO II. Un'istantanea di Karl Rahner S.I.

Andreas R. Batlogg S.I. - Nikolaus Klein S.I.

Il 2 novembre 1963 Karl Rahner, teologo gesuita che partecipò al Concilio Vaticano II come consigliere dell'arcivescovo di Vienna e come perito ufficiale, scrisse una lettera a suo fratello Hugo, anch'egli gesuita e insigne teologo, in cui raccontava la sua esperienza del Concilio. Lo scritto è anche un documento di storia contemporanea, che qui viene esaminato. L'articolo descrive il contesto personale e di storia della Chiesa in cui tale scritto s'inserisce. Esso anticipa un tema - «la scoperta collettiva della verità» - che sarà poi trattato più ampiamente da Rahner in un suo saggio. Egli afferma espressamente che la sua presa di posizione a favore di una verità trovata nel dialogo non significa accettare acriticamente un'opinione che appartiene di fatto a una maggioranza. Sulla via che conduce al consenso si collocano invece vari criteri di verità. Rahner può così parlare dei dibattiti del Concilio come di un procedimento collettivo verso la verità.

LE PAROLE DELLA LEGGE

Ottavio De Bertolis S.I.

L'articolo esamina le «parole della legge», analizzando il significato dei termini legittimità e legalità. Si dice che un fatto è legittimo se è legale, cioè conforme a una norma giuridica; tuttavia non è sufficiente il riferimento a un «testo» legale, ma bisogna tener conto anche del «contesto», cioè dei valori condivisi dalla coscienza comune, che valuta, in una determinata situazione storica, se un ordine sia o no giusto e vincolante. Si accenna agli esempi dei figli un tempo giudicati illegittimi, ai Governi rivoluzionari e alle aberranti «leggi razziali». Pertanto il diritto non si risolve in una teoria della legalità, ma anche della giustizia. L'esperienza giuridica allora sgorga non solo dal testo legale, ma da un contesto più ampio, che termina in ultima analisi nella coscienza del singolo. L'Autore insegna Filosofia del diritto alla Pontificia Università Gregoriana (Roma).

«IL DESIDERIO DI UNA VITA BELLA». PER UNA RIPROPOSTA DELL'ETICA

Giovanni Cucci S.I.

Dopo aver presentato, in un precedente contributo, la lettura di MacIntyre della modernità, in particolare il tentativo di una fondazione puramente razionale dell'etica, e il suo fallimento, nel presente articolo se ne mostra la pars construens. Per tornare alla virtù, è necessario un approccio alla morale differente da quello presentato da Cartesio. MacIntyre intende riscoprire la validità e l'attualità dell'etica di Aristotele e soprattutto del clima culturale e sociale che l'ha originato, riassumibile in tre caratteristiche fondamentali: la nozione di pratica, una concezione riflessiva della filosofia, la valutazione dell'agire umano all'interno di una tradizione narrativa. È difficile trovare un altro filosofo che abbia elaborato una metodologia capace di influenzare così profondamente ambienti e personalità estremamente differenti tra loro.

FOCUS

LE CONSIDERAZIONI DEL GOVERNATORE DELLA BANCA D'ITALIA (31 MAGGIO 2013)

Michele Simone S.I.

La Banca d'Italia è un'azienda complessa, perciò il Governatore Ignazio Visco descrive a grandi linee le iniziative prese per «razionalizzare le procedure, migliorare la qualità dei servizi, perseguire l'efficienza». Fra l'altro la Bce, le Banche centrali e le autorità di vigilanza nazionali sono impegnate nella realizzazione della vigilanza unica europea; si tratta di una innovazione istituzionale profonda, che richiede un significativo adattamento organizzativo. Il testo di Visco ricorda che «non siamo stati capaci di rispondere agli straordinari cambiamenti geopolitici, tecnologici e demografici degli ultimi 25 anni». Visco infine ci ricorda che l'Europa e l'Italia si trovano ancora in un passaggio difficile, e questo deve spingerci a insistere nel lavoro di riforma. Lo spostamento dell'attività dai settori declinanti anche a quelli in espansione richiede profondi cambiamenti nei rapporti di lavoro e nel sistema di istruzione.

VITA DELLA CHIESA

LA RELIGIOSITÀ DEGLI ITALIANI

GianPaolo Salvini S.I.

La Vita della Chiesa prende lo spunto da un libro apparso recentemente per esaminare come gli italiani vivono concretamente la fede cattolica, che l'88% dei nostri connazionali dice di professare. È ormai in atto un diffuso pluralismo sul modo di concepire la fede e di praticarla. In particolare si nota la tendenza ad attingere a tradizioni religiose diverse, quasi forgiandosi una propria religione à la carte, e un profondo divario tra la morale proposta dalla Chiesa e quella concretamente vissuta, specialmente in campo sessuale e familiare, senza che questo costituisca più un problema per molti credenti.

