La Civiltà Cattolica, Quaderno 3925

INTERVISTA

«SVEGLIATE IL MONDO!» Colloquio di Papa Francesco con i Superiori Generali

Antonio Spadaro S.I.

Ecco l’ampio e libero dialogo, durato tre ore, che Papa Francesco ha vissuto il 29 novembre scorso con i Superiori Generali degli Istituti di vita religiosa maschili, riuniti per la 82a Assemblea Generale della loro Unione (Usg). Il Santo Padre non ha voluto tenere discorsi, ma aprire un colloquio vivo rispondendo alle domande dei presenti. Si è dispiegata una visione della vita religiosa insieme molto realistica e aperta alle sfide del futuro. Il Papa ha messo in guardia dalle ipocrisie clericali, dalla «tratta» dei religiosi, dalle rigidità che impediscono di cogliere le sfide del presente. Ha elogiato l’impegno contro lo scandalo della pedofilia. I religiosi sono «profeti peccatori» che oggi, seguendo Cristo e con «tenerezza eucaristica», hanno il compito di «svegliare il mondo» dal suo torpore. Ha infine annunciato che il 2015 sarà l’Anno della vita consacrata.

DOCUMENTO

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

1O GENNAIO 2014. Il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace 2014 è dedicato alla «fraternità, fondamento e via della pace». Una vera fraternità tra gli uomini esige una paternità trascendente e si consolida a partire da essa. Ma ci sono ostacoli a tale fraternità: la globalizzazione ci rende vicini, ma non ci rende fratelli. Il Papa ricorda l’episodio di Caino e Abele e, d’altra parte, il messaggio di Gesù: «Vi è un solo Padre, che è Dio, voi siete tutti fratelli». Da qui è facile comprendere che la fraternità è fondamento e via della pace. Papa Francesco ricorda l’insegnamento dei suoi Predecessori a questo riguardo, e afferma che la fraternità è premessa per sconfiggere la povertà; spegne le guerre; aiuta a custodire e a coltivare la natura. Conclude dicendo che «il servizio è l’anima di quella fraternità che edifica la pace».

ARTICOLO

32 PAOLO SULLA VIA DI DAMASCO: CONVERSIONE O VOCAZIONE?

Giancarlo Pani S.I.

Benedetto XVI, all’Angelus del 25 gennaio 2009, si riferiva ad alcuni esegeti che, a proposito dell’evento di Damasco, preferiscono non usare il termine «conversione», «perché Paolo era già credente e perciò non passò dalla non-fede alla fede, dagli idoli a Dio, né dovette abbandonare la fede ebraica per aderire a Cristo». Il Papa però concludeva: «L’esperienza dell’apostolo può essere modello di ogni autentica conversione cristiana». Sulla via di Damasco Paolo diviene, da persecutore, apostolo di Cristo, e l’incontro con il Risorto è una «conversione». Tuttavia l’analisi del linguaggio di Paolo nelle sue Lettere rivela che egli, riferendosi all’incontro con il Signore, impiega la terminologia della «vocazione», dell’«elezione», della «rivelazione», e non quella della conversione.

FOCUS

I CATTOLICI IN POLITICA: AURORA O ECLISSE?

Francesco Occhetta S.I.

Il dibattito sulla presenza e il destino dei cattolici in politica non può esaurirsi sul «come» (partito unico o costruzione di un grande centro politico), ma sul «cosa e verso dove» i politici credenti possono operare insieme per difendere la democrazia. Le condizioni culturali e storiche stanno favorendo una presenza prepartitica unitaria che stimoli e proponga ai partiti disegni di legge, organizzi forme di controllo, contribuisca a formare nuove classi dirigenti sull’idea di Paese che la visione della Chiesa propone. Davanti ai problemi da risolvere, il politico di ispirazione cristiana si chiede: «Chi è l’uomo, e quale deve essere il suo destino (umano)?». A partire da qui i politici credenti potranno fornire il fondamento delle urgenti questioni del nostro tempo per presentare un modello alternativo a quello che i consumi, la finanza e il pensiero postumano stanno affermando.

LA GLOBALIZZAZIONE DEL CRIMINE ORGANIZZATO

Luciano Larivera S.I.

