La religione e i fumetti Fumetto strumento anche per i valori religiosi - I Super Eroi - L'idea della santità - Dylan Dog - Kriminal - Maison Ikkoku -
Tavola rotonda sul tema "La religione e
i fumetti", tenutosi a Roma durante Romics, Festival del fumetto
e dell'animazione il 3 ottobre scorso.
Hanno partecipato: Alessandro Bottero e Roberto Davide Papini,
curatori
dell'iniziativa, Gianna Urizio, regista del programma di Raidue
Protestantesimo, e Carlo Climati, giornalista e scrittore,
Responsabile
dell'ufficio stampa dell'Ateneo Pontificio Regina
ApostolorumPubblichiamo una sintesi dell'intervento di Carlo
Climati.
FUMETTO STRUMENTO ANCHE PER I VALORI RELIGIOSI
Il fumetto, secondo me, può essere un valido strumento per
comunicare
valori religiosi.
Questo può accadere non solo quando si racconta una storia con
contenuti
di fede (ad esempio, il Vangelo a fumetti), ma anche attraverso
situazioni
della vita di tutti i giorni.
A questo proposito, vorrei citare quattro esempi di fumetti che
mi hanno
aiutato a riflettere su valori profondamente cristiani: i Super
Eroi, Dylan
Dog, Kriminal e Maison Ikkoku.
I SUPER EROI
Negli anni quaranta e cinquanta andavano molto di moda i fumetti
di super
eroi come Batman e Superman. Erano degli eroi perfetti, senza
paura,
descritti soprattutto nelle loro gesta straordinarie in aiuto
dell'umanità.
Dagli anni sessanta in poi, nel mondo del fumetto dei super
eroi, c'é
stato un grande cambiamento.
Sono nati i super eroi della casa editrice americana Marvel:
l'Uomo Ragno,
i Fantastici quattro, gli X-Men, Devil, Thor, Silver Surfer e
tanti altri.
Questi nuovi super eroi sono molto diversi da Batman e Superman.
Nelle loro storie, infatti, vengono raccontati anche i loro
problemi, i
loro dubbi, le loro incertezze di esseri umani, proprio come
noi.
L'Uomo Ragno, nella vita di tutti i giorni, é uno studente che
vive i suoi
problemi d'amore e si preoccupa per la salute della zia malata.
Devil é un
non vedente. Gli X-Men vivono il dramma della solitudine e
dell'emarginazione...
Questi super eroi sono uomini come noi. Esseri umani che, a
volte, possono
soffrire, inciampare, cadere, commettere degli errori.
Insomma... hanno dei
super poteri, ma anche dei super problemi.
L'idea della
santità
Tutto questo mi fa riflettere sull'idea della santità.
Certe biografie, a volte, descrivono i santi come i vecchi super
eroi
(Batman e Superman). Li fanno sembrare esseri perfetti, senza
macchia e
senza paura, senza incertezze e senza problemi.
In realtà, i santi sono più simili ai super eroi della casa
editrice
Marvel (L'Uomo Ragno, Devil ed altri), perché nella loro vita
hanno avuto
incertezze, problemi, dubbi, cadute. Proprio come tutti noi.
I santi hanno sempre trovato la forza e la costanza di rialzarsi
e di
ricominciare. Cominciare e ricominciare, ogni volta. Non si sono
mai arresi
e non hanno mai smesso di cercare un dialogo personale con Gesù.
I santi, secondo me, non sono come Superman. Sono come l'Uomo
Ragno.
Questo mi rassicura e mi fa pensare che, ognuno di noi,
nonostante i propri
difetti, può impegnarsi e lottare ogni giorno per raggiungere la
santità.
Attraverso i piccoli gesti della vita quotidiana. Un passo alla
volta,
senza mai perdere l'allegria e la fiducia nella vita.
Siamo tutti chiamati alla santità, e dobbiamo sforzarci di
cercarla ogni
giorno.
DYLAN DOG
Dylan Dog é un detective che indaga nel mondo del mistero,
dell'orrore e
del paranormale. E' un fumetto in cui, secondo me, si alternano
elementi
positivi e negativi. La qualità dei vari albi dipende dai
differenti
autori che si alternano nello scrivere soggetti e sceneggiature.
Vorrei soffermarmi su una storia molto bella in cui,
personalmente, ho
ritrovato dei valori cristiani importanti. E' stata scritta da
Claudio
Chiaverotti e s'intitola: Il mosaico dell'orrore (numero 92).
Questa storia si conclude con una sorpresa. A differenza delle
altre storie
di Dylan Dog, popolate di mostri e di fantasmi, la mostruosità é
rappresentata dal quartiere di una città in cui regna
l'indifferenza nei
confronti degli altri.
