Attività della e nella Diocesi

diEnrica Lattanzi

AGENDA DEL VESCOVO


Sabato 4 febbraio – A Como, alle ore 19.00, presso la chiesa del
Collegio Gallio, celebrazione eucaristica. A Como, alle ore
21.00, sempre presso la chiesa del Collegio Gallio, Veglia per
la Vita.


Domenica 5 febbraio - A Como, alle ore 10.00, presso la chiesa
di Sant’Agata, celebrazione eucaristica nella festa patronale.


Lunedì 6 febbraio - A Como, in mattinata, udienze.


Martedì 7 febbraio - A Sondrio, alle ore 9.30, presso il
Convento francescano di Colda, incontro di aggiornamento del
clero.


Mercoledì 8 febbraio - A Como, in mattinata, udienze.


Giovedì 9 febbraio – A Como, in mattinata, Consiglio Episcopale.
A Como, alle ore 16.30, presso l’Ospedale Valduce, celebrazione
eucaristica.


Venerdì 10 febbraio – A Como, in mattinata, udienze. A Como,
alle ore 16.00, presso l’Ospedale Sant’Anna, celebrazione
eucaristica.


Sabato 10 febbraio – A Como, alle ore 18.00, presso la Comunità
di accoglienza “La Sorgente”, incontro e celebrazione
eucaristica.


Domenica 11 febbraio - A Monastero di Berbenno (So), alle ore
10.30, presso la chiesa parrocchiale, celebrazione eucaristica
nella festa patronale di san Benigno.

APPUNTAMENTI


VEGLIA PER LA VITA - COMO

Quest’anno la Veglia per la Vita si svolgerà in modo un po’
particolare, ricordando una santa che alla difesa della vita ha
dedicato la propria esistenza. Il gruppo Giovani – Giovanissimi
dell’Oratorio di Civello, infatti, porterà in scena “La Matita
di Dio”, rappresentazione in due atti ispirata a “Madre Teresa:
il musical” di Michele Paulicelli.


Dopo la preghiera introduttiva ci sarà il recital: sabato 4
febbraio, alle ore 20.30 a Como, presso l’Auditorium del
Collegio Gallio (entrata da via Barelli). Ricordiamo che la
Giornata per la Vita sarà celebrata in tutta Italia il prossimo
5 febbraio: questa del 2006 sarà la ventottesima. Riportiamo qui
di seguito il testo integrale del messaggio diffuso dalla
Conferenza Episcopale Italiana per questo importante momento di
riflessione, approfondimento e preghiera per la vita.


Anche in diversi punti della Diocesi la Giornata sarà preceduta
da Veglie di preghiera: a Mandello del Lario (Lc), alle ore
20.30, presso la chiesa parrocchiale; a Cittiglio (Va), alle ore
20.45, presso la chiesa parrocchiale; a Castione Andevenno (So),
alle ore 20.45 presso la chiesa parrocchiale.


Messaggio per la 28ª Giornata per la vita - 5 febbraio 2006

“In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo
era Dio. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”


(Gv 1,1.4).

La Vita precede il creato e l’uomo: l’uomo – e con lui ogni
realtà vivente – è reso partecipe della vita per un gesto di
amore libero e gratuito di Dio. Ogni uomo è riflesso del Verbo
di Dio. La vita è perciò un bene “indisponibile”; l’uomo lo
riceve, non lo inventa; lo accoglie come dono da custodire e da
far crescere, attuando il disegno di Colui che lo ha chiamato
alla vita; non può manipolarlo come fosse sua proprietà
esclusiva.


La vita umana viene prima di tutte le istituzioni: lo Stato, le
maggioranze, le strutture sociali e politiche; precede anche la
scienza con le sue acquisizioni. La persona realizza se stessa
quando riconosce la dignità della vita e le resta fedele, come
valore primario rispetto a tutti i beni dell’esistenza, che
conserva la sua preziosità anche di fronte ai momenti di dolore
e di fatica.


Chi non vuole essere libero e felice e non fa tutto il possibile
per realizzare questa sua massima aspirazione? Ognuno ha
racchiusa nel segreto del suo cuore la propria strada verso la
libertà e la felicità. Ma per tutti vale una condizione: il
rispetto della vita. Nessuno potrà conquistare libertà e
felicità oltraggiando la vita, sfidandola impunemente,
disprezzandola, sopprimendola, scegliendo la via della morte.


