"Messaggero di Pace UNICEF" Rino Martinez (Cantautore)
Da Rino Martinez (Cantautore),
"Messaggero di Pace UNICEF"
Sono appena rientrato dalla "MISSIONE UMANITARIA" che ho
compiuto
in Congo Kinshasa e Congo Brazzaville.
Sono andato lì, in quei luoghi straordinari che amo tantissimo
per esplorare e raccogliere storie e notizie sui bisogni e i
disagi di questo meraviglioso popolo Africano che sopravvive con
grande dignità alle disumane ingiustizie dell'Uomo...
Ho visto la vera grande miseria, l'atroce sofferenza di chi è
uscito fuori da una devastante guerra che ha prodotto tanto
male, al punto che i bambini di strada non si contano più; li
vedi camminare ovunque, disseminati qua e la senza meta...
Tanti sono senza una gamba, senza un piede, paralizzati, soli e
abbandonati a un destino crudele; ho visto madri piangere perchè
la guerra ha rubato tutto. Ho girato in lungo e largo da
Kinshasa a Brazzaville a Pointe Noire e nell'entroterra, è una
desolazione inconcepibile che dovrò assolutamente raccontare al
mondo, lo griderò a tutti quelli che incontrerò, lo farò in
tutti i modi - con le mie canzoni, con le immagini che ho
raccolto, con le testimonianze ma lo farò soprattutto affinché i
ragazzi del nostro tempo possano rendersi conto che il profondo
Sud del mondo sta morendo.
A Brazzaville e Kinshasa non c'è luce, non c'è acqua, non ci
sono servizi; il 70% dei bambini che nascono non vengono
registrati, la quasi totalità dei bambini non può frequentare la
scuola, durante questo viaggio mi alzavo alle cinque del mattino
perchè avevo deciso di vivere intensamente questa esperienza,
volevo assolutamente incontrare le realtà che soffrono e Dio mi
ha dato questa grande opportunità... Ho conosciuto tante piccole
Madre Teresa, tanti Don Bosco, meravigliosi volontari che
dedicano la propria vita ed il proprio tempo a migliaia di
orfani abbandonati fin dalla tenera età...
La guerra ha prodotto danni quasi irreparabili, ma ciò che è più
triste è che noi "figli dell'Occidente ricco ed opulento",
facciamo finta che tutto questo non esiste, siamo del tutto
indifferenti, magari facciamo un po' d'elemosina per sentirci a
posto con la nostra coscienza, e intanto milioni di persone -
vedi Kinshasa capitale della repubblica Democratica del Congo -,
vagano ammassate come formiche senza meta ,..in cerca di un sole
che non c'è....
"Mi trovavo in macchina con il Cardinale di Kinshasa Frederic
Etsou ed ho visto nell'arco di venti chilometri milioni di
persone camminare, correre, spingersi; sembrava la Cina Popolare,
che tristezza vederli così soli, abbandonati, affamati, malati,
sporchi, al buio, senza quei servizi, ma quali servizi!!!! ...le
fogne sono tutte a cielo aperto e la sera vedi milioni di
candeline accese per far luce ai cuori spenti di città fantasma.
Durante il viaggio ho avuto modo di incontrare tanti orfanotrofi
con troppi bambini e adolescenti che hanno bisogno del nostro
aiuto, ho conosciuto un bambino di strada di appena 12 anni che
si chiama "DIEU MERCI", scappato da Brazzaville durante la
guerra,... finì sotto un treno che gli tranciò il piede, sua
madre perse la vita, uccisa ...e Luì così piccolo scappò a Pointe
Noire a 600 Km di distanza, divenendo uno di quei oltre
trentamila bambini di strada che affollano le città, chiedendo
l'elemosina.
