PROFILO BIOGRAFICO DI SUOR MARIA LAURA MAINETTI

a cura della Postulazione

Teresina Elsa Mainetti nacque a Villatico, frazione di Colico, in diocesi di Como, il 20 agosto 1939.
Nella sua famiglia ricevette una formazione ispirata ai principi evangelici. Desiderando fare qualcosa
di bello per Dio e per gli altri – come diceva – entrò nella Congregazione delle Figlie della Croce,
Suore di Sant’Andrea, assumendo il nome di suor Maria Laura. Concluso il noviziato, il 15 agosto
1959 emise la professione temporanea e il 25 agosto 1964, quella perpetua. Visse il carisma della sua
congregazione con fedeltà allo spirito dei santi Fondatori.
Le fu affidata la mansione di maestra ed educatrice in diverse case della sua Congregazione. Dal 1984
alla morte svolse la sua missione a Chiavenna, prima come maestra, poi come educatrice delle giovani
ospitate nel pensionato per studentesse. Fu anche punto di riferimento spirituale per tante persone.
Suor Maria Laura amava i poveri, nei quali, come diceva, vedeva “il suo Gesù”, ed ebbe per loro un
amore di preferenza; la sua cura e la sua attenzione erano rivolte però ad ogni tipo di povertà, non
solo la miseria materiale, ma ancor più quella morale, soprattutto se ne erano vittime le giovani verso
le quali profondeva il suo affetto materno e le sue doti di educatrice. Questa sua carità a largo raggio
traeva vigore da una profonda spiritualità alimentata dalla meditazione della parola di Dio, dalla
preghiera eucaristica e dagli insegnamenti dei Fondatori della sua Congregazione. I suoi scritti –
lettere, appunti di meditazioni e riflessioni – rivelano il suo itinerario spirituale e la sua profonda
convinzione che la redenzione delle anime passa attraverso la Croce, della quale lei si sentiva figlia
nel senso autentico del termine.
Facendo leva sul suo ben noto amore per i giovani e sulla sua carità senza riserve, la sera del 6 giugno
2000 tre ragazze, tradendo la sua fiducia, la indussero con l’inganno ad uscire di casa simulando una
urgente necessità di aiuto di una di loro. Imbevute di ideologia satanista, volevano invece sacrificare
al demonio una persona consacrata. Dopo aver condotto la Serva di Dio in una strada solitaria la
uccisero infierendo barbaramente su di lei con colpi di pietra e di coltello mentre ella perdonava e
pregava per loro.
La sua tragica morte suggellò la fama di santità che l’aveva circondata in vita, come religiosa
esemplare e attenta alle necessità del prossimo, e diede inizio a una convinta fama di martirio.
Pertanto, monsignor Alessandro Maggiolini, vescovo di Como, lasciati trascorrere i tempi previsti
dalla normativa canonica, diede inizio alla Causa di Canonizzazione. Dopo l’Inchiesta diocesana, e la
preparazione della Positio, il 6 febbraio 2020 si tenne presso la Congregazione delle Cause dei Santi
il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi, che espressero parere favorevole al riconoscimento del
martirio. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 16 giugno 2020 riconobbero che la
Venerabile Serva di Dio fu uccisa per la sua fedeltà a Cristo e alla Chiesa.
Il Santo Padre Francesco, il 19 giugno 2020 ha accolto e confermato il loro voto ed ha autorizzato la
promulgazione del decreto di riconoscimento del martirio.
Durante il rito di beatificazione, dopo la petizione del Vescovo di Como, di questo profilo biografico
è stata data lettura dalla postulatrice, Francesca Consolini

Fatti dello Spirito