PROFILO

DON PINO PUGLISI, IL MARTIRE DI BRANCACCIO

Francesco Occhetta S.I.

Don Pino Puglisi, parroco della chiesa di San Gaetano nel quartiere Brancaccio di Palermo, è stato ucciso la sera del 15 settembre 1993. La Chiesa, che lo ha beatificato il 25 maggio scorso, riconosce nel suo martirio un modello da imitare. Uccidendo don Puglisi, Cosa Nostra ha cercato di intimidire e uccidere la fede del credente. La vita di don Puglisi risuona oggi nelle coscienze degli uomini di buona volontà per affermare che l'amore vince la morte, il perdono è più forte della vendetta, la testimonianza autentica indica che un modo alternativo di vivere è possibile. Alla comunità credente rimane un compito: non dimenticare il sacrificio di don Puglisi.

NOTE E COMMENTI

UN PUNTO INCOMPRESO DELLA SPIRITUALITÀ DEL SACRO CUORE

Giandomenico Mucci S.I.

La Nota, continuando uno scritto precedente, spiega, contro le contraffazioni e i fraintendimenti, il vero significato del concetto e della pratica della riparazione, che è parte integrante del culto e della teologia del Cuore di Cristo. Riparare non vuol dire semplicemente deplorare le colpe commesse, il che potrebbe scadere «in un fatuo sentimentalismo». Significa soprattutto obbligarsi generosamente a compiere quella volontà di Dio che gli uomini del mondo disprezzano. La forma della devozione al Sacro Cuore, che negli ultimi secoli si è imposta a tutta la Chiesa, trae origine e autorevolezza dall'esperienza di Paray-le-Monial avvenuta alle soglie della modernità. Si vede che nella spiritualità del Sacro Cuore e della riparazione è primario l'amore, non il dolore. Sebbene contenga espressioni e tinte «doloristiche», quella spiritualità nasce in realtà dall'amore e conduce all'amore.

RIVISTA DELLA STAMPA

«LA TANA DELL'ODIO» DI GIOVANNI D'ALESSANDRO

Ferdinando Castelli S.I.

Romanzo dagli sfondi drammatici e luminosi, che attira il lettore con il fascino del thriller, con la forza della verità storica e con l'appello a un impegno di civiltà e di alto sentire. È costruito sulle tragiche vicende storiche che trasformarono la Bosnia in un cimitero. Da autentico narratore, l'Autore fa rivivere le devastazioni dell'odio razziale, spinto fino alla follia della «pulizia etnica». Attorno al protagonista si muove una folla di personaggi che rimanda alla tragedia greca. Due riserve ci sembrano da fare, che non intaccano però la validità del romanzo: alcune pagine risentono di una certa pesantezza. Appare poi un po' brusco il passaggio del protagonista dagli orrori degli eccidi alla scoperta dell'amore.

RUBRICA DELLO SPETTACOLO

«QUALCUNO DA AMARE». UN FILM DI ABBAS KIAROSTAMI

Virgilio Fantuzzi S.I.

Il film Qualcuno da amare, girato a Tokyo dal regista iraniano Abbas Kiarostami, si presenta come un enigma di non facile soluzione. Akiko, ragazza dall'aria innocente, lavora per un'agenzia che procura compagnia a pagamento a cuori solitari. Studia sociologia ed è fidanzata con Noriaki, un giovane geloso e possessivo, che ignora il modo in cui lei si guadagna da vivere. Takashi, anziano professore cliente dell'agenzia, potrebbe essere scambiato per il nonno della ragazza, così come lei potrebbe essere scambiata per sua nipote. Nasce il gioco della doppia verità. Una realtà delle apparenze si sovrappone alla realtà dei fatti. L'inganno delle apparenze manifesta talvolta la verità di un sogno. Ma anche i desideri non realizzati fanno parte della vita. Alla fine, vince ciò in cui si è disposti a credere con maggiore tenacia.

RECENSIONI

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA

Alici L. 98 - Cárcel Ortí V. 99 - Corleone F. 101 - Delitto (Il) della pena 101 - Fedalto G. 103 - Gallo M. 94 - Giaretta R. 96 - Pezzimenti R. 91 - Pugiotto A. 101 - II (La) República y la guerra civil en el Archivio Secreto Vaticano 99 - Tanzarella S. 96 - Valli A. M. 97 - Wolfe T. 93

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Fatti dello Spirito