Dai fumetti, alla musica, ai film...è di moda il tema della fede. Il cristianesimo si inserisce nella guerra tra le culture

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Sentimenti antireligiosi
abbondano nella cultura contemporanea e nel mondo
dell’informazione, ma la realtà non si limita a questo. I
cristiani stanno creando i propri filoni in questi ambiti e con
notevole successo.


Il 22 giugno un rapporto della Reuters ha rilevato che la
vendita dei libri religiosi è in forte crescita negli Stati
Uniti. L’articolo ha citato dati del Book Industry Study Group
da cui risulta che le vendite librarie totali negli Stati Uniti
sono aumentate del 2,8% nel 2004, raggiungendo i 28,6 miliardi
di dollari, e che nello stesso periodo, le vendite dei libri
religiosi sono aumentate dell’11%, arrivando a quasi 2 miliardi
di dollari. Peraltro, questo potrebbe anche passare in secondo
piano di fronte alla notizia dell’Associazione degli editori
cristiani evangelici che rivendica un fatturato di vendita dei
propri libri di 2,38 miliardi di dollari l’anno.

La crescita riguarda sia il settore della saggistica che quello
dei romanzi. Nella prima categoria sono molto venduti i libri di
“self-help” (miglioramento personale) basati sulla spiritualità
evangelica. Ma anche i romanzi vanno molto bene, ha affermato
Joan Marlow Golan, responsabile della collana Steeple Hill,
della casa editrice Harlequin, che propone romanzi a sfondo
religioso. L’orientamento editoriale della società non prende in
considerazione personaggi cristiani che siano dediti all’alcol,
al ballo, al gioco d’azzardo e alla sessualità.


E il 21 giugno il Sun-Sentinel del Sud della Florida ha dato
notizia di un nuovo video su Gesù in grafica computerizzata,
intitolato “The GodMan” (L’Uomo-Dio), che ha richiesto quattro
anni di lavorazione e 6,2 milioni di dollari per la produzione.
La società che l’ha prodotto è la Book of Hope, che si occupa
della distribuzione di libri basati sulla Bibbia.

“Il nostro obiettivo è ancora molto semplice: quello di
raccontare la storia di Gesù nella maniera più adatta possibile
per i bambini di questa generazione”, ha affermato Rob Hoskins,
responsabile dell’organizzazione. Il video, della durata di 52
minuti, è stato già tradotto in spagnolo e sta per essere
tradotto in molte altre lingue.

Esso inizia con la storia della creazione tratta dalla Genesi,
per passare poi direttamente al racconto della vita di Gesù,
mettendo in evidenza gli episodi principali, dalla natività alla
crocifissione e resurrezione.


Il Sun-Sentinel ha dato notizia di un altro video cristiano che
è stato pubblicato su DVD lo scorso anno, dal titolo “The
Animated Passion Trilogy”. Mentre anche la nascita della
religione islamica è stata oggetto di una produzione video,
trasmessa nei cinema lo scorso anno.

I fumetti e la musica


La religione si sta facendo largo anche nel mondo della
fumettistica. Secondo una notizia dell’ Associated Press del 3
giugno, il numero dei fumetti a sfondo cristiano è cresciuto
rapidamente negli ultimi anni. È sorta negli Stati Uniti anche
una cooperativa di artisti cristiani, la Community Comics LLC,
finalizzata alla promozione e distribuzione delle loro opere.

I dati sulle vendite non sono facili da ottenere, ma Steve
MacDonald, che gestisce il sito Internet
www.christiancomicbooks.net, ha riferito all’ Associated Press
che il numero dei titoli è raddoppiato nello scorso anno. Il suo
sito riporta un repertorio di fumetti cristiani e le indicazioni
su dove reperirli.

“I cristiani hanno le storie più belle da raccontare”, ha
affermato Sherwin Schwartzrock, disegnatore di fumetti e
grafico. “Il mondo è pieno di persone che soffrono, attanagliate
dal vizio della droga e da ogni tipo di problema che può
affliggere gli esseri umani. Gesù Cristo è la risposta”.

I fumetti variano dall’adattamento di storie bibliche, alla
creazione di supereroi a sfondo cristiano. Schwartzrock ha
osservato che ai ragazzi non piacciono le prediche; per questo è
importante intrattenerli in modo accattivante.


La musica cristiana è un altro settore di successo, come rivela
la Reuters dell’11 giugno. Oltre alla musica leggera cristiana,
recentemente è cresciuto l’interesse per gli inni religiosi. Gli
artisti stanno prendendo i testi dei canti di Chiesa,
riadattandoli ai diversi stili musicali, dal country, al jazz,
al gospel, al Rap, Dance e Rock.

Uno di questi artisti, Amy Grant, ha visto la sua incisione dei
canti di Chiesa guadagnare il primo posto nelle classifiche
degli album cristiani lo scorso maggio, vendendo ad oggi 54.000
copie. Una collezione di inni cantati dalla Grant, del 2002, ha
venduto 465.000 copie.

Un altro cantante, Bart Millard, ha dichiarato alla Reuters di
aver voluto fare un album sui canti di Chiesa perché voleva
creare qualcosa di speciale per suo figlio. “Considerando il
modo in cui si sta evolvendo la musica, è possibile che a mio
figlio non resti alcuna memoria dei vecchi canti di Chiesa, come
ho avuto io invece nella mia infanzia”, ha affermato. Molte
chiese hanno sostituito i vecchi inni con musica contemporanea,
ha spiegato Millard.

Intanto, la cantante Ashley Cleveland ha osservato che “vi è un
pregiudizio comune secondo cui questi canti sarebbero antiquati,
vecchie e impolverate reliquie senza importanza, ma per me sono
molto importanti. Di fronte alle profonde divisioni nella nostra
cultura e persino all’interno della comunità cristiana, quando
si tira fuori un canto conosciuto, tutti si trovano nuovamente
riuniti”.

Mentre dall'Italia il Christian Rockers Roberto Bignoli lancia
su scala mondiale per le Radio il suo CD singolo "La C'è un
posto" arrangiato dal noto chitarrista Paolo Carta giò
collaboratore di Eris Ramazzotti, Pausini, Morandi, Max Pezzali
i tanti altri Big della musica leggera italiana.

Pronto per la stampa


Dall’Inghilterra, il Times di Londra ha dato notizia l’11 aprile
di un nuovo tabloid, The Son, che è pronto per un lancio in
grande stile. La rivista è prodotta dal giornalista Hugh Southon,
che si è convertito al cristianesimo otto anni fa. La prima
edizione ha venduto 40.000 copie e la seconda, pubblicata a
Pasqua, 62.000.

“Volevamo una rivista anticonformista, stimolante e
provocatoria, che potesse riportare Gesù al centro della
società, ma volevamo che fosse anche divertente e attuale,
considerando la cultura odierna della celebrità”, ha dichiarato
Southon. La rivista è bimestrale ed ha in programma di diventare
mensile a partire dall’anno prossimo. Le vendite avvengono
principalmente attraverso la rete dei cristiani evangelici.


Anche il mondo della moda, noto per il suo stile di vita non
esattamente ascetico, vede delle convergenze con il
cristianesimo. Un servizio del 17 maggio del quotidiano Irish
Independent ha descritto le attività del gruppo Models for
Christ di New York.

L’organizzazione è stata costituita da un ex modello
dell’agenzia Ford, Jeff Calenberg, per dare una direzione
spirituale ai modelli. “Molte persone del nostro settore hanno
attraversato momenti difficili a causa delle pressioni che si
subiscono”, ha spiegato.

Il gruppo, istituito nel 1984, recentemente si è rafforzato, e
dispone di un elenco di circa 500 persone che ricevono le e-mail
dell’organizzazione. A Los Angeles e a Miami sono state
stabilite delle sezioni locali. Una delle funzioni
dell’organizzazione è di sostenere coloro che stanno tentando di
uscire fuori da situazioni di crisi o di tossicodipendenza. Essa
incoraggia inoltre i propri membri a dare del loro tempo per
aiutare i poveri e per fare da guida ai giovani modelli entrati
nel settore.

Calenberg ha inoltre incoraggiato i modelli a non accettare
lavori che non siano compatibili con le proprie convinzioni
religiose. Il gruppo dispone di una propria rete di fotografi e
agenti che condividono la medesima fede.

Le produzioni più convenienti


Il desiderio del pubblico di poter godere di un contenuto sano
nei mezzi di comunicazione è dimostrato dal successo dei film
per la famiglia. Il 15 marzo scorso, l’ Associated Press ha
informato che lo scorso anno, per la prima volta in 20 anni, i
film per i quali è richiesta la presenza dei genitori sono
aumentati più dei film per adulti, incassando negli Stati Uniti
2,3 miliardi di dollari, rispetto ai 2,1 miliardi di dollari per
i film destinati ad un pubblico adulto. I dati sono stati
rilasciati dalla National Association of Theater Owners. La
categoria più gettonata è stata quella dei film adatti ai
ragazzi dai 13 anni in su, con una vendita al botteghino di 4,4
miliardi di dollari.

Successivamente, il 7 giugno, l’ Associated Press ha riportato
uno studio svolto dalla Dove Foundation, un gruppo che
incoraggia la produzione di film per la famiglia. Secondo tale
studio, i film per tutta la famiglia sono risultati i più
richiesti, rispetto ai film per adulti.

Secondo uno studio svolto sui 200 film più diffusi negli anni
dal 1989 al 2003, la produzione dei film per tutta la famiglia è
risultata 11 volte più redditizia rispetto a quella dei film per
adulti. Se non altro, l’evidenza di questi dati potrebbe alla
fine portare i magnate di Hollywood a convertirsi

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