Testimone di Geova

di Carlo Giovanni Moriondo

Egregio Direttore,

ho letto con interesse la lettera della signora Fabrizia
Tucciarone; non trovo necessario ribadire concetti già
ampiamente dibattuti in precedenza riguardo ad alcuni commenti
degli ex testimoni di Geova, ma in questa missiva è sorto un
nuovo elemento che merita di essere analizzato: "loro hanno una
propria Bibbia, che non è quella ebraico-cristiana, perché in
molti punti essenziali è stata manipolata in maniera da
confermare la loro dottrina. Cioè non sono i Testimoni di Geova
che si conformano alla Sacra Scrittura, ma è questa che viene
adattata alla dottrina stabilita da loro Corpo Direttivo dei TdG.
Quest'ultimo perciò ha la grave colpa di aver falsificato la
Sacra Scrittura in cose essenziali, per farle dire cose che essa
non dice o per farle dire il contrario di quello che essa dice."

Che la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (TNM)
traduca in modo diverso alcuni versetti è innegabile, ma vorrei
ricordare che ci sono almeno un centinaio (un numero senz’altro
per difetto) di traduzioni "cattoliche" che differiscono nel
modo di tradurre alcuni versetti, eppure sono tutte CATTOLICHE!
E meno male che tutti questi traduttori conoscono bene la
scrittura di Paolo in 1Corinti 1:10 "Ora vi esorto, fratelli,
per il nome del nostro Signore Gesù Cristo, a parlare tutti
concordemente, e a non avere fra voi divisioni, ma ad essere
perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero";
esiste un popolo che parla in questo modo? A voi la risposta. Ma
veniamo al punto.

Nella mia interminabile ricerca della verità mi sono imbattuto
in un libro molto interessante: "Il ruolo della teologia e del
pregiudizio nella traduzione della Bibbia – Analisi di una
traduzione letterale: la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre
Scritture" di Rolf Furili, edito dalla Azzurra
(www.azzurra7.it). L’autore non è certo un TdG; egli è un
semitista e docente presso la facoltà di Oslo, laureato e
specializzato in ebraico, attualmente è docente di lingue
semitiche e sta completando una ricognizione degli 80.000 verbi
presenti nella Bibbia ebraica e nei rotoli del Mar Morto. Dunque
la TNM è una traduzione di tipo letterale, ovvero che traduce
letteralmente ciò che si trova nei manoscritti originali, senza
farsi fuorviare dalla dottrina. Vi riporto ora alcuni passi
interessanti del libro:

- solo con l’ausilio di una traduzione letterale il lettore può
essere certo, con buon margine di sicurezza, di ricevere il
messaggio originale della Bibbia. (pag. XIV dell’introduzione)

- i lettori della Bibbia devono avere la facoltà di esprimere un
"consenso informato" e avere gli strumenti per compiere "scelte
informate". Lo si può fare solo con una traduzione letterale.
(pag. XVI dell’introduzione)

- [la TNM] è molto letterale e aderisce alla struttura della
frase ebraica e greca, ma allo stesso tempo adotta espressioni
ricercare e idiomatiche… una traduzione biblica moderna,
letterale che, più di qualunque altra traduzione, è accusata di
essere dogmatica, preconcetta e talvolta persino disonesta.
(pag. XVII dell’introduzione)

- La traduzione letterale traduce solo testo; il lettore deve
perciò immergersi nell’insieme presupposizionale antico. (pag.
75)

- Si tratta di una Bibbia per lo studio … consentendo in tal
modo al lettore di fare una "scelta informata". (pag. 103)

- I traduttori della TNM sono evidentemente stati molto attenti
a rendere tutte le sfumature di ogni frase. (pag. 109)

- Io stesso ho confrontato, versetto per versetto, l’intero
Antico Testamento ebraico col testo inglese della TNM e mi pare
evidente che i suoi traduttori hanno fatto un ottimo lavoro.
Parecchie volte … mi sono chiesto: "Questa sfumatura è davvero
presente nel testo ebraico?" C’era senz’altro! (pag. 312)

- Sotto il profilo filologico e linguistico, pertanto, la TNM è
molto accurata e dotta. (pag. 315)

- la TNM è un’opera pregevole … aiuta il lettore a fare scelte
informate…(pag.323 – Conclusione)

Come essere umano desideroso di servire Dio secondo la Sua
verità non mi sono mai fermato di fronte a ciò che già
conoscevo, e mai lo farò, perché il mio interesse è servire Dio
facendo la Sua volontà, non quello di appartenere ad un gruppo
elittario; per questo, pur essendo un TdG, quando ho saputo di
questo libro l’ho cercato con tenacia, perché mi sembrava
normale leggere un libro che parlava proprio della nostra
traduzione. Non conoscevo certo le conclusioni cui era giunto
l’autore, ma queste mi sembrano rispondere nel modo migliore a
chi ancora solleva accuse generiche sulla traduzione su cui ci
basiamo senza portare mai prove certe e solide.


