La prof.ssa Martini a Sondrio
Lunedì 18 aprile u.s. il Liceo Ginnasio “G. Piazzi” di Sondrio
d’intesa con la locale associazione di volontariato “Terzo
Millennio” ha organizzato per le scolaresche del Ginnasio la
lezione “Il concetto di simbolo nella cultura tradizionale”,
relatrice la prof.ssa Maria Gabriella Martini.
La dott.ssa Martini, da qualche anno insegna nella prestigiosa
università di Lovanio in Belgio ed è nota in valle per avere
redatto e presentato nella Basilica di Tirano recentemente, per
conto di Terzo Millennio, il libro “Santuario della Madonna di
Tirano 1504-2004 - Il Canto d’Amore di Dio nei simboli del
Tempio mariano. I portali.” Tale pubblicazione, reperibile
presso il Santuario di Tirano e le librerie, ha incontrato
prestigiosi riconoscimenti e presto sarà presentato anche a
Milano e Roma. Il noto emerito studioso dell’arte domenicana, P.
Venturino Alce o.p. scrive, tra l’altro, in merito ..” Ottima la
premessa, perché motiva la descrizione iconografica teologica
dei tre portali e la fa comprendere. Le illustrazioni sono
all’altezza del contenuto. Dunque un prezioso volume, illuminato
dalla “Fede” e dalla “Pietà”…..
Alla lezione della prof.ssa Martini erano presenti, oltre gli
alunni del Ginnasio guidati dalle prof.ssa Giovanna Barolo che
ha curato e presentato la manifestazione e dalla prof.ssa Carmen
Licitra, anche alcuni soci di Terzo Millennio che hanno voluto
con la loro significativa presenza onorare la prof. ssa Martini.
La lezione, molto seguita dai ragazzi della scuola, è stata
articolata da una parte introduttiva, articolata in un duplice
livello di comprensione inerente alla concezione e
all’ermeneutica del simbolo, e dai principi del simbolismo
architettonico (spazio sacro e cosmico). Essi sono stati
successivamente analizzati attraverso alcune essenziali
esemplificazioni relative alle civiltà egizia e romana.
Dall’analisi di questi paradigmi, si è visto come l’Architettura
sia immagine agente della storia, evento materiato che si
propone l’obiettivo di dar forma all’eterno, in quanto manifesta
l’aspirazione ad abitare la propria finitezza nell’eterna
sostanza dell’Indistruttibile, sapendo che Ciò che è all’inizio
del costruire trascende la storia e si colloca già alla fine -
oltre la storia - nell’eternità, nell’eschaton.
Ernst Cassirer, nella Filosofia delle Forme simboliche, spiega
come la prima struttura del mito-simbolo sia nello spazio, nel
tempo, e nel numero. Proprio nel mito - il modo originario della
comprensione del mondo - l’uomo antico poté comprendere il senso
oscuro ed elevato del suo esistere nel mondo stesso e delle sue
relazioni con l’Altro. È con il mito, interpretato
simbolicamente, che si assiste ad un tempo reso spazio e
immerso, in ontologica irreversibilità, nella filosofia della
natura, che è in sé antropomorfica e deve far quadrato attorno
alla solida consistenza di oggetti e registri riconoscibili.
E’ inciso sulla Tabula Smaragdina : “Conosco il grande segreto
dell’universo / così sotto / così sopra / Quello che è sotto
riflette quello che è sopra”.
Si è visto come tutto ha avuto inizio, se così si può dire, da
una idea semplice e astratta: il cerchio circoscritto alla
croce. Immagine archetipica e generale dell’organizzazione
centrata e radiale. (Questo è anche un archetipo junghiano). Di
fatto è la forma del cosmo e della terra, la loro recinzione
ideale. Quadripartizione dei punti cardinali e dello spazio, del
ciclo delle stagioni e della città ideale.
Si prenda Stonehenge, recinto sacro che riproduce l’ordine del
cosmo.
La sua forma è talmente universale da aver indotto a metterla in
relazione con quella della Nuova Gerusalemme, così come è
descritta nell’Apocalisse di S. Giovanni, architettura
altrettanto universale se non altro perché progettata da Dio.
Così si è scoperto che la Nuova Gerusalemme coincide in forme e
dimensioni alla quadratura del cerchio di Stonehenge.
La lezione per concludersi avrebbe ancora avuto bisogno di
almeno un’ora di tempo e, dato l’interesse dimostrato dagli
alunni del Ginnasio, la prof.ssa Martini ha dato la propria
disponibilità a continuare in un prossimo futuro questo
incontro.
A.D.M.
GdS - 30 IV 2005 -
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