FATTI DELLO SPIRITO: GIOVANI ASSASSINI



Il caso, raccapricciante, di Novi Ligure si aggiunge ad altri precedenti.

Le ragazze pugliesi che uccidono l'amica, fresco il ricordo di Suor Maria Laura trucidata dalle tre ragazze della Valchiavenna, il professore di Padova ucciso dal figlio, la studentessa di Sesto assassinata dal fidanzatino, il laureato di Caslino d'Erba, seppur depresso, che uccide la madre in Lombardia. E poi altri casi fortunatamente con esito non infausto.

L'Italia si è interrogata. 

Psicologi, sociologi, editorialisti, sacerdoti hanno detto la loro, con scarsa attenzione però a un aspetto che appare invece determinante: la caduta dei valori cristiani.

Non si tratta di valutazione in un'ottica religiosa, ma laica.

I valori cristiani sono anche valori umani. Valori che un tempo neanche troppo lontano potevano essere, ed erano, riferimento di vita, semmai con esclusione di quelli specificatamente riferiti alla fede per quanti non avevano alcun interesse o attenzione per la religione cattolica o, in generale, per le religioni.

Laici dichiarati, atei dichiarati (anche l'ateismo è una fede…) avevano ed hanno una vita specchiata, rispettosi di valori che, se non assoluti come sono per i credenti, restano alla base della convivenza civile.

Prima della caduta dei valori cristiani, originata dalle trasformazioni della società, c'era pure l'immoralità. In questo quadro però anche l'immorale è nel sistema. Viola le regole ma sa di violarle. L'amorale invece è fuori del sistema. Non si pone alcun problema. Manca qualsiasi riferimento. Non vi sono più limiti. 

Oltrepassare un limite è possibile, ma un freno comunque esiste, un monito risuona prima di fare questo passo.

Se i limiti invece non vi sono, se il freno manca, ogni cosa diviene più facile, anche quelle estreme e soprattutto per gli anelli più deboli della società, come, ahimé, si è visto.

La scristianizzazione della società, nel mentre paradossalmente è stata salutare per i credenti convinti (i due milioni di giovani confluiti a Roma per il Giubileo ne sono il sintomo) rafforzandone lo spirito, è un elemento di una negatività assoluta perché impoverisce la comunità, togliendo o indebolendo valori senza però riuscire a sostituirli con altri.

Ci sono state e ci sono affermazioni e rivendicazioni di "diritti" dell'individuo in polemica con vincoli che ovviamente una civiltà dei valori comporta, ma la bilancia pesa solo da una parte perché diviene evanescente il piatto sul quale dovrebbero stare i doveri.

Non è lo Stato a dover provvedere.

Sono la famiglia, la scuola, la Chiesa.

Nota di speranza: G.B. Vico, con in suoi corsi e ricorsi. Non va però dimenticato che per invertire un meccanismo negativo non bastano le esortazioni, pur utili. Occorre l'impegno, anzi un severo impegno. Di chiunque, anche di chi leggerà queste note. Anche se lui, per fortuna, nulla avesse da rimproverarsi al riguardo.
M.D.C.

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