Questo vale per tutti, ma in modo speciale per i giovani, tra
cui non manca chi sembra ricercare la libertà e la felicità con
espressioni esasperate o estreme. L’uso pervasivo delle droghe,
che in taluni ambienti sono così diffuse da essere considerate
cose normali; l’assunzione di stimolanti nella pratica sportiva;
le ubriacature e le sfide in auto o in moto e altri
comportamenti analoghi non sono semplicemente gesti di sprezzo
della morte, un gioco tanto infantile quanto incosciente. No,
essi dicono soprattutto indifferenza per la vita e i suoi
valori; scarso amore per se stessi e per gli altri.


Una società che tollera una simile deriva e non si interroga
sulle cause e sui rimedi, o che la considera una malattia
passeggera da prendere alla leggera, da cui si “guarisce”
crescendo, non si rende conto della reale posta in gioco: chi da
giovane non rispetta la vita, propria e altrui, difficilmente la
rispetterà da adulto. È nostro dovere, perciò, aiutare quei
giovani che si trovano in particolare disagio e difficoltà a
ritrovare la speranza e l’amore alla vita, a guardare con
fiducia e serenità a progetti di matrimonio e famiglia, a
servire la cultura della vita e non quella della morte.


Un fattore importante che incide sulla vitalità e sul futuro
della nostra società, ma tuttora trascurato, è sicuramente oggi
quello demografico: sono molti i coniugi, infatti, che hanno
meno figli di quanti ne vorrebbero. Ma, oltre alla mancanza di
politiche organiche a sostegno della natalità, resta grave nel
nostro Paese il problema della soppressione diretta di vite
innocenti tramite l’aborto, dietro al quale spesso ci sono gravi
drammi umani ma a cui, a volte, si ricorre con leggerezza. Vanno
valorizzati quegli aspetti della stessa legge 194, che si
pongono sul versante della tutela della maternità e dell’aiuto
alle donne che si trovano in difficoltà di fronte ad una
gravidanza. Davanti alla piaga dell’aborto tutti siamo chiamati
a fare ogni sforzo per aiutare le donne ad accogliere la vita.


Il rispetto della vita, infatti, comincia dalla tutela della
vita di chi è più debole e indifeso. Nessuno può dirsi padrone e
signore assoluto della vita propria, a maggior ragione di quella
altrui. Rispettare la vita, in questo contesto, significa anche
fare tutto il possibile per salvarla. Quando pensiamo a un
nascituro, vogliamo, perciò, pensare a un essere umano che ha il
diritto, come ogni altro essere umano, a vivere e a ricercare la
libertà e la felicità.

Rispettare la vita significa, ancora, mettere al primo posto la
persona. La persona governa la tecnica, e non viceversa; la
persona, e non la ricerca o il profitto, è il fine. Chiedere
l’abolizione di regole e limitazioni che tutelano la vita fin
dal concepimento in nome della libertà e della felicità è un
tragico inganno, che produce al contrario la schiavitù e
l’infelicità di chi lascia che a costruire il futuro siano da un
lato i propri desideri soggettivi, dall’altro una tecnica fine a
se stessa e sganciata da ogni riferimento etico. Occorre
continuare un capillare e diffuso lavoro di informazione e
sensibilizzazione per aiutare tutti a comprendere meglio il
valore della vita, le potenzialità e i limiti della scienza, il
dovere sociale di difendere ogni vita dal concepimento fino al
suo termine naturale.


Se nel cuore cerchi la libertà e aspiri alla felicità, rispetta
la vita, sempre e a ogni costo.


INCONTRI PER I GIOVANI – COMO E SONDRIO

Nella nostra diocesi c’è già chi sta pensando ai prossimi mesi e
alle iniziative di solidarietà in cui i giovani, dai 18 anni in
su, sono chiamati a mettersi in gioco. Come da qualche anno a
questa parte gli Uffici di Pastorale Giovanile, Missionaria e
Vocazionale insieme alla Caritas propongono diversi percorsi di
impegno. Vediamo le iniziative per l’estate 2006, accompagnate
dal titolo “Cittadini del mondo”.


Il calendario di presentazione e preparazione è il seguente:


• a Sondrio, venerdì 17 febbraio, ore 20.30; venerdì 3 marzo,
ore 20.30; domenica 12 marzo, ore 9.30; sabato 18 marzo, ore
14.30;


• a Como: mercoledì 15 febbraio, ore 21.00; mercoledì 22
febbraio, ore 21.00; sabato 11 marzo, ore 14.30; domenica 19
marzo, ore 9.30.

Enrica Lattanzi


GdS - 30 I 2006 -
www.gazzettadisondrio.it

Enrica Lattanzi
Fatti dello Spirito