In dono alla Madonna di Tirano nel 500° una gemma di granato demantoide della Valmalenco

diCarlo Della Vedova - Bruno Ciapponi Landi

E’ venuta a
concretarsi assai meglio di come era stata inizialmente
concepita l’idea nata nell’ambito di questa associazione di
offrire alla Madonna di Tirano, in occasione della celebrazione
conclusiva dell’anno celebrativo del V centenario
dell’apparizione, una gemma di granato demantoide della
Valmalenco. Scopo dell’iniziativa manifestare l’attaccamento dei
Tiranesi per la loro Madonna e confermare la secolare tradizione
delle donazioni al santuario con l’offerta di un esemplare della
gemma più bella e più nota nel mondo cavata nelle montagne
valtellinesi nel secolo scorso. Si tratta di un esemplare di
poco meno di 3 carati, tagliato da un grezzo proveniente dalla
cava dello Sferlun presso Lanzada, appartenente alla collezione
di Marcella e Pietro Nana di Sondrio che, condividendo
l’iniziativa, hanno deciso di donare la gemma invitando i
promotori a devolvere in beneficenza la somma che avrebbero
dovuto raccogliere per acquistarla. Grazie ai generosi donatori
i promotori raggiungeranno così due scopi: quello di vedere
brillare sulla corona che orna la statua della B.V. di Tirano un
demantoide a forma di cuore nella cerimonia conclusiva del
Cinquecentenario presieduta dall’arcivescovo di Milano cardinale
Dionigi Tettamanzi (il terzo metropolita lombardo che visita in
tale veste il santuario, dopo san Carlo Borromeo e il beato
Schuster) e quello di potere devolvere la somma che avevano
destinato all’iniziativa in favore delle opere in cui sono
impegnati nel mondo i missionari tiranesi. Altri particolari
sull'iniziativa nel comunicato che Giuliana Cerretti farà
pervenire in mattinata alle Redazioni.
Carlo Della Vedova Presidente

Bruno Ciapponi Landi


GdS - 20 IX 2005 -
www.gazzettadisondrio.it

Carlo Della Vedova - Bruno Ciapponi Landi
Fatti dello Spirito