BENEDIZIONE NELLA SCUOLA A N. OLONIO ALTRO NO, MA NON SI RINUNCI!
NIENTE BENEDIZIONE
Dopo le polemiche suscitate dal no della Dirigente Scolastica -
si vedano in "Fatti dello Spirito" i nostri articoli del 28
aprile scorso - ora é arrivato il NO del Consiglio d'Istituto.
Procedura questa volta giusta, dato che la competenza spetta
proprio a tale organo e non alla dirigente scolastica che allora
aveva deciso di sua iniziativa - un dirigente dovrebbe sapere
cosa é sua competenza e cosa non é e se questo é stato un
errore, con la conseguente turbativa indotta in tante famiglie,
c'é da sperare che la dirigenza superiore abbia annotato nel
fascicolo personale, se confermata come sembra, questa
mancanza... -.
PROCEDURA GIUSTA
Infatti "Il Consiglio di Circolo o Istituto, …, ha potere
deliberante, su proposta della giunta, per quanto concerne
l'organizzazione e la programmazione della vita e della attività
della scuola… nelle seguenti materie" (Cfr. comma 3
dell'articolo 10 del Decreto Legislativo numero 297 del 16
aprile 1994) e tra le attività della scuola al comma e) dello
stesso articolo leggiamo ancora che Il Consiglio di Circolo o
Istituto ha potere deliberante in merito ai "Criteri per la
programmazione e l'attuazione delle attività parascolastiche,
interscolastiche, extrascolastiche, …, alle libere attività
complementari…".
ERRORE
DI SOSTANZA
Nulla da dire per la procedura. L'errore é di sostanza.
Intanto il NO viene presentato come conseguenza delle leggi
vigenti e non é così. Si tratta di interpretazioni e per quelle
addotte ce ne sono di esattamente contrarie. Non vogliamo però
fare disquisizioni al riguardo, ma suggerire agli abitanti del
Comune di Dubino e zona circostante di fare come Diogene.
DIOGENE IN BASSA VALLE
Si armino di una lanterna del tipo di quella che usava il
filosofo per andare a cercare l'uomo e vadano dalle parti della
Direzione Scolastica a cercare il buon senso anche se riteniamo
che sia difficile, anzi improbo, trovarne.
NON SI
RINUNCI ALLA BENEDIZIONE!
Il parroco dal nome antitetico - si chiama Don Sposato, lui
celibe per voto - non rinunci alla benedizione. D'accordo con i
genitori della scuola e con gli amministratori del Comune che,
credenti e praticanti o no, sono stati d'accordo, vada davanti
alla scuola con l'aspersorio e benedica le classi dall'esterno.
Lì la dirigente scolastica non potrà opporsi, né si potranno
citare sentenze di TAR - che peraltro non fanno legge nel nostro
Paese - e quanto agli influssi della benedizione per Chi la
guiderà non ci sono pareti che tengano.
Gli influssi entreranno per ogni dove dell'Istituto Scolastico.
Red
GdS - 28 IV 2002