Il desolante silenzio di troppi cattolici
In questi
giorni natalizi per non “fare torto ad alcuno”, si sta molto
discutendo sull’opportunità o meno di sostituire il presepe, e
addirittura lo stesso Gesù, con altre “virtù” o favolette
teologicamente più corrette. Non si è sentito però, un solo
cattolico, gridare che Gesù è veramente il Figlio di Dio. Al
massimo si sente dire che il bambino rappresentato nel moderno
presepe del terzo millennio, è l’emblema della tolleranza,
dell’amore e del “volemose ben”. Ma nel tempo del dialogo e del
confronto interreligioso, si rischia un rogo o un taglio alla
gola domandarsi perché mai l'Arcangelo Gabriele (durante la
dettatura del Corano) rivelò a Maometto che Gesù Cristo non era
il figlio di Dio, ma un semplice profeta? Qualunque persona
intellettualmente onesta dovrebbe porsi alcune ragionevoli
domande. Quale delle due religioni ha barato? Ha mentito Gesù a
proclamarsi figlio di Dio, o Maometto a proclamarsi l’ultimo
profeta intronizzato da Allah? Oppure sono false entrambe le
religioni? Su queste complesse questioni, sia i teologi
cristiani sia gli imam islamici, hanno steso di comune accordo,
un velo pietoso. Si capisce il silenzio degli islamici, che
essendo ancora in minoranza (in Italia) non hanno interesse
alcuno a fomentare infruttifere diatribe, ma “l’eccesso di
prudenza” della Chiesa Cattolica sta involontariamente facendo
il gioco di chi vorrebbe porre tutte le religioni sullo stesso
piano. Scontato che la questione della “Verità” non si deve
fermare solo al confronto con l’Islam, ma estendere anche a
tutte le altre religioni del mondo. Forse pochi hanno notato che
il processo di “egualitarismo religioso” in atto evoca in
maniera impressionante il punto 675 del Catechismo della Chiesa
Cattolica che parla chiaramente di “impostura religiosa che
offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al
prezzo dell’apostasia dalla Verità”. Un’apostasia che si sta
silenziosamente e subdolamente manifestando, non tanto per
l’infiltrazione talvolta spinta delle altre religioni o dai
nemici laicisti della Chiesa (questi ultimi più agguerriti che
mai), ma “grazie”al desolante silenzio di troppi cattolici.
Gianni Toffali
Gianni.Toffali@inwind.it
GdS - 10 XII 2004 -
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