IL PROCESSO PER L'ASSASSINIO DI SUOR MARIA LAURA

L’asssassinio
di Suor Maria Laura Mianetti in Chiavenna martedì 6 giugno 2000 ad opera
di tre sventurate ragazze prive, a nostro avviso, non già della
capacità di intendere e volere - poi staremo alla verità
processuale come scaturirà dal dibattimento - bensì di valori e
di umanità, ha commosso tutta Italia.

In questi giorni si svolge il processo di secondo grado.
Riproponiamo  una lettera inviata da Sondrio tre settimane
dopo il tragico fatto (il 30.6.2000) e pubblicata dal quotidiano
"Il Giorno" (omettiamo la firma, dato che si trattava di un
sentimento diffuso in Valle).

Il testo:
La vicenda dell’assassinio di Suor Maria Laura, tragica in sé
ma altamente drammatica nelle conclusioni dell’inchiesta
suggerisce tre riflessioni:

1) L’esclusione delle “condizioni ambientali” dalle cause, per
la tradizione di civiltà della gente di Chiavenna e della sua
valle;

2) La lezione relativa allo spaventoso vuoto morale che
situazioni come questa, come quella di Puglia e altre ancora,
indicano, manifestando l’esigenza di riscoprire un affievolito
culto dei valori, per taluni forse sorpassato ma in realtà tutt’altro
che tale perché i valori non hanno tempo;

3) La lezione che viene dal comportamento esemplare della
Magistratura, o meglio dei Magistrati che hanno condotto
l’inchiesta, efficacemente supportati dalle Forze dell’Ordine,
poco inclini a telecamere e conferenze-stampa se non quand’era
proprio essenziale e, finalmente, segreto istruttorio difeso e
mantenuto.
Un testo da riproporre e lasciare in rete perché, nella sua
sintesi, precisa il contesto ed indica anche come sarebbe bene
ci si comportasse in certe situazioni.
***
(Si può leggere, sempre in questa sezione,
l'articolo pubblicato dopo l'efferato delitto con il titolo
"Suor Maria Laura all'onore degli altari").


GdS - 24 II 2002

Fatti dello Spirito