Radici Cristiane e Costituzione europea
Se la Costituzione Europea
non conterrà alcun riferimento alle “Radici Cristiane”,
la colpa non sarà né di quelli di destra, né di quelli
di sinistra; né dei laici, né degli atei; né dei
conservatori, né dei progressisti. Tale colpa, secondo
me, va ricercata più a fondo.
Ritengo che il Cristianesimo si snodi entro due concetti
fondamentali: “la carne è debole” e “il perdono”. Tutti
gli uomini, infatti hanno le loro debolezze, chi più,
chi meno; ma la forza del Cristianesimo sta appunto nel
lasciare ad ognuno ed in qualsiasi momento una
possibilità di riscatto.
Così andrebbe letto il significato del Perdono, che è
molto più profondo del semplice “io ti perdono” riferito
a chi ci ha offeso. Visto così non vedo quale uomo non
abbia radici cristiane e, di conseguenza, quale Paese
non le abbia a sua volta.
Nemmeno si può togliere a Gesù Cristo il merito di
essere stato il primo apostolo di questa ”filosofia”.
Purtroppo sono ancora troppi quelli che vedono il
Cristianesimo solo sotto il profilo confessionale o,
peggio ancora, sotto quello politico.
“Dio è morto” ha avuto il coraggio di dire qualcuno; “
Se Dio è morto, allora tutto è permesso”, ha fatto eco
prontamente qualcun altro, che ha scambiato Dio con una
lunga serie di divieti.
Per fortuna ci viene in aiuto John Fowles (in “La donna
del Tenente francese”), che dice: “C’è solo una buona
definizione di Dio: la libertà che permette l’esistenza
di altre libertà”.
Stiano tranquilli tutti: se il riferimento alle Radici
Cristiane verrà inserito nella Costituzione Europea
nessuno costringerà qualcun altro ad andare in Chiesa,
ma tutti avranno, come sempre, la “vera” libertà di
agire secondo coscienza.
Mario Mussini
E-mail: mariomussini@libero.it
GdS - 8 X 2003 -
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