Tirano, Veglia per il lavoro (il 9)
Giovedì 9 maggio, alle 20.30, presso la Casa di Riposo Città di Tirano, a Tirano, si svolgerà un momento di preghiera e testimonianza sui temi del lavoro presieduto dal direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale, del lavoro e la custodia del Creato don Gianpaolo Romano.
Da duemila anni la parabola evangelica del samaritano che si china su di un uomo derubato e ferito per prendersene cura (Lc 10,25-37) provoca e interpella tutti noi. E, soprattutto, in modo magistrale ci dice chi è il “prossimo” che dobbiamo amare, con quella rivoluzione copernicana che ci spinge a ribaltare la domanda su chi sia il nostro prossimo, e invita noi farci vicini a chiunque incontriamo sul nostro cammino. Questa immagine è stata scelta come sfondo alla preghiera per il mondo del lavoro.
Per molte donne e molti uomini farsi prossimi, prendersi cura dell’altro, non è solo un’espressione della fede cristiana, non è un gesto religioso o di solidarietà umana, ma è lo specifico del proprio lavoro. Evidentemente, in quanto lavoro, con caratteristiche e scopi differenti rispetto a quelli che nascono in un contesto di volontariato o in famiglia o in molte altre situazioni della vita quotidiana. Ma è proprio così? Quanto un lavoro così delicato può considerarsi “solo” un lavoro? Quanto chiede in termini di umanità e quanto arricchisce e dona alla personalità di chi è coinvolto? Saranno queste domande al centro della nostra preghiera, che come sempre si snoderà tra l’ascolto della Parola e del Magistero e le testimonianze vissute di chi in queste realtà è coinvolto.
Vale la pena ricordare come, nel corso dei secoli, le attività di cura della persona hanno avuto spesso origine in ambito ecclesiale, come sviluppo comunitario delle personali opere di misericordia corporale. E così sono sorti ospedali, ricoveri, strutture di sostegno, che solo in seguito sono diventati compiti imprescindibili e propri della società civile e della sfera pubblica, soprattutto in Europa e anche in seguito a un processo di secolarizzazione che ha portato a distinguere ambiti prima inestricabili. Oggi, queste attività, anche a seguito dei cambiamenti demografici in atto nelle nostre vecchie società, occupano un numero considerevole di persone, creando una fonte di lavoro per nulla secondaria e, lo ribadiamo, con caratteristiche affatto particolari, sia per orari e turni sia per modalità specifiche sia per ripercussioni sulla vita degli addetti.
La preghiera per il mondo del lavoro è anche l’occasione per ricordare l’impegno della diocesi di Como con il “Fondo Rete Lavoro”, terza fase del “Fondo diocesano famiglialavoro” nato dieci anni fa per sostenere i nuclei familiari in affanno per le crisi lavorative e occupazionali. Il “Fondo Rete Lavoro”, nato ufficialmente nel giugno 2018, in questi 11 mesi ha raccolto quasi 40mila euro di offerte, che hanno permesso di accompagnare decine di persone in percorsi formativi, tirocini o anche solo rispondendo a necessità (come il sostegno economico per la cura dei bambini o per cure mediche personali) che hanno permesso di trovare o conservare il proprio posto di lavoro.L’accesso al Fondo avviene attraverso la rete Caritas, Acli e parrocchie. Chi non rientra nelle tipologie di accompagnamento previste dal Fondo, è stato indirizzato ai diversi servizi di ascolto, aiuto e sostegno della medesima rete Caritas.