Europa Cristiana: i Papaboys sognano un Partito... Cristocentrico

EUROPA CRISTIANA -
Giovanni Paolo II invita i cattolici d’Europa a
«svegliarsi e rinvigorire chi sta per morire» (Ap 3,2)
per promuovere un nuovo annuncio del Vangelo. I Papaboys
sono con il Papa e stanno lanciando una campagna di
sensibilizzazione che veda in primo luogo al centro il
Decalogo dei Comandamenti. Un Europa di centro, di
destra, di sinistra? No. Un' Europa Cristocentrica!
"L'annuncio di Gesù, il Vangelo della speranza, sia il
tuo vanto e la tua ragion d'essere", ha affermato il
Santo Padre, Giovanni Paolo II. Continua con rinnovato
ardore nello stesso spirito missionario che, lungo
questi venti secoli e incominciando dalla predicazione
degli apostoli Pietro e Paolo, ha animato tanti Santi e
sante, autentici evangelizzatori del continente europeo.
In varie parti d'Europa c'è bisogno di un primo annuncio
del Vangelo: cresce il numero delle persone non
battezzate, sia per la notevole presenza di immigrati
appartenenti ad altre religioni sia perché ci sono anche
gli effetti dei regimi comunisti per cui tanti non sono
stati battezzati per questo motivo" . Di fatto, l'Europa
si colloca ormai tra quei luoghi tradizionalmente
cristiani nei quali, oltre a una nuova evangelizzazione,
in certi casi si impone una prima evangelizzazione.
Ovunque, poi, c'è bisogno di un rinnovato annuncio anche
per chi è battezzato. Tanti europei contemporanei
pensano di sapere che cos'è il cristianesimo, ma non lo
conoscono realmente". Per questa ragione i papaboys
attraverso i loro mezzi di comunicazione vogliono
suscitare un movimento che torni all'essenza del Keriga,
dell'annuncio della Buona Novella e del Decalogo.
Ricominciare dalla Parola di Dio sulla spinta dello
Spirito Santo, dai sacramenti, dalla conversione, dal
calare il Vangelo nella vita quotidiana. Nulla è
impossibile a Dio. Nulla è impossibile con lo Spirito
Santo: "Tutto posso in colui che mi dà la forza", dice
San Paolo nella Lettera ai Romani al capitolo 8. "I
cattolici in Europa", ha scritto il Papa nel documento
Ecclesia ed Europa, "devono riproporre come centrale la
verità del matrimonio e della famiglia come Dio l'ha
pensata. Oggi si chiedono forme di riconoscimento legale
delle convivenze di fatto, equiparandole ai matrimoni
legittimi; non mancano tentativi di accettare modelli di
coppia dove la differenza sessuale non non risulta
essenziale". La difesa della vita di fronte al dilagare
dell'aborto è un altro punto qualificante. Il Papa
chiede alle Istituzioni europee e ai singoli Stati
dell'Europa di riconoscere un buon ordinamento della
società: deve radicarsi in autentici valori etici e
civili il più possibile condivisi dai cittadini,
osservando che tali valori sono patrimonio in primo
luogo, dei diversi corpi sociali. E' importante che le
Istituzioni e i singoli Stati riconoscano che, tra
questi corpi sociali vi sono anche le Chiese e le
comunità ecclesiali e le altre organizzazioni religiose.
Prima di tutto alla base di un programma politico
cattolico deve esserci il Decalogo, i 10 comandamenti.
Questa è la proposta di base dei Papaboys i quali
chiamano al confronto in primo luogo i giovani, le loro
organizzazioni, gli operatori culturali, i politici. Dal
decalogo alla Montagna, per un'Europa Cristocentrica.
"Se uno mi chiedesse a bruciapelo" ha scritto un grande
uomo di Chiesa, il vescovo di Molfetta Don Tonino Bello,
"dammi una definizione di quel che dovrebbero essere i
politici, io risponderei subito: operatori di pace. Che
cos'è la pace? E' un cumulo di beni: è la somma delle
ricchezze più grandi in cui un popolo o un individuo
possa godere. Pace è giustizia, libertà, dialogo,
crescita, uguaglianza, riconoscimento reciproco della
dignità umana, rispetto, accettazione dell'alterità come
dono; rifiuto di quelle posizioni filosofiche del
catastrofismo, pace è temperie di solidarietà:
solidarietà, che non è più uno dei tanti imperativi
morali; ma è l'unico imperativo morale, che noi credenti
chiamiamo anche comunione. Pace è frutto di quella che
oggi viene indicata come "etica del volto"; un volto da
riscoprire, da contemplare, da provocare con la parola,
da accarezzare. Pace è vivere radicalmente il faccia a
faccia con l'altro, non il teschio a teschio, per un
fine....il bene comune che deve rimanere sempre il fine
ultimo della politica, nel dis-inter-esse , scritto di
proposito in tre pezzi, per dire che nel movimento di
fondo del faccia a faccia, indicato dal pezzo intermedio
(inter) , quello che io debbo fare è depotenziare (dis)
la pretesa del mio essere (esse) a porsi come sovrano".

U.S. Papaboys


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