Ansie e paure del mondo di oggi
Ansia, paura,
attacchi di panico e stress. Ne ha parlato lo psichiatra Tonino
Cantelmi nella sua conferenza al Master in “Donna, Cultura e
Società” dell’Istituto di Studi Superiori sulla Donna
dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
“Se la paura è uno stato mentale, ma anche corporeo, di allarme
generalizzato che si attiva nei confronti di una situazione
minacciosa, l’ansia invece è una paura eccessiva che si può
provare per un avvenimento che potrebbe avvenire nel futuro”, ha
affermato Cantelmi.
“Altra parola molto utilizzata nel linguaggio comune - ha
aggiunto lo psichiatra - è stress, termine con il quale dobbiamo
intendere la reazione del nostro organismo di fronte ad un
cambiamento che può essere legato ad eventi tristi, quali la
morte di una persona cara, ma anche a situazioni positive che si
affrontano per la prima volta, come il matrimonio o un nuovo
posto di lavoro. L’angoscia, invece, è un tipo di ansia che non
ha un oggetto riconoscibile. Di solito la persona angosciata sta
male senza riuscire a spiegarsi il perché, senza avere un
problema concreto, anche se spesso si possono trovare
riferimenti nel presente o nel passato”.
Altra forma di ansia, ma più acuta, è l’attacco di panico, di
cui soffre il 3% della popolazione italiana. Sudorazione,
tachicardia, mancanza d’aria, sensazioni di sbandamento,
vertigini, paura di morire, brividi o anche vampate di calore
sono solo alcuni dei sintomi di questo disturbo che colpisce
maggiormente le donne. E sono sempre le donne a soffrire di
un’altra malattia, la bulimia. A parlarne durante il Master è
stata Maria Adelaide Caponigro, psicologa di consultazione.
“La bulimia è una risposta emotiva a quanto non succede
all’esterno e spesso riguarda donne in carriera, affermate
professionalmente e socialmente, che vivono da sole e sono
svuotate di affetto in quanto prive di relazioni significative”,
ha commentato la psicologa. Questa ossessione del cibo, e allo
stesso tempo il bisogno di corrispondere al modello ‘belle,
magre e con il sorriso’, le porta a restituire tutto ciò che
hanno ingurgitato.
A chiudere la giornata l’intervento della professoressa Nella
Vespoli, che ha insegnato nei licei filosofia, pedagogia,
psicologia, storia, lingua e letteratura italiana e latina. É
stata proprio la relazione della professoressa Vespoli a dare il
via al secondo modulo del Master dell’Ateneo Pontificio Regina
Apostolorum, il cui filo