Lettera aperta al Vescovo di Verona sui nuovi programmi pastorali

diGianni Toffali

La nostra Associazione Civiltà Cristiana; vuole
farsi portavoce del grande disagio che stanno vivendo molti
fedeli di Verona, sacerdoti compresi, davanti al nuovo progetto
che i responsabili della Pastorale diocesana stanno proponendo,
insistentemente, alla nostra diocesi, anzi, a onor del vero,
stanno imponendo; a tutti i parroci come normativo
e vincolante a livello diocesano, con toni così perentori da far
pensare a una sorta di fondamentalismo teologico davvero
preoccupante.

Infatti, quello che preoccupa e sconcerta è proprio il metodo
coercitivo con cui da anni si vuole imporre, non la Dottrina
della Fede, ma unicamente la teologia delle scuole diocesane,
ultimamente riassunta in quel libro del  "Sinodo "; che
vorrebbe, in pratica, sostituirsi  "in toto "; al
Catechismo della Chiesa Cattolica tanto raccomandato dagli
ultimi due Papi! E quel che ci rammarica, Eccellenza, è il fatto
che a nulla sono serviti i ripetuti appelli rivolti pure alla
Sua Persona per un Suo intervento chiarificatore.

Si stanno ormai da tempo raccogliendo i frutti di questa
impostazione:

continue defezioni tra il clero giovane, nel quale ha scarsa
efficacia, di fronte alle prove della vita, la forza della fede
che fonda le certezze della vocazione; lo sfascio delle famiglie
di cui Verona detiene il primato, e l'assoluta
impreparazione degli insegnanti di religione, alcuni dei quali
si professano apertamente agnostici o atei, con grande sconcerto
degli stessi alunni che sempre di più scelgono di rinunciare allora
di religione.


In questa prima nostra lettera vogliamo riassumere alcuni
aspetti di questa impostazione recentemente sanciti nel libretto 
"Progetto pastorale post-sinodale 2005-2008 ";,
aspetti che riteniamo molto importanti perché vedono
direttamente coinvolti non tanto gli adulti, ma i bambini, i più
indifesi. Si tratta, infatti, della formazione in vista dei
Sacramenti dell'iniziazione cristiana (Progetto pastorale pg. 17 n.3):

1. Soppressione delle classi e delle regolari lezioni di
catechismo per

elementari e medie che hanno da sempre caratterizzato e
ravvivato le nostre parrocchie, per sostituirle con incontri
comunitari sporadici, dove non è più la figura della catechista
che educa e insegna, bensì tutta la comunità cristiana.  "Va sciolta la stretta corrispondenza fra percorso
scolastico, età e ricezione dei sacramenti "; (doc.cit.
pg.19). I bambini che non sono preparati e consapevoli non
possono accostarsi alla Prima Comunione..

2. Tutto questo nell'intento di coinvolgere le famiglie
nella

formazione dei loro figli. Infatti si deve passare  "dal
catechismo dei bambini al cammino di fede della
famiglia ";(doc. p.18)

3. Il Battesimo non lo si può più amministrare individualmente,
dietro

richiesta dei genitori, ma solo comunitariamente, in date
prestabilite da ogni parroco perché  "sia evidente che è la
comunità che accoglie i nuovi venuti e non i nuovi venuti che
iniziano un rapporto privato con la fede e con Dio ";
(doc.cit. pg. 16).


PUNTO 1) Soppressione delle classi e delle lezioni di catechismo
per

elementari e medie.

Se togliamo la figura della catechista che, sotto la direzione
del parroco, sia pure con tutte le lacune e le difficoltà, ha
sempre costituito il motore portante della formazione
sistematica dei bambini, come pensa, Eccellenza, che la comunità
parrocchiale possa assumersi adeguatamente questo compito?

Questo intervento comunitario tanto invocato dove si vive la
fede, e che normalmente si celebra nel  "Giorno del
Signore ";, la domenica, con la Santa Messa e con
l'eventuale partecipazione della famiglia, (quando
esiste!) rientra se mai nell'aspetto pratico della vita
cristiana, nell'esperienza da vivere, nel rapporto
interpersonale da riscoprire. Ma se manca l'aspetto
teorico-dottrinale nel quale si spiega il perché del  "Giorno del Signore
";, o il significato dell'Eucaristia, o il Mistero dell'Incarnazione ecc.
si finisce per ridurre la fede a fideismo, ad una questione
semplicistica dove sembra che per essere buoni cristiani basti
comportarsi bene e volersi bene nella vita.

-  D'altra parte per un sacerdote il dovere di dare
formazione

catechistica, come quello di celebrare i Sacramenti è
irrinunciabile, perché parte costitutiva del suo dovere
ministeriale.

-  Purtroppo il Sinodo veronese recentemente conclusosi
ignora

totalmente questo aspetto fondamentale e si apre invece a un 
"Annuncio "; generico, vago, dispersivo e sicuramente
perdente, sottovalutando l'importanza dei sacramenti dell'iniziazione cristiana come valore 
"salvifico ";, e facendone parte di un percorso
generico di formazione lasciato alla cura arbitraria delle
famiglie che, purtroppo, per molti bambini, neppure esistono.
Cosa possiamo sperare di raccogliere domani, se adesso seminiamo
il  "nulla "; o al massimo solo sociologia e buonismo,
nell'anima dei nostri fanciulli?

Preparazione e consapevolezza dei bambini. Siamo tutti convinti
che per

accostarsi ad ogni Sacramento, e ancor più ai Sacramenti
dell'Iniziazione cristiana, sia necessaria una
preparazione.

-  Ora, chi prepara il bambino se, nel nuovo progetto, si
vogliono

sopprimere le lezioni di catechesi?