Una suora Salesiana - Suor Carmelina che opera in
un centro di accoglienza presso il quartiere di MPAKA, mi disse
- "ti prego Rino, c'è un bambino tanto intelligente, dolce,
senza un piede, senza nessuno... aiutalo", non me lo sono fatto
dire due volte...; ero in macchina con Laurent Mondzali, Theodore
e Loriane, chiesi loro di andare in cerca di questo bambino tra i
mille e mille Bambini di strada... ad un certo punto notai un
esserino al quale mancava un piede, chiedeva l'elemosina con
grande dignità, mi avvicinai a lui e gli domandai: come ti
chiami? (in francese) e lui- " Dieu Merci", senti il mio cuore
stringersi e capii che Dio mi chiamava ancora una volta ad un
compito meraviglioso. Lo sfamai, lo portai da una famiglia alla
quale diedi una cifra che gli consentisse di mangiare per alcuni
giorni e soprattutto tornando in chiesa da Padre Aimè chiesi a
quella gente povera di aiutare DIEU MERCI', il miracolo
avvenne. Per giunta qualche giorno dopo, quando incontrai il
Ministro delle Comunicazioni al quale mi rivolgevo con estrema
determinazione per portare quegli aiuti umanitari e culturali
per questa terra tanto martoriata raccontai la storia, il
miracolo di DIEU MERCI'...Lui rispose "ma io lo conosco questo
bambino, lo cerco da anni, è scappato durante la guerra e non
l'ho più visto..". Il miracolo si era presentato per la seconda
volta...Dieu Mercì, ha fatto sì che quest'uomo così importante, il
Ministro Alains Akouela, diventasse mio amico ed estimatore al
punto da definirmi Ambasciatore di Pace.
Ho incontarto Sevy, un ragazzo paralizzato, colpito alle spalle,
durante la guerra, da una pallottola, Sevy è rimasto
completamente solo ed orfano perchè i genitori furono entrambi
uccisi; vive dentro un buco di due metri quadrati dentro un
letto umido è pieno di ferite devastanti in tutto il corpo,
eppure scrive e racconta la speranza..."che lezione di vita";
voglio portarlo in Italia, affinché possa operarsi e tornare a
sorridere alla vita che gli ha regalato solo un immenso dolore.
Il mio cuore di giorno in giorno si tingeva sempre più di
tristezza ma anche e soprattutto di amore per questo popolo così
offeso e martoriato. Dissi a me stesso -"Rino non c'è tempo per
le lacrime, devi camminare, cercare, incontrare bambini, gente
non fermarti... e così feci, seppure con un nodo in gola che mi
attanagliava l'intero corpo.....
"Perchè queste orribili ingiustizie?!!!!!!!"
Giravo per gli orfanotrofi e raccoglievo i progetti che ho
portato in Italia per gli aiuti umanitari;... partii da
Brazzavile per andare a Kinshasa, lì mi aspettava Padre Jean
Pierre Makamba titolare di tre Centri di accoglienza per bambini
di strada, bambini soldato e abbandonati. Appena toccai il suolo
di Kinshasa mi rispedirono con forza indietro, ero triste e
disperato, "ma come... dissi!!! - sono un messaggero di Pace e
mi cacciano via? " ebbi il tempo di parlare con Padre Makamba al
quale gridai: "ti lascio un mio DVD dal titolo: C'è un mondo di
bambini da salvare" qualora non ci dovessimo più vedere ti resta
un mio ricordo".
Tornai a Brazzaville e Theodore mi portò subito
presso gli Orfanotrofi - "NOTRE DAME DI NAZARETH" e TALITHA
KOUM: quanti bambini sofferenti che dormono in stanzette
umidissime, fatiscenti, senza servizi ma con l'amore dei
volontari e di Suor Teresa Ongaiololo; di Suor Mariè Therèse
Nkouka. Per un momento dimenticai d'essere stato cacciato via da Kinshasa, ma durante la notte ricevetti una telefonata...era
Padre Makamba, che con grande commozione mi disse: "Rino, ho
visto il tuo video, è straordinario...racconta la verità; ho
parlato con il Cardinale Frederic Etsou che ti vuole subito a
Kinshasa, il Cardinale ha parlato con il Capo della Polizia, con
l'Ambasciatore e con i responsabili della Dogana... vieni
subito!!! " - L'indomani, mi precipitai accompagnato da Theodore
e dopo aver visto la sofferenza di questo grande popolo, circa
dieci milioni di abitanti, incontrai Valerio Bakudila
coordinatore del Coe, Madame Bernadette Buansì e Sacerdoti
Missionari che operano nell'entroterra falcidiato dalla guerra mi portarono ad incontrare il Ministro degli Affari
Sociali. Fu un incontro incredibile di grande intesa, per un'ora
e mezza mi intrattenni con il Ministro dialogando con Lui sulle
cose concrete da fare; anche lui mi diede fiducia ed io - un
piccolo, umile e semplice Cantautore e Messaggero di Pace UNICEF
- "incontravo sulla mia strada, Ministri, Cardinali, Vescovi,
Generali, Ambasciatori, Presidenti UNICEF.... ma soprattutto
tanta, tanta, troppa sofferenza"...
