MADRE TERESA DI CALCUTTA

“Di sangue sono albanese. Di cittadinanza indiana. Di
fede una suora cattolica. Di chiamata appartengo al
mondo. Il mio cuore appartiene totalmente a Gesù”.
Queste le parole di Madre Teresa di Calcutta, che
iniziano il libretto distribuito in Piazza San Pietro il
giorno della sua Beatificazione.

Un fiume di gente si è riversato dalle prime ore del
mattino, per assistere a questa celebrazione
particolarmente sentita da tutto il mondo, per omaggiare
una piccola donna che ha dedicato completamente la sua
vita ai più poveri. Già dalle 6.00 vi erano decine di
migliaia di persone, di tutte le nazioni, ad aspettare
che la piazza più famosa del mondo fosse aperta. Una
folla che poi diventerà di oltre 300.000 persone:
inglesi, americani, albanesi, polacchi, messicani,
tedeschi, brasiliani, francesi, indiani, spagnoli,
keniani. In ogni punto della piazza si parlavano lingue
diverse, e bandiere d’ogni nazione si alzavano per
gridare al mondo la propria presenza. Le più emozionate
erano proprio le suore e il Papa che pur visibilmente
affaticato, tanto da non riuscire a leggere l’omelia,
non ha voluto mancare ad un appuntamento ad una sorella
a cui era particolarmente legato. Bellissima l’omelia
che il Santo Padre non è riuscito a leggere, per i suoi
sempre più evidenti problemi di salute. Una vera e
propria lotta Giovani Paolo II ha ingaggiato con i
limiti fisici, che con la sua ormai nota caparbietà ha
superato. Faceva tenerezza quando si sforzava per
recitare in latino alcuni passi della funzione. Alla
fine della celebrazione è anche andato a salutare la
gente, prendendo la ormai nota papamobile e girando
tutta la piazza. Madre Teresa una donna che nel suo
slanciò di carità niente la fermava, nemmeno le guerre e
i conflitti. Celebre una sua frase che disse quando
ritirò il premio Nobel della Pace: “Se qualche donna ha
il desiderio di abortire ebbene convincetela a portare
da me quel bimbo, che è il segno dell’amore di Dio”. Una
beatificazione che cade proprio nella giornata
missionaria e a pochi giorni dal venticinquesimo anno di
pontificato, di uno dei Papi più grandi di sempre. Due
figure che si sono distinte per l’amore incondizionato
verso Cristo, l’una lottando con gesti e parole che
hanno sbalordito il mondo, l’altra in un estremo
silenzio, facendo urlare solo le sue opere. Due modi
così diversi, ma con un unico messaggio, l’amore di
Cristo. Un’immagine è l’emblema di Madre Teresa, in una
mano stringe un bambino e nell’altro il rosario, azione
e contemplazione. Tutta una vita donata ai poveri, ma
avvolta nella preghiera. La logica dirompente di Gesù è
stato il suo cammino: “ Chi vuol essere il primo tra voi
sarà il servo di tutti”, un itinerario d’amore e di
servizio che capovolge la logica umana, la logica da cui
si lasciata guidare Madre Teresa di Calcutta. Quando è
stata scoperto, sulla facciata della chiesa di San
Pietro, il viso della piccola suora un grande e
scrosciante applauso ha riempito non solo il vaticano ma
tutto il mondo.
Riccardo Rossi




GdS - 28 X 2003 -
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Riccardo Rossi
Fatti dello Spirito