Clonazione e fecondazione assistita

diAmarilli

Come era facile prevedere crescono le polemiche su temi di grande delicatezza che, comunque la si pensi, dovrebbero essere considerati per quello che sono in fatto di grande rigore etico.

Il tema della clonazione umana fa discutere nei diversi Paesi specie dopo che in Gran Bretagna sono stati autorizzati esperimenti, sia pure tenendo in vita gli embrioni per pochi giorni, con la finalità di ricercare metodi di cura per malattie oggi difficilmente debellabili. Che siano in ballo valori e limiti di coscienza è provato dal fatto che due illustri scienziati, Premio Nobel entrambi, il prof. Dulbecco e la prof.ssa Levi Montalcini, la pensano in modo del tutto diverso.

Noi non entreremo nel merito, cosa che richiederebbe competenza specifica, anche se non possiamo non ricordare come fior di scienziati sostengono che le finalità indicate potrebbero essere ugualmente raggiunte con le cellule staminali.

Noi intendiamo guardare il problema sotto un altro angolo visuale.

Premesso che ogni passo in avanti della scienza comporta conseguenze positive e negative in quanto ogni scoperta, ogni invenzione può essere usata sia a fin di bene che a fin di male, sta il fatto che non c’è divieto che tenga. Si troverà sempre, ahimé, qualcuno pronto ad eludere i divieti, chi per una identificazione dell’etica con la scienza e chi più prosaicamente per trarne vantaggi, diretti o indiretti.. Non è fantascienza ipotizzare che si arrivi anche alla manipolazione genetica con tutto quello che ciò potrebbe comportare.

Intanto in Italia, seppure in modo ovattato per via del Generale Ferragosto, prosegue la polemica sulla fecondazione assistita, o meglio sulla legge che la regola. Anche qui si rilevano toni da crociata da parte, in particolare, di qualche radicale, e neppure tutti. Vogliono arrivare al referendum abrogativo? Ci si vada però sembra che sia ora di smetterla con la rivendicazione dei “diritti civili”, dei “loro diritti civili”, dando così implicitamente degli incivili a coloro che in maniera del tutto legittima la pensano diversamente.

Nessuno possiede il monopolio della verità né tantomeno la carte dei valori fondamentali. Il vivere comune presuppone soluzioni di sintesi visto e considerato, come dicevano i latini, “tot capita tot sententia”. E’ bene che tutti lo abbiano presente.
Amarilli



GdS - 20 VIII 2004 -
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Amarilli
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