Il Cardinale Etsou mi tenne
con sé accompagnandomi presso un Orfanotrofio a circa 50 Kilometri da Kinshasa, dove ho promesso alle tante bambine ed
alle suore che lavorerò affinché possano, presto, avere il pozzo
per l'acqua. Da lì a poco dovetti recarmi al porto di Kinshasa
che s'affaccia sul fiume Congo, pensavo di andarci da solo ed
invece mi scortò affettuosamente fino al Beach il Cardinale
ETSOU in persona. Mi sembrava di vivere una favola, ma a
pensarci bene il mio viaggio sulle Ali spezzate dei Bambini
senza Diritti, l'ho vissuto.
In quei giorni mi successe una cosa, che mi lasciò incredulo e
tanta pace nel cuore - Padre Makamba mi pose le sue mani per
benedirmi, lui un uomo che dona tutta la Sua vita agli ultimi,
nel momento in cui pose le sue mani sul mio capo avvertii un
enorme calore invadere tutto il mio corpo...si, era l'emozione e
che emozione, qualcuno lo chiama - "SPIRITO SANTO", è vero in
Africa ho incontrato Gesù, lì in questi luoghi saccheggiati,
martoriati e massacrati, Gesù si chiama: DIEU MERCI', SEVY, e
poi ancora e ancora....Roy Beni il mio piccolo Angelo custode
Congolese, morto il 21 Febbraio scorso di leucemia a Palermo a
soli 10 anni, al quale ho dedicato la mia missione umanitaria in
Africa.
Prima di lasciare l'Africa sono stato invitato dal telegiornale
nazionale a parlare della mia missione, così molti in Africa
hanno conosciuto il "MUNDELLE' Amico " che giocava con tutti i
Bambini a - "BETA MITANU" in Italiano "BATTI CINQUE"...un
Cantautore e Messaggero di Pace UNICEF che spera di non dovere
mai più vedere questa devastante sofferenza negli occhi di
bambini ed in questo difficile cammino ho avuto l'aiuto di
alcuni interpreti ineguagliabili come: Antoine Bouba, segretario
particolare del Presidente della Conferenza Episcopale Monsignor
Kombo e Medard Samba Tsinda, uno studioso traduttore e attento
giornalista.
Ho conosciuto tra i tanti meravigliosi volontari la
straordinaria squadra dell'UNICEF di Brazzaville capeggiata dal
dr. Jean Michel Ndiaye, il quale mi ha accolto con grande gioia
come Messaggero di Pace UNICEF in Congo, dove ho realizzato
un'esperienza indimenticabile, grazie alla fiducia ed alla
"lettera apri-pista" del mio presidente provinciale UNICEF Umberto
Palma che mi ha consentito di svolgere un lavoro intenso e di
grande spessore, sotto il profilo umano e politico sociale.
Tornando in Italia a Palermo, ho portato con me una valigia
piena di speranze per il popolo congolese, per l'intera Africa
soprattutto per i bambini; sono progetti per i quali chiederò
alle Istituzioni preposte, alle Cooperazioni Internazionali,
alle Parrocchie, alle Scuole ed a tutti gli uomini di buona
volontà di realizzare in tempo questi bisogni, queste esigenze
prioritarie che consentiranno a questi innocenti di vivere con
maggiore dignità.... e questo noi glielo dobbiamo, visto che
abbiamo, con la nostra indifferenza ed il nostro assurdo ed
inconcepibile egoismo, contribuito a sopraffare un popolo
Africano ricco di risorse ma ridotto all'estrema miseria...
Aiutiamo questo straordinario Popolo a rialzarsi, aiutiamolo con
Amore a riprendere il cammino di speranza
con atti concreti, Io sarò la spina nel vostro fianco e Vi
ricorderò sempre di questa Madre Terra che soffre...
Aiutiamo a migliorare la qualità della vita di migliaia di
Bambini Africani..,
... i quali riceveranno Amore ed in cambio doneranno a noi....
il loro sorriso e tanta voglia di Pace."
"C'è un mondo di bambini da Salvare...Ndeko Roy Beni"
Un caro abbraccio a tutti i Volontari che nel mondo
sfidano le tempeste... per donare - Pace, Solidarietà e Amore!!!
Un sincero abbraccio ed un arrivederci alle care -"SIMONA"
e un GRAZIE a quanti con affetto mi hanno sostenuto in questi
lunghi mesi di preparazione...
"Tornerò in Africa".
Rino Martinez
(Cantautore - Educatore) -
Messaggero di Pace UNICEF
rinomartinez1@tin.it
GdS - 20 X 2004 -
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