Vade retro Rocco: in questa Europa non c’è posto per i cristiani

diKorazim

Il parere contrario espresso sulla nomina di Rocco Buttiglione a
commissario europeo evidenzia l’accanimento di un certo mondo
culturale contro chi propone argomentazioni controcorrente.
Sospinti ancora in un ghetto che rimarrà vuoto.


Benvenuti in Europa. Benvenuti nella patria della libertà e
nella culla dei diritti umani, dove la libertà di espressione è
garantita e ognuno ha facoltà di esprimere le proprie posizioni,
dove la discriminazione non è di casa e la società e le
istituzioni sono democratiche e, soprattutto, laiche. Benvenuti
in Europa, cittadini dell’Unione, benvenuto in Europa,
commissario designato Buttiglione Rocco.


Lei è il primo commissario designato nella storia dell’Unione ad
essere bocciato da una commissione del Parlamento Europeo.
Ventisette voti contro ventisei, e la Commissione per le libertà
e i diritti le ha detto “no”. Lei non è degno di diventare
Commissario alla Giustizia, Libertà e Sicurezza. E, a dirla
tutta, lei non è degno neppure di fare il vicepresidente della
Commissione e di ambire ad un altro incarico: ventotto deputati
le hanno concesso il bis, negandole anche un eventuale cambio di
portafoglio, e a nulla sono valsi i ventisei voti a lei
favorevoli. Complimenti, onorevole Buttiglione.


Qualche giorno fa il Presidente del Parlamento Europeo, Josep
Borrell, rivolto a lei, onorevole Buttiglione, ha usato questi
toni: “Beh, se si occupasse di barbabietole, sarebbe meglio…”.
Niente male. E sa come lo hanno bollato i suoi avversari
politici? Oscurantista, ideologizzato, fondamentalista,
conservatore, integralista (becero) e via insultando, in una
lotta senza quartiere e senza remore. Contro la persona, contro
la carica, contro che non importa. Purchè contro.


Ora, dopo il voto negativo il Presidente Barroso ha una
bella gatta da pelare. Il parere espresso dai deputati di
Strasburgo non è infatti vincolante e l’ex premier portoghese le
potrà riconfermare l’incarico, se lo vorrà. L’unico voto
obbligatorio e vincolante cui si dovrà sottoporre Barroso sarà
quello del prossimo 27 ottobre, quando l’Europarlamento sarà
chiamato ad accettare o meno, in blocco, l’intera commissione.


Ma, si chiede il cittadino che vuol vederci chiaro, cosa avrà
mai fatto di male il filosofo – politico italiano per vedersi
digrignare i denti da parte di metà Parlamento Europeo? Quale
crimine avrà mai commesso per spingere gli illustri
rappresentanti del Partito Socialista Europeo a negargli la
fiducia e anzi ad insultarlo? Che colpa avrà mai avuto, di quale
responsabilità si sarà mai macchiato, se ad attaccarlo sono i
campioni della non discriminazione, della libertà di
espressione, della libertà dell’individuo? Buttiglione Rocco,
quale è la sua colpa?


«Quando si fa politica non si rinuncia ad avere delle
convinzioni morali. Vorrei ricordare la distinzione cristallina
che ha fatto Immanuel Kant tra moralità e legge: molte cose
possono essere immorali senza che siano un crimine. Quando si fa
politica non si rinuncia ad avere delle proprie convinzioni
morali. Si può pensare che l'omosessualità sia un peccato senza
che questo abbia ripercussioni sulla politica».


«Detto questo, lei (si rivolge alla parlamentare che gli ha
rivolto la domanda, ndr) è libera di pensare che io sia un
peccatore per alcune cose della vita. Questo non ha nessun
effetto sulla nostra fede di cittadini. Mi pare una
considerazione inadeguata del problema pensare che tutti si
possa essere d'accordo sulle questioni morali. Possiamo essere
una comunità di cittadini, anche se su alcuni temi morali siamo
di opinione diversa».


«Naturalmente sono contrario ad ogni discriminazione sulla base
dell’orientamento sessuale e credo che tutti gli esseri umani
debbano godere degli stessi diritti, che siano omosessuali,
eterosessuali o altro. Io sono molto impegnato a difendere i
diritti di tutti i cittadini europei. Se ci fossero problemi
specifici riguardanti gli omosessuali (come violenze nei loro
confronti) potremo considerare una legislazione particolare per
garantire che sia rispettata l'uguaglianza. Ma non accetto
l'idea che gli omosessuali siano una categoria da proteggere
specificamente».


Queste le sue parole, onorevole Buttiglione. Al che, un
cittadino che vuol vederci chiaro, rimette assieme i pezzi (e i
fatti). E si accorge che:


1. Un signore è nominato dal governo del suo paese commissario
europeo.


2. Nel corso di un incontro con alcuni parlamentari, sollecitato
su un particolare tema, afferma di avere un determinato
convincimento morale, precisando che esso non può e non potrà
avere ripercussioni sulla sua politica. La moralità è una cosa,
la legge è un’altra.


3. Per tutta risposta, il presidente di una autorevole
istituzione europea gli consiglia di darsi alle barbabietole e
con lui l’intero Partito Socialista Europeo, con il supporto del
Partito liberal-democratico, lo denigra per il suo convincimento
morale.


4. Attraverso un voto, non vincolante, viene bocciato, con tanto
di contorno di giubilo e gioia da parte di chi pensa di aver
combattuto un becero integralismo indegno di abitare in Europa.


Alla fin fine, la morale della favola è questa: non c’è posto,
in questo continente, per chi si ostina a professare una fede
religiosa. Per questa gente non c’è posto nelle istituzioni. La
libertà di espressione e di religione vale per tutti, ma non per
chi persiste nel non volersi uniformare alla mentalità
dominante. Poco importa se viene fatta una rigorosa ed
inattaccabile distinzione filosofica e morale: il cristianesimo,
e soprattutto il cattolicesimo, è morto, e se non è morto deve
morire. Messi all’angolo, isolati definitivamente, rinchiusi nel
loro ghetto culturale, i cattolici si esauriranno lentamente ma
inesorabilmente, si scioglieranno come neve al sole. E
scopriranno la verità assoluta di un relativismo etico e
culturale a senso unico, a loro imposto con la forza e la
prepotenza. La patria dei diritti umani, nata su chissà quali
basi, sorta su chissà quali radici, si sarà finalmente liberata
di una pericolosa frangia integralista.


P.S.: chi si incarica di avvisare i gentili signori del PSE che
al loro progetto non siamo intenzionati a partecipare? Pensate
che ci prenderanno sul serio? Già, forse non ci ascolteranno
neppure… Peccato. In ogni caso, da buoni cronisti, diamo loro
una notizia: come già vi abbiamo comunicato, il ghetto è vuoto.
Per sempre.

Korazim



GdS - 30 X 2004 -
www.gazzettadisondrio.it

Korazim
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