La fine della Guerra Fredda e la globalizzazione hanno fatto emergere e rafforzare poteri sempre più autonomi dalla politica. Anche le organizzazioni criminali, non soltanto terroristiche o in associazione mafiosa, si sono estese in networks internazionali. Ma, purtroppo, la governance politica globale, che non può attentare alle prerogative della sovranità statale, non è ancora in grado di contenere al meglio questo fenomeno che inquina la società, l’economia e l’ambiente, ma erode pure la sovranità di numerosi Stati e la loro possibilità di percorrere un sentiero di sviluppo. Il crimine organizzato transnazionale a caccia di profitti, anche quello dei «colletti bianchi», è una minaccia alla pace e alla democrazia. E ormai la pastorale contro tale criminalità e la connessa corruzione è una missione ordinaria di quasi ogni Chiesa locale, con i rischi non indifferenti per chi testimonia questo vangelo della carità.

NECROLOGIO IN RICORDO DI P. FERDINANDO CASTELLI S.I.

* * *
P. Ferdinando Castelli ha lasciato questa terra venerdì 13 dicembre intorno alle ore 19,30. Era nato a San Pietro di Caridà, un paesino in provincia di Reggio Calabria, il 24 marzo 1920. Era entrato nella Compagnia di Gesù il 30 agosto del 1937. Studiò filosofia a Messina e a Gallarate; teologia a Napoli, dove fu ordinato sacerdote l’8 luglio 1951. Dal 1954 al 1966 e poi nell’anno 1970-71 fu alla chiesa del Gesù Nuovo di Napoli, e insegnò religione al liceo statale Genovesi. Nel 1971 è venuto alla Civiltà Cattolica, dove è rimasto sino alla fine. È stato anche docente di Letteratura cristiana alla Pontificia Università Gregoriana e all’Università Salesiana. P. Ferdinando era un uomo vero e un grande intellettuale, cioè un uomo che aveva una visione delle cose, e che con creatività la esprimeva. Ha dato forma alla «cristologia letteraria». Era un segugio. Fiutava Cristo dovunque. Era convinto che il Signore è sempre all’opera nel mondo. E lui lo trovava soprattutto tra le pagine che la creatività ispira agli esseri umani: nelle poesie e nei romanzi.

RIVISTA DELLA STAMPA

CREDO NELL’UTOPIA. «VIAGGIATORI DI NUVOLE», DI GIUSEPPE LUPO

Ferdinando Castelli S.I.

Romanzo di notevole spessore, originale e affascinante per gli sfondi storici, per la ricchezza di contenuto, per la singolarità di personaggi. L’azione si svolge tra la fine del 1400 e i primi decenni del 1500, quando l’Europa è percorsa dal vento di novità per la scoperta del nuovo mondo e per l’avvento del Rinascimento. Il romanzo narra l’avventura del giovane Zosimo Aleppo, che intraprende lunghi viaggi alla ricerca di un altro giovane che porta nella bisaccia pergamene dal contenuto prezioso. Occorre trovarle: messere Lionardo (da Vinci) ha confidato che in esse ci sono profezie e rivelazioni sul destino umano. L’impresa comporta un intrico di avventure e di incontri di importanti personaggi. I due giovani non si incontreranno, ma il contenuto delle pergamene sarà intuito: riguarda veramente l’uomo e il suo destino.

ARTE MUSICA SPETTACOLO

«TO THE WONDER», UN FILM DI TERRENCE MALICK

Virgilio Fantuzzi S.I.

Di meraviglia in meraviglia, nella scia del precedente film capolavoro The Tree of Life, Terrence Malick intreccia anche in questo To the Wonder alle immagini splendide, come in un arazzo di antica fattura, metafore e allegorie per parlare dei rapporti tra la natura e la grazia, il bene e il male, il peccato e la redenzione. Nell’amore umano si riflette, come in uno specchio limitato e difettoso, il fulgore dell’amore divino. Cristo, il cui nome è ripetutamente invocato in una preghiera nota come «la lorìca di san Patrizio», lancia un ponte che collega l’abisso delle miserie umane con la perfezione del Creatore di ogni bellezza.

RECENSIONI

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA

Barsotti D. 103 - Ceresa M. 101 - Ciampitti N. 97 - Ivaldo M. 98 - Preziosi E. 92 - Rizzi A. 93 - Santopietro G. 95 - Santoro Ragaini L. 99 - Storia della Biblioteca Apostolica Vaticana 101 - Tagore R. 99

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Fatti dello Spirito