Il referto medico della morte di Cristo
Anche la
scienza a favore di Mel Gibson. “Il trattato clinico del Journal
of the American Medical Association sulla morte di Gesù Cristo”,
scrive il giornalista e scrittore Giancarlo Padula, autore del
libro I segreti della Passione di Cristo” (Editrice Tabula fati
tel: 0871- 63210), come hanno riportato alcuni organi di stampa,
dice testualmente: “La flagellazione procurava lunghe profonde
lacerazioni, con massiccia perdita di sangue. Lo strumento era
una frusta con lacci di cuoio intervallati da sfere di ferro e
aguzzi ossi di pecora. La tortura portava il condannato alle
soglie della morte”. Ecco dunque che la rappresentazione di The
Passion, da parte del regista Mel Gibson non è affatto
esagerata.
Ed ecco dalla a alla Z il film: ARAMAICO: Lingua morta, fino a
Gibson. Perché il regista l’ha riportato alla luce insieme al
latino, scegliendo di far parlare gli ebrei in aramaico e i
romani in latino. E’ una lingua nata nell’attuale Siria,
Girdania e Palestina. I primi documenti scritti risalgono al X e
XI secolo avanti Cristo. Era la lingua parlata da Gesù.
Nell’India Sud-Occidentale è la lingua liturgica ufficiale. E’
usato nelle grandi città irachene e in alcuni villaggi della
Siria. A tutt’oggi (2004), si stima che nel mondo sono 3 milioni
le persone che si esprimono in aramaico, tra cui circa 400 mila
negli Stati Uniti, 70 mila in Germania e Russia, 30 mila in
Australia e 20 mila in Francia. I testi del film sono stati
supervisionati da padre William Fulco, professori di filosofia
alla Lodola Marymount University di Los Angeles, che per la
traduzione dall’inglese si è attenuto ad antiche codici di leggi
ebraiche scritti in aramaico.
Box Office: Pur di non scendere a compromessi con le case di
produzione di Hollywood, Mel Gibson ha investito 30 milioni di
dollari. Il film, stando al successo che riscuote, ne potre
incassare sopra a mille.
Chiesa cattolica: generalmente favorevole al film, ma non
compatta.
Divieti: In Italia, nessun divieto. In altri paesi i divieti
variano dai 16 ai 18 anni.
Ebrei: quasi tutti contrari, l’accusa (infondata) è
antisemitismo.
Fulmini: si sono abbattuti sul protagonista del film Jim
Caviezel e Jan Nichelini, assistente alla regia.
Gadget: si va dalle tazze ai chiodi, alle spille, alle card, ai
poster e magliette.
Hollywood: Gibson ha dovuto cedere alle pressioni delle major
che minacciavano di boicottarlo per i sottotitoli.
Ispirazione: Il progetto è nato nel 1992, mentre il regista
attraversava una profonda depressione che lo spinse sull’orlo
del suicidio. Trovò la forza di reagire nella preghiera e nella
Parola di Dio. I Vangeli, le visioni della Venerabile Anna
Caterina Emmerick, i dipinti del Caravaggio sono le fonti che
hanno ispirato maggiormente il regista.
Luoghi: il film è stato interamente girato in Italia tra
Cinecittà e Matera.
Martello: E’ la mano di Gibson quella che inchioda Gesù sulla
croce.
Matera: il luogo (Sassi) dove sono state girate le riprese
esterne del film.
Mamme: un felice “destino” ha accomunato le tre protagoniste
femminili, le tre figure che hanno rappresentato lo sfondo
positivo del dramma della Passione: tutte e tre durante la
lavorazione del film erano in maternità.
New York Times: ha attaccato il film.
Ostacoli: i problemi più seri si sono avuti a causa delle
difficili condizioni climatiche: piogge torrenziali e venti
gelidi.
PRODIGI: La Passione miracolosa. Molti i miracoli raccontati da
persone che hanno preso parte alle riprese del film:
conversioni, guarigioni, riconciliazioni, un fulmine evitato.
Gibson faceva celebrare una Messa sul set tutte le mattina alle
7. E gli effetti benefici continuano a farsi sentire anche su
chi vede il film: almeno questo è quanto racconta il sito
’Miracles of the Passion’, fatto apposta per raccogliere
testimonianze di persone salvate da Gibson.
La Cei ha detto che il film è accettabile ma si tratta di una
visione personale. Il Papa ha visto il film; nessun commento
ufficiale anche se su una frase che avrebbe pronunciato il
Pontefice («Così è stato») è nato un dibattito con smentite e
rettifiche.
Quaresima: Gibson ha rifiutato qualsiasi offerta da parte dei
più importanti festival di cinema per permettere al suo film di
essere distribuito negli Stati Uniti il mercoledì delle ceneri,
primo giorno di Quaresima.
QUARANTADUE: Le frustate subite da Gesù, riprese in 12 minuti
nel film.
Redenzione: decine di spettatori hanno abbandonato alcol e
droga, matrimoni si sono salvati, un omicida e un terrorista si
sono costituiti alla polizia.
SALE: 700 le sale italiane in cui è stato proiettato i film il 7
aprile 2004.
TAZZE: Quelle da colazione che fanno parte del merchandising
legato al film. Croci, ciondoli, portachiavi, carte da
preghiera, "La Passione di Cristo" è un business mondiale. Tra i
’must’, il portachiavi con il ciondolo del chiodo della croce,
venduto a 6 dollari e 99 centesimi.
URLA: Urlano tutti: romani, ebrei, Pilato, Erode, amici e
parenti di Gesù.
VANGELO: Che la descrizione fatta da Gibson rispecchi fedelmente
i Vangeli è certo, che lo spirito sia proprio quello ci sono dei
dubbi.
Vaticano: il film è stato apprezzato.
ZEFFIRELLI: Il regista di ’Gesù di Nazareth’ ha detto che il
film di Gibson è troppo violento.
Giancarlo Padula
GdS - 30 IV 2004 -
www.gazzettadisondrio.it