Si tratta di un'immagine simbolica stupenda, sintetizzata dalle
parole
conclusive di Dylan Dog, seduto alla sua scrivania, che dice:
"Questa volta
non c'era nulla da scoprire... Né serial killer, né mostri, né
streghe... Soltanto il piccolo, ineffabile orrore quotidiano
della
solitudine e dell'indifferenza... Il peggiore degli assassini".
Mi sembra veramente un'immagine bellissima. Secondo me, il
peggiore di
tutti i peccati é proprio questo: l'indifferenza, l'egoismo, la
mancanza
di dialogo, il pregiudizio, il non accorgersi dell'altro...
Questa storia di Dylan Dog propone una metafora perfetta, e
dipinge
l'indifferenza sotto forma di un intero quartiere, in cui la
gente non si
parla, non si cerca, non dialoga...
Ecco un esempio di fumetto che scuote ed invita a cercare
l'altro. A
dialogare e a non chiudersi nel proprio guscio. E a compiere,
quindi, uno
sforzo d'amore in più nella nostra vita quotidiana.
KRIMINAL
Kriminal é un fumetto italiano nato negli anni sessanta, creato
da Max
Bunker (Luciano Secchi) e Magnus (Roberto Raviola), gli autori
del
popolarissimo Alan Ford.
Kriminal é un criminale che ruba ed uccide, indossando un
costume
raffigurante uno scheletro. Si tratta, certamente, di un
personaggio
negativo. Da non imitare.
Una sua storia, però, mi ha fatto riflettere. S'intitola: Il
viale del
destino (numero 101).
In questa avventura, succede qualcosa di importante nella vita
di Kriminal.
Lo spietato criminale diventa padre, ed esprime delle emozioni
completamente nuove.
I suoi occhi si illuminano mentre guarda il suo bambino.
Kriminal manifesta
gioia, tenerezza, dolcezza... Insomma, anche un criminale come
lui vive
l'esperienza meravigliosa della paternità e dell'amore.
Purtroppo, la storia avrà un seguito drammatico, perché il
bambino di
Kriminal verrà ucciso. E lui continuerà ad essere un assassino.
Ma al di là di questo, non posso fare a meno di soffermarmi
sullo sguardo
commosso di Kriminal mentre guarda il suo bambino. Mi fa pensare
che, in
fondo, tutti gli esseri umani, anche quelli apparentemente più
spietati e
crudeli, cercano valori belli ed importanti.
Nessuno e' mai realmente e completamente cattivo. Anche un
criminale può
commuoversi di fronte alla tenerezza di un figlio. E trovare la
forza di
cambiare, di cominciare una vita nuova.
MAISON IKKOKU
Nel vasto panorama dei fumetti giapponesi si possono incontrare
fumetti con contenuti negativi, ma anche molte opere ricche di
poesia e di buoni
messaggi. Un buon fumetto giapponese, secondo me, e' Maison
Ikkoku, nato dalla fantasia di Rumiko Takahashi.
Racconta la storia di Yusaku, un giovane che si reca a studiare
a Tokio ed
alloggia presso una piccola pensione. Il ragazzo si innamora
della bella amministratrice della pensione, Kyoko, che porta
avanti il suo lavoro con cura e dolcezza. Kyoko, però, é vedova
ed é piu' grande di Yusaku. Si sente ancora legata al defunto
marito, ed é molto prudente nel suo rapporto con il ragazzo. La
poesia di questo fumetto sta proprio nel bellissimo rapporto che
nasce tra Yusaku e Kyoko, fatto di sguardi, tenerezze, dolci
pudori, incertezze, interrogativi, ripensamenti, entusiasmi...
Maison Ikkoku é un fumetto dolce e delicato, in cui l'amore é
vissuto
come un valore importante, da non sprecare. Un valore
meraviglioso, da
vivere come dono reciproco.
Tutto questo é molto bello, ed é anche molto controcorrente. In
un mondo
come quello di oggi in cui, troppo spesso, domina la logica del
sesso
facile e dell'amore usa e getta, questo fumetto lancia un
messaggio
positivo, all'insegna di un amore più profondo, da vivere a
piccoli passi.
Ed é proprio così, a piccoli passi, che i due protagonisti di
Maison
Ikkoku arriveranno al loro lieto fine.
Carlo Climati
Tel. 06 88642549 Cell. 349 7322509 -
http://www.carloclimati.com
(Per contattare Alessandro Bottero, curatore dell'iniziativa:
Cell. 339 5381793.
Per contattare Gianna Urizio, relatrice che ha fatto un
interessante
intervento sulle opere di Charles M.Shultz, l'autore di Charlie
Brown: Tel.
06 483768 - 06 4825120).
GdS - 8 X 2002 -
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