Se tre milioni (dal Papa) vi sembran pochi...

Questo titolo ripropone il frontespizio di un saggio di Luciano Gallino, pubblicato qualche anno addietro per dimostrare come in Italia fosse possibile creare 3 milioni di posti di lavoro, basta volerlo fare. L’invito era rivolto ai politici del momento.

Non mi addentro a commentare il libro di Gallino, per quanto sia importante farlo. Desidero invece richiamare l’attenzione sullo straordinario viaggio di Papa Francesco in Brasile, per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù.

Attraverso i media abbiamo visto folle immense, piazze e chiese piene all’inverosimile. Insomma un’apoteosi, un trionfo. Abbiamo visto anche un “ometto” che salutava la folla facendo emergere il braccio dal finestrino di un’auto, unico segno distintivo la manica bianca del suo abito. Lo abbiamo visto salire e scendere dall’aereo con una borsa nera in mano e null’altro che distinguesse la personalità di quel “Ometto”, ad eccezione dell’abito bianco. Papa Francesco si è presentato al mondo nel modo più semplice, privo di tutte quelle bardature che richiede il protocollo ufficiale, che di solito accompagna i Capi di Stato.

A mio parere il sistema mediatico ha pubblicato buoni servizi, rendendo bene l’idea della quantità di popolo che lo ha accolto e seguito per tutta la durata della manifestazione di Rio de Janeiro, fino alla cerimonia della sua partenza.

Tre milioni di persone erano presenti a salutarlo sulla spiaggia di Copacabana; e tre milioni di persone sono tante, una folla immensa, un’apoteosi di popolo, una partecipazione stupenda.

Quello che più mi ha colpito, però, è il contenuto dei suoi discorsi. Un contenuto univoco, schietto, senza peli sulla lingua, diretto alle varie categorie convocate nei diversi momenti; dai presbiteri e religiosi, ai politici e responsabili governativi. Dagli intellettuali e artisti, agli imprenditori e lavoratori.

Il discorso più forte, più toccante è stato quello rivolto ai giovani: “La Chiesa ha bisogno di voi” ha gridato nell’omelia pronunciata durante la messa di chiusura della Giornata Mondiale della Gioventù Rio 2013, che è stata celebrata sul lungomare di Copacabana. E ancora:“Sapete qual è lo strumento migliore per evangelizzare i giovani? Un altro giovane. Questa è la strada che dovete percorrere”. “Dio dice anche a voi quello che ha detto al profeta Geremia: Non avere paura perché io sono con te per proteggerti”. “Cari giovani”, ha continuato papa Francesco, “lasciate che la vostra vita si identifichi con quella di Gesù, avere i suoi sentimenti, i suoi pensieri, le sue azioni. La vita di Gesù è una vita per gli altri. E’ una vita di servizio”.

Papa Bergoglio rincara la dose di incitamento: “quando Dio invia Geremia, gli dona il potere di sradicare e demolire, distruggere e abbattere, edificare e piantare (Ger 1,10)”. Anche per voi è così, dice Francesco, “portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell’egoismo,della corruzione e della truffa, dell’intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo. Gesù conta su di voi! La Chiesa conta su di voi! Il Papa conta su di voi!”

Il suo grido di sprone continua in crescendo: “Ragazzi e ragazze per favore: non mettetevi nella “coda” della storia. Siate protagonisti. Giocate in attacco! Calciate in avanti, costruite un mondo migliore, un mondo di fratelli, un mondo di giustizia, di amore, di pace, di fraternità, di solidarietà. Giocate in attacco sempre!”

Io, dice ancora Papa Francesco, “seguo le notizie del mondo e vedo che tanti giovani in tante parti del mondo sono usciti per le strade per esprimere il desiderio di una civiltà più giusta e fraterna.

I giovani nelle strade, sono giovani che vogliono essere protagonisti del cambiamento. Per favore non lasciate che altri siano protagonisti del cambiamento. Voi siete quelli che hanno il futuro. Attraverso di voi entra il futuro nel mondo! A voi chiedo di essere protagonisti di questo cambiamento. Continuate a superare l’apatia, offrendo una risposta cristiana alle inquietudini sociali e politiche, che si stanno presentando in varie parti del mondo” (anche in Italia aggiungo io) “Vi chiedo di essere costruttori del mondo, di mettervi al lavoro per un mondo migliore. Cari giovani, per favore, non guardate dal balcone la vita, immergetevi in essa come ha fatto Gesù!

Da dove cominciare? Qualcuno ha chiesto a Madre Teresa di Calcutta: da dove cominciare? Da te e da me rispose lei. Aveva grinta questa donna. Sapeva da dove iniziare. Anche io oggi le rubo la parola a Madre Teresa e ti dico: Iniziamo? Da dove? Da te e da me! Ognuno in silenzio si chieda : se devo iniziare da me, da dove inizio? Ciascuno apra il suo cuore perché Gesù gli dica da dove iniziare.”

Da questi stralci di discorso si capisce chiaramente dove vuole arrivare Papa Francesco. Ed è altrettanto chiara l’esortazione rivolta ai giovani.

Di fronte alle difficoltà del momento non bisogna stare alla finestra per vedere cosa succede e come andrà a finire. Bisogna buttarsi nella mischia, misurarsi con i problemi, tentare e ritentare varie strade d’uscita, non arrendersi alle prime e nemmeno alle seconde difficoltà. Il Padre Eterno ci ha corredati di materia grigia importante: usiamola! Ovvero, cari giovani usatela! non sprecate il vostro tempo a rincorrere virtuali scorciatoie che poi vi lasciano delusi e sconfortati.

E’ vero che noi siamo un popolo stanco. Lo siamo quando ci rassegniamo al relativismo che sovrasta la nostra società e ci facciamo prendere dagli affanni prodotti dalle futili parole degli uomini di potere, imprigionati dal loro potere e ciechi nei confronti dei bisogni dei loro rappresentati.

Voi giovani, noi tutti, ascoltiamo con amore il messaggio che ci manda Francesco. Un messaggio che non può essere scambiato con le comode teorie di una società che tutto giustifica, che tutto accetta, tutto copre, tutto assolve, attraverso un pietismo che avvilisce la profondità spirituale di ogni essere umano. Un messaggio da raccogliere, custodire e far fruttificare. Un messaggio dirompente, salvifico, fuori dal controllo di quei poteri che annullano la bellezza del cuore delle nuove generazioni, consegnandole alla rassegnazione e alla dipendenza morale ed economica.

In tempi dove pare che la diffidenza, il sospetto, il disinteresse,la maldicenza e la sfiducia la fanno da padrone, Lui, Papa Francesco, dopo aver schiaffeggiato tutti i mali costumi del mondo, raccoglie attorno a se tre milioni di giovani per imprimere un nuovo corso alla storia. Vi pare poco?

 

 

 

Valerio Dalle Grave
Fatti dello Spirito