-  E come verrebbero costituiti quei  "gruppi ";
che seguono

cammini diversi, al di là delle classi e dell'età, in
vista di ricevere l'Eucaristia? Si dividono i più bravi
dai meno bravi?

-  Non si venga a dire che in quella mezza giornata mensile
dedicata

all'incontro comunitario che dovrebbe sostituire la
catechesi, si compiranno meraviglie!!

In quanto poi, al fatto che i bambini devono essere  "consapevoli
"; del Sacramento, quanti di noi adulti
che riceviamo da anni l'Eucaristia siamo davvero
consapevoli di ciò che stiamo compiendo? Sono veramente
consapevoli certi preti quando, alla Consacrazione, neppure si
inginocchiano, e si guardano attorno distratti anziché
contemplare il  "Mistero Umano-Divino "; che si compie
tra le loro mani?

San Pio X che aveva favorito l'accesso alla Prima
Comunione ai bambini fin dai 7 anni, non temeva affatto di
affermare che per un bambino la consapevolezza doveva consistere
solo nel saper distinguere il pane normale da quello consacrato,
perché, in quanto a tutto il resto, ci avrebbe pensato Gesù
stesso a riempire la sua anima di Grazia, di luce e di sante
ispirazioni. Infatti, non dice il Catechismo perenne che i
Sacramenti agiscono, con le dovute disposizioni personali
previste dalla Chiesa,  "ex opere operato? "; C'è
il rischio di considerare la Chiesa come una qualunque struttura
umana governata da una mentalità efficientista e pragmatica dove
trionfa solo la nostra capacità, personale o comunitaria, di
decidere, di comprendere, di discernere, di stabilire, di
omettere ciò che dà fastidio o ciò che il prurito di novità
vorrebbe cancellare, ignorando l'azione gratuita di Dio nell'anima delle persone, di questo nostro Uomo-Dio
meraviglioso che ci ama tanto, e si degna di entrare nelle
nostre anime, così inaridite, così razionaliste, così
miscredenti, così imbevute di eresia da non credere più che
esista l'Inferno per tutti coloro che tradiscono Gesù
Cristo e la sua Chiesa!


PUNTO 2° - Responsabilità della famiglia. Noi siamo convinti
che, se la

famiglia e la comunità sono primarie nell'accompagnare la
crescita spirituale del bambino, non per questo è da tralasciare
l'insegnamento sistematico (magari in modo moderno, vivace
e interessante), della dottrina cristiana, da parte di
catechisti ben preparati, orientati dai rispettivi parroci.
D'altra parte non è certo una novità il fatto che le
parrocchie abbiano sempre cercato di coinvolgere le famiglie
nella formazione dei propri figli, con incontri di vario genere,
ora impegnativi, ora festosi, senza per questo abolire il
regolare catechismo!

-  Con le famiglie disastrate che ci ritroviamo al giorno
d'oggi,

con i genitori che neppure vanno ai colloqui con i docenti a
scuola, siamo proprio così ingenui da credere che i genitori
siano disposti, al di là della loro effettiva preparazione che è
tutta da verificare, ad assumersi questo compito?

-  Davanti a una decisione così importante per la coscienza
e la vita

delle nuove generazioni, sono state interpellate e consultate le
famiglie prima di scaricare su di esse, arbitrariamente, una
responsabilità del genere, sapendo che per molti bambini la
famiglia neppure esiste?

-  Com'è possibile che pochi responsabili in diocesi
detengano

tutto questo potere, al punto da decidere loro al posto dei
genitori le scelte più appropriate per la formazione dei loro
figli?


PUNTO 3° - Quando il Battesimo? Per quanto riguarda il
Battesimo, è la

solita questione:

-  è più importante la decisione della comunità o quella di
Dio che

vuole arricchire al più presto della sua grazia l'anima
della creatura appena nata? Il Battesimo è un dono gratuito di
Dio, come il latte materno che si riceve gratuitamente dall'amore della madre senza esserne neppure consapevoli!

 Col Battesimo non si entra semplicemente in una
comunità, ma si

entra primariamente nella Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, e
l'anima, divinizzata, diventa tempio della SS.ma Trinità.

-  Oggigiorno si presentano situazioni tali nelle famiglie
da

sconsigliare, se non addirittura impedire la celebrazione
comunitaria del Battesimo. In tutti i casi, è sempre prioritario
il diritto del bambino a ricevere il battesimo rispetto alla
partecipazione della comunità.

-  Dio offre gratuitamente perché è Amore, ma non ci toglie
la libertà,

non ci impedisce di rinnegare, in qualunque momento, il
Battesimo e lo stesso Dio, e di adorare il diavolo, se lo
vogliamo!


Con un programma del genere, a cui è d'obbligo fare
riferimento per ogni iniziativa pastorale e che viene ostentato
come grande conquista sinodale per tutta la città e diocesi, è
ancora lecito ritenersi  "cattolici "; qui a Verona?

Davanti a fatti così gravi che potrebbero avere delle
ripercussioni disastrose su intere generazioni dalle quali molto
difficilmente ci si può risollevare, è doveroso ricordare a
tutti, in particolare ai sacerdoti che, pur mantenendo rispetto
e riverenza verso l'Autorità ecclesiastica costituita,
esiste anzitutto il dovere di obbedire a Dio piuttosto che agli
uomini, laddove la coscienza individuale e il senso di fede del
popolo cristiano ravvisano un grave pericolo per la Fede di
tutta la comunità.

Questo era nostro dovere di coscienza esprimere, mentre Le
rinnoviamo, Eccellenza, i segni della nostra riverenza come
Pastore della nostra Diocesi.
Gianni Toffali


Associazione Civiltà Cristiana -
civilta.cristiana@hotmail.com


GdS - 20 X 2005 -
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Gianni Toffali
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