Anche se non volevo tornare sull’argomento vorrei sfatare una
volta per tutte la diceria che i TdG si isolano dal resto del
mondo andando anche contro i propri famigliari, compresi mogli
mariti e figli: io sono un TdG "solo", nessun altro in famiglia
lo è, eppure vado d’amore e d’accordo con tutti. Non dico che
questi casi non siano successi, e ognuno deve rispondere delle
proprie azioni, ma il vero cristiano è sempre mosso dall’amore e
dall’osservanza della Parola di Dio, e noi siamo guidati da
principi come quello riportato ad esempio in 1 Corinti 7:12-16
...Se un fratello ha la moglie incredula, ed essa acconsente a
dimorare con lui, non la lasci; 13 e se una donna ha il marito
incredulo, ed egli acconsente a dimorare con lei, non lasci il
marito. 14 Poiché il marito incredulo è santificato in relazione
alla moglie, e la moglie incredula è santificata in relazione al
fratello; altrimenti, i vostri figli sarebbero realmente impuri,
ma ora sono santi. 15 Ma se l’incredulo si separa, si separi; il
fratello o la sorella non è in servitù in tali circostanze, ma
Dio vi ha chiamati alla pace. 16 Poiché, moglie, che ne sai se
non salverai [tuo] marito? O, marito, che ne sai se non salverai
[tua] moglie?

Come vedete il TdG è spronato a non lasciare il coniuge
incredulo, ma è vero proprio il contrario: sono i parenti
"cattolici" che tendono ad isolarci!


Rileggendo la lettera della signora Fabrizia Tucciarone mi sono
accorto di un’altra sua grande "menzogna" che non poteva rimanere
senza risposta. Ella sostiene che "sebbene i Testimoni siano
realmente ignari della maggior parte del contesto biblico,
tuttavia in conversazioni scritturali si sente a suo agio,
perché è stato ampiamente indottrinato su cosa deve pensare e
come rispondere." Ebbene, per conoscenza di tutti i lettori, in
tutte le congregazioni sparse in tutto il mondo si tiene (oltre
a tutto il resto) un regolare studio della Bibbia durante una
particolare adunanza infrasettimanale; questo programma consiste
nel leggere e meditare a casa propria su 4-5 capitoli alla volta
della Bibbia per poi commentarli in adunanza; in particolare quest’anno leggeremo e commenteremo da Giosuè capitolo 16 (da
Genesi al capitolo 15 di Giosuè l’abbiamo già studiati l’anno
scorso) a 2Cronache capitolo 28. Questo programma di studio
consente ad ognuno di noi di leggere la Bibbia INTERAMENTE nel
corso di alcuni anni. E poi? E poi si ricomincia da Genesi, e
così via PER TUTTA LA VITA! Ciò non significa poi che ognuno di
noi non la legga anche per proprio conto; io, per esempio, ogni
giorno mi leggo due pagine della Bibbia, per non contare tutte
le volte che la leggiamo nel corso degli altri nostri studi,
delle adunanze cristiane e, per concludere, durante l’opera di
predicazione. E scusate se è poco! Se la signora Fabrizia non ha
voluto usufruire di questa opportunità è un suo problema, noi
invece non amiamo rimanere nell’ignoranza ed amiamo
profondamente la Parola di Dio, TUTTA, e seguiamo quindi
l'esempio contenuto nel Salmo 1 versetto 2: "il suo diletto è
nella legge di Geova, e lègge sottovoce nella sua legge giorno e
notte."

Per quanto riguarda poi l’episodio lamentato con il sorvegliante
e la sua consorte mi piacerebbe molto sapere in cosa è
consistita la "piccola obiezione", e magari anche sentire
l’opinione di qualche testimone dell’accaduto…


Infine desidero fare una considerazione su quanto detto dal
signor Luca Diotallevi che si lamenta di tutte le restrizioni
cui era sottoposto quando era TdG: da quando ho smesso di fare
quelle stesse cose io mi sento molto più libero e mi ritrovo
anche qualche soldo in più in tasca! Gli ricordo poi che
mangiare un volatile, giocare a scacchi, mandare i figli
all’università o a danza e similari non sono affatto "vietati"
ma fanno parte della libertà di scelta relativamente alla
personale sensibilità e coscienza seppur sempre nel rispetto dei
comandi scritturali, che celebrare un compleanno o un
onomastico, festeggiare il Natale (di chi, visto che il 25
dicembre nasce il Sole Invicto?), dare confetti in occasione di
nascite ed altre ricorrenze sono tutte espressioni di credenze
pagane antiscritturali, che acquistare un biglietto della
lotteria o giocare una schedina significa confidare nel "dio
della Buona Fortuna" (Isaia 65:11) e quindi sono una forma di
idolatria, che fumare come bere troppo fa male alla salute (e al
portafoglio) e rende il corpo impuro (2 Corinti 7:1) e che in
televisione non è che ci siano poi tanti altri spettacoli degni
di essere visti oltre ai documentari (almeno lì non si parla di
sesso, droga, vendetta, guerra, morte, sadismo, serial killer,
cose ceto non edificanti, soprattutto per le giovani menti dei
nostri figli, oltre che per le nostre); e poi festeggiare il
matrimonio e il suo anniversario è cosa lecita, eventi cui
partecipò Gesù stesso (nozze di Cana, l'acqua in vino...), non
lo è lasciarsi andare agli eccessi e a manifestazioni di natura
non cristiana, ovvero non riscontrabili nell'esempio lasciatoci
da Gesù. Altri eventi leciti sono invece il Battesimo e la
Commemorazione della morte di Gesù, ma queste non sono feste con
il pretesto di farsi doni ed abboffarsi poi a tavola! Se ne
deduce dunque che i veri motivi per cui il signor Luca ha
lasciato i TdG vanno forse ricercati nella sua spiritualità che
ben si deduce dal suo desiderio di costruire "il cristianesimo
sulla struttura di una grande azienda". Sarei curioso di sapere
in questa "grande azienda" quale dovrebbe essere il ruolo di
Dio…

Cordialmente.

Carlo Giovanni
Moriondo
Testimone di Geova



GdS - 10 I 2005 -
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Carlo Giovanni Moriondo
Fatti dello Spirito