DA SONDRIO A SAN PIETRO CON UNA FOLLA IMMENSA PER WOJTYLA BEATO 11 4 30 47

Ci ricorderemo sempre di sabato 2 aprile 2005 perché a notte tarda, dopo due giorni di permanenza a Roma, io e mia figlia Olga eravamo ritornati a Sondrio tristi per la morte del nostro amatissimo Pontefice ma sereni nello spirito perché, in comunione con tantissima gente, eravamo riusciti con la nostra preghiera e la nostra, seppur piccola, testimonianza di devozione e di affetto, ad accompagnarlo al Padre in questo ultimo viaggio della Sua vita.

Mi ricordo ancora il Santo Padre il quale fino all'ultimo della Sua esistenza, con le Sue benedizioni silenziose, il dolore sul volto è stato sempre vicino a tutti noi, amandoci fino all'ultimo istante. E' stato quel padre stupendo che sovente ci ha preso per mano per l'attenzione che ci ha sempre riservato e, con la Sua immensa "credibilità", ci ha sempre difeso sostenendo nel mondo intero i valori della dignità umana, della pace, della vita e della famiglia.

Domenica primo maggio del 2011, dopo 6 anni, io e mio figlio Francesco, in occasione dell'evento straordinario che è stata la cerimonia della Sua beatificazione, abbiamo voluto ancora testimoniare con la nostra partecipazione personale, quanto affetto e riconoscimento abbiamo ancora nei riguardi del grande Giovanni Paolo II.

Alle 3 di mattina siamo così giunti a Roma con il gruppo delle 50 persone di don Claudio Monti, vicario della "Beata Vergine del Rosario" di Sondrio. Verso le 5 del mattino nei pressi di Castel Sant'Angelo il gruppo è stato costretto a fermarsi per la fiumana di gente indescrivibile presente già alle prime ore dell'alba nelle vicinanze di piazza S. Pietro e via della Conciliazione. Di fronte alla domanda di mio figlio Francesco- chierichetto da tempo presso la Chiesa Collegiata di Sondrio e con una bella esperienza di un mese nella Basilica di San Pietro - .."papà ma mi hai portato a Roma per vedere Castel Sant'Angelo o a partecipare alla grande festa della Beatificazione di Papa Giovanni Paolo II ?", pur stanco ho ritrovato di colpo le energie per cominciare a ricercare una soluzione per poter portare Francesco almeno in via della Conciliazione e poter partecipare più intensamente al rito della Beatificazione.

Dopo un lungo peregrinare durato alcune ore da piazza del Risorgimento, via Cola di Rienzo e a tutte le numerose vie che permettono l'accesso a via della Conciliazione, quando proprio credevamo di non farcela, il nostro desiderio è stato esaudito poiché siamo finalmente riusciti ad accedere a circa metà della via della Conciliazione che poi lentamente abbiamo risalito fino quasi in cima. Con la visione d'insieme dell'attiguo sagrato di piazza San Pietro e le immagini e l'audio di un vicino grande schermo abbiamo potuto così vivere con una forte emozione , vicini a tanta gente proveniente da tutto il mondo, la Beatificazione di Giovanni Paolo II.

"Karol Wojtyla adesso è Beato". Alle parole del sacro rito, pronunciate dal santo Padre Benedetto XVI poco dopo le 10,30 a Roma in una domenica di 1 maggio piena di sole, un lunghissimo applauso è rimbalzato fra la basilica di San Pietro e le molteplici piazze e vie intorno al Vaticano, occupate pacificamente da più di un milione e mezzo di persone.

Una cerimonia che ci ha toccato il cuore con canti, abbracci, lacrime agli occhi dopo che il Papa aveva baciato e mostrato l'ampolla con il sangue del Grande Karol Wojtyla con uno grande sventolìo di migliaia di bandiere, di cui tante bianche e rosse della Polonia.

Molta gente presente, anche attraverso il supporto dei numerosi grandi schermi installati nei posti di aggregazione più importanti di Roma, dopo aver ascoltato in preghiera la formula pronunciata da Joseph Ratzinger, il successore che ha fortemente voluto per Wojtyla una beatificazione in tempi record, ha potuto vedere suor Marie Simon-Pierre, la donna francese miracolata dal Grande polacco, con un grande sorriso che applaudiva insieme alla folla.

"Beatissime pater", aveva iniziato il cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini, promotore della causa di beatificazione, pronunciando la formula latina di richiesta a Benedetto XVI. Vallini ha continuato con un lungo, a tratti emozionante, racconto della vita di Wojtyla.

Subito dopo le parole del Papa hanno emozionato la folla straripante …"Sei anni fa, al suo funerale, noi sentivamo aleggiare il profumo della sua santità. Per questo ho voluto, nel doveroso rispetto della normativa della Chiesa, che la beatificazione procedesse con discreta celerità. Ed ecco che il giorno atteso è arrivato, è arrivato presto, perché così è piaciuto al Signore: Giovanni Paolo II è Beato!".

Benedetto XVI ha poi continuato ricordando una delle frasi celebri di Wojtyla: …"Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Quello che il neo-eletto Papa chiedeva a tutti, egli stesso - ha ricordato Papa Ratzinger - lo ha fatto per primo: ha aperto a Cristo la società, la cultura, i sistemi politici ed economici, invertendo con la forza di un gigante, forza che gli veniva da Dio, una tendenza che poteva sembrare irreversibile".

Papa Wojtyla, ha continuato Benedetto XVI, …"ha restituito al cristianesimo quella speranza che era stata ceduta in qualche modo al marxismo e all'ideologia del progresso"….

E alla fine dell'omelia ha aggiunto spontaneamente, con voce commossa e lo sguardo rivolto al cielo, rivolgendosi al suo predecessore: "Santo Padre ci benedica!".

Sulla bara di Giovanni Paolo II era posta una copia dell'Evangeliario di Lorsch, con le pagine aperte: il testo, di epoca medievale, è uno dei più preziosi evangeliari custoditi nella Biblioteca Apostolica Vaticana e contiene i vangeli di Luca e Giovanni.

Cento erano i cardinali concelebranti, e più di 850 i sacerdoti impegnati a dare la comunione al termine della messa.

Caotico, e immenso nel numero, l'arrivo dei fedeli dall'Italia e dall'estero, con pellegrini giunti da tutte le parti del mondo. Tutta la fascia di quartieri attorno a piazza San Pietro è rimasta intasata fin dalle prime ore del mattino. Solo in via della Conciliazione, la strada che porta fino alla basilica, la folla stimata dalla Questura e dalla Sala stampa vaticana in oltre un milione di persone. File ininterrotte di fedeli hanno occupato, nell'impossibilità di procedere oltre, tutte le piazze circostanti, e la zona di Castel Sant'Angelo, fino a Prati.

Grande comunque la gioia tra la folla per il rito della beatificazione.

Giovanni Paolo II ha sempre agito col profondo desiderio d'aprire dappertutto le vie d'accesso a Cristo, rendendo percorribile a ogni uomo il varco verso la vita vera".

…"Questa è la sintesi efficace - commenta l'editoriale di Avvenire - che ne ha tracciato Benedetto XVI, legato a lui da un affetto personale oltre che da una lunga consuetudine di lavoro. Non è un caso che sia il primo Papa in mille anni a beatificare il suo predecessore".

In realtà quella del Pontefice polacco è stata la causa di beatificazione più veloce della storia della Chiesa e, solo sei anni e un mese dopo la sua morte, Karol Wojtyla è stato proclamato Beato dal suo successore Benedetto XVI. La nuova festa, ha confermato Papa Benedetto XVI, sarà il 22 ottobre, anniversario dell'elezione al pontificato. E il Segretario di Stato Tarcisio Bertone ha dichiarato in serata che Giovanni Paolo II potrebbe diventare santo in pochi anni.

Angelo De Michielli (x)

(x) Presidente di "Terzo Millennio" http://www.santuarimariani.org

Angelo De Michielli (x)
Fatti dello Spirito