Piccoli Comuni con il Cardinale Camillo Ruini per una famiglia vera
Le chiarissime indicazioni del Presidente della CEI, Card.
Camillo Ruini, sui Pacs e sul bisogno di una politica vera per
la famiglia trovano la nostra piena condivisione ed il totale
sostegno.
La famiglia e il modello sociale che ruota intorno
alla centralità della famiglia, trova proprio nei piccoli comuni
italiani l'essenza migliore. Alla globalizzazione noi
continuiamo a proporre il modello sociale del piccolo comune
dove la persona umana, conserva la sua centralità e dignità.
L'azione del Presidente della CEI tende ad arginare proprio
quella società dell'indistinto, del vuoto che il venir meno di
valori fondanti come la famiglia tende a dilagare cancellando
identità, radici, fondamentali per consegnare alle future
generazioni un mondo migliore. Così come siamo consapevoli della
totale assenza di politiche per la famiglia come dimostrano le
grandi difficoltà che sono costrette a vivere le famiglie che
vivono nei piccoli comuni italiani, soprattutto di montagna. Con
l'inizio del nuovo anno scolastico per centinaia di studenti che
vivono nei piccoli comuni sono ritornati i disagi per i costi
enormi, per l'assenza di servizi adeguati, per una viabilità
degna di un Paese incivile. Tutto questo nel silenzio
ingombrante del Governo che tende a far credere con le
televendite berlusconiane che tutto va bene e non ci sono
problemi. Per le famiglie che vivono nelle piccole comunità i
costi sono aumentati notevolmente al punto tale da costringere
le famiglie ad ulteriori sacrifici economici. Perfino l'acquisto
di un testo scolastico è diventato una vera impresa. E intanto
il Centro sinistra ed i suoi leaders con Prodi in prima fila non
trovano di meglio da fare che litigare sul matrimonio agli
omosessuali che pur meritano rispetto e attenzione ma non ci
pare siano oggi la priorità dell'agenda politica. Le parole del
Cardinale Ruini debbono far riflettere anche il Presidente
Berlusconi e la sua maggioranza, che ai proclami ha fatto
seguire il nulla assoluto ed ha di fatto decretato la morte
istituzionale e sociale di centinaia di piccoli comuni italiani
come dimostrano i dati freddi e duri di tutti gli studi
effettuati sulla desertificazione demografica in Italia. Altro
che sorridere compiaciuti delle dichiarazioni del Presidente
della CEI. Una colpa grave del Governo, che non ha voluto
ascoltare le ragioni di dieci milioni di cittadini offesi ed
umiliati da politiche economiche e sociali ingiuste e sbagliate.
Scelte, che si annunciano ancora più devastanti con la Legge
Finanziaria in discussione che tende a penalizzare ancora una
volta proprio le famiglie che vivono nei piccoli comuni
italiani. Siamo certi che nelle urne la prossima primavera il
Presidente Berlusconi troverà la giusta risposta elettorale alla
nullità del suo Governo ed il rammarico più grande è che
l'alternativa a Berlusconi è rappresentata dal nulla e dal vuoto
pneumatico di una coalizione che non c'è, divisa su tutto
nonostante si faccia chiamare Unione. Anche se, non abbiamo
ancora capito su che cosa sono uniti e su quali proposte
vogliono unire gli italiani.
Virgilio Caivano
GdS - 30 IX 2005 -
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