IDOLATRIA DELLA LAICITA'
Ho il sospetto che
l’idolatria della laicità, soffi sempre più forte. I
sistematici tentativi del Santo Padre di convincere
l'Europa ad inserire le radici cristiane nella futura
carta costituente, rappresentano la migliore cartina di
tornasole di quanto il pensiero cristiano sia percepito
non tanto come una risorsa supplementare ai valori
laici, ma addirittura una limitazione. Eppure chi
aborrisce qualsivoglia riferimento religioso dimentica
che l'agnosticismo e l'ateismo hanno generato sistemi
totalitari mostruosi.
La storia dimostra che il principio di laicità è solo la
maschera del laicismo, a sua volta maschera
dell’ateismo, nonché della negazione di Dio, della
ragione e dell'uomo stesso.
E' innegabile che tutti i regimi atei, spogliando l'uomo
della sua veste soprannaturale, lo hanno ridotto a
strumento ed oggetto da usare per fini "altri", salvo
sbarazzarsene una volta inutile o scomodo, non a caso
tutte le rivoluzioni hanno "mangiato" i loro figli.
I falsi miti umanitari incardinati alla sola ragione
umana ne sono la funesta conferma: nessuna società
perfetta è mai stata realizzata, se non al prezzo di
morte e sangue. Il Santo Padre invece ci ricorda invece
che la Chiesa cattolica ha rappresentato l'elemento
unificante dei popoli europei durante molti secoli,
missione che rimane centrale anche oggi per far si che i
credenti siano fonte inesauribile di spiritualità e
fraternità.
Nella costruzione dell'Europa di oggi e domani, è
indispensabile per operare a servizio dell'uomo quella
ispirazione spirituale che trova nel Vangelo una sicura
garanzia a vantaggio della libertà, della giustizia,
della pace di tutti, credenti e non credenti.
Privarci di questo patrimonio spirituale che conferisce
ulteriore dignità all’uomo, sarebbe davvero una grave
perdita per l'umanità.
Gianni Toffali
GdS - 28 VIII 2003 -
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