BENEDIZIONE PASQUALE NEGATA A N. OLONIO. IL PRECEDENTE DI PERUGIA Scr

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NIENTE BENEDIZIONE ANCHE A PERUGIA


Il divieto di fare la Benedizione pasquale nelle scuole a Nuova
Olonio é stato preceduto non molti giorni prima da un'analoga
decisione della direzione dell'ottavo circolo didattico
di Perugia, comunicata con una circolare alle scuole di Pianello,
Ripa ed anche Ponte Valleceppi.

Pare che la ratio sia stata il rispetto per i bambini che non
sono di religione cattolica.

Il dirigente dottor Antonio Nigro ha infatti deciso di applicare
alla lettera una normativa dell'84 che stabilisce
l'impossibilità di dare corso a pratiche religiose durante
l'orario delle lezioni nelle scuole, il tutto per non urtare la
suscettibilità degli alunni di altre confessioni religiose

La soprintendente regionale dottoressa Sergi Lo
Giudice, non a conoscenza della cosa, ha fatto riferimento alla legge
sull'autonomia scolastica che lascia liberi i singoli istituti
di decidere cosa vogliono fare in merito alle attività
extrascolastiche, anche se una censura ci sarebbe ove non fosse
stato coinvolto il consiglio di circolo.

PERCHE'
IL CONSIGLIO DI CIRCOLO O D'ISTITUTO


Infatti "Il Consiglio di Circolo o Istituto, …, ha potere
deliberante, su proposta della giunta, per quanto concerne
l'organizzazione e la programmazione della vita e della attività
della scuola… nelle seguenti materie" (Cfr. comma 3
dell'articolo 10 del Decreto Legislativo numero 297 del 16
aprile 1994) e tra le attività della scuola al comma e) dello
stesso articolo leggiamo ancora che Il Consiglio di Circolo o
Istituto ha potere deliberante in merito ai "Criteri per la
programmazione e l'attuazione delle attività parascolastiche,
interscolastiche, extrascolastiche, …, alle libere attività
complementari…".

Si nota chiaramente che non si tratta di iniziative connesse
all'insegnamento della religione cattolica, ma di iniziative che
acquistano legittimità nella scuola al pari di ogni altra
attività di cui è viva la scuola.

In questa direzione è la Circolare Ministeriale del 13.2.1992
protocollo numero 13377/544/MS, che non esclude la
partecipazione degli alunni ad attività di carattere religioso,
ivi compresa la visita del Parroco, previa autorizzazione del
Consiglio di Circolo o d'Istituto.


CIRCOLARE MINISTERIALE


CM 13.02.1992 nota 13377/544MS del 13 febbraio 1992

OGGETTO: Partecipazione degli alunni ad attività di carattere
religioso

Continuano a pervenire quesiti concernenti:

a) la partecipazione degli alunni a cerimonie religiose quali,
ad esempio, la celebrazione della Messa all'inizio dell'anno
scolastico o in occasione della Pasqua e la benedizione pasquale
delle aule;

b) gli incontri delle scolaresche con i vescovi diocesani
nell'ambito delle visite pastorali da essi effettuate.

In proposito questo Ministero è dell'avviso che la
partecipazione degli alunni ad atti di culto possa avvenire
soltanto a seguito di specifiche deliberazioni assunte dai
competenti organi di democrazia scolastica.

Si ritiene, pertanto, che il consiglio di circolo o di istituto
avvalendosi delle attribuzioni riconosciutegli dall'art. 5 del
D.P.R. 31 maggio 1974 n. 416 possa deliberare, con l'osservanza
delle disposizioni ivi stabilite, di far rientrare la
partecipazione a riti e cerimonie religiose tra le
manifestazioni o attività extrascolastiche previste dalla
lettera d) di tale articolo.


IL
SILENZIO DELLA DIRIGENTE SCOLASTICA


E' vero che secondo un detto popolare "Il silenzio é d'oro", ma
ci sono casi nei quali invece il silenzio é solo espressione, al
minimo, di imbarazzo.

Pubblicamente invitata - si veda il nostro articolo del 18
aprile - a dire in base a quali disposizioni ella ha espresso il
suo veto, non ha risposto.

Ci pare assurdo che per avere questa risposta pubblica - come
suo dovere di funzionario pubblico al servizio dei cittadini -
si debba ricorrere alle vie gerarchiche con quel che segue.

Intanto abbiamo visto le posizioni dell'Amministrazione Comunale
di Dubino. Dopo l'incontro avuto con lei sembrava, in base alle
dichiarazioni rilasciate alla stampa, che le argomentazioni
normative fossero state convincenti. Evidentemente
l'Amministrazione ha giustamente fatto come S. Tommaso, andando
a verificare e scoprendo che magari non si trattava di
"disposizioni" ma di interpretazione di disposizioni. Scoprendo
magari che il Consiglio d'Istituto o di Circolo che sia era
stato by-passato, almeno a quanto si sa.

Questione quindi da riprendere ex novo.

Tenendo conto che se errare é umano, il perseverare é ...
Red


APPENDICE STORICA

Grande importanza viene attribuita, anche da parte degli
anticlericali, al rito della benedizione pasquale delle case.
Ecco due perle tratte, la prima da "Il Libertario" n.290 del 8
aprile 1909, e da "L'Appennino", settimanale radicale massonico
di Arezzo, 19 marzo 1910, la seconda.

"San Giovanni Valdarno, 6 aprile - Io sfido chiunque a trovare
messeri più sfacciati dei preti di questo paese i quali abusando
delle cretinerie delle donne entrano nelle case per innaffiarle
d'acqua sporca senza chiedere autorizzazione ai padri, ai
fratelli, agli sposi di queste donne. Facciamo sapere a questi
maleducati impostori che se ciò capita per caso in casa di noi,
il prete si avrà l'azione che si merita".

Nel foglio aretino
leggiamo proprio in prima pagina:

"È già cominciato il giro dei negromanti per la città e la
campagna in cerca di uova, per cui si dà in compenso
un'abbondante annaffiatura di acqua benedetta e, quel che più
conta, si penetra nel domicilio della gente a curiosare ed
investigare i fatti altrui [...] persone che, mentre al caffè si
mangiano vivo un prete in un boccone, viceversa hanno tollerato
che penetrasse nel loro domicilio e che spruzzecchiasse anche il
talamo nuziale! [...]".



GdS - 28 IV 2002

Fatti dello Spirito