“Pacem in Terris", un impegno permanente
La 36a giornata
mondiale per la pace, celebrata agli inizi del 2003, è stata un
importante momento di riflessione e di impegno. La giornata
della pace di quest’anno ha richiamato il quarantesimo
anniversario della enciclica “Pacem in terris”, promulgata da
papa Giovanni XXIII° nell’aprile del 1963, e ne ha sottolineato
l’impressionate l’attualità nella presente situazione del mondo.
L’umanità ha effettivamente bisogno di vivere sul fondamento
delle esigenze indicate in quel documento ed ora riproposte
chiaramente anche da papa Giovanni Paolo II°: verità, giustizia,
amore e libertà.
Papa Giovanni XXIII° non era d’accordo con coloro che ritenevano
impossibile la pace!
E con l’enciclica “Pacem in terris” egli fece si che questo
fondamentale valore - con tutta la sua esigente verità -
cominciasse a bussare alle coscienze di tutti. Ad ognuno
l’Enciclica parlò della comune appartenenza alla famiglia umana
ed accese per tutti una luce di speranza sull’aspirazione della
gente di ogni parte della terra a vivere in sicurezza, in
giustizia, con una speranza per il futuro.
Da spirito illuminato qual’era Giovanni XXIII° identificò le
condizioni essenziali per la pace in quattro precise esigenze
dell’animo umano: la verità, la giustizia, l’amore e la libertà.
E proprio il rispetto e la promozione di questi quattro pilastri
garantiranno la pace e la prosperità di ogni nazione, di ogni
popolo, di ogni persona.
Certo l’impegno a costruire su questi fondamenti è molto
oneroso, in quanto responsabilizza tutti ad una radicale
conversione, al fine di promuovere una nuova coscienza della
dignità dell’uomo e dei suoi inalienabili diritti. Ma solo così
potremo contribuire al bene comune universale, che sarà
possibile solo con un nuovo ordine morale internazionale.
Angelo Sandri
Segretario nazionale della Democrazia Cristiana
GdS - 8 I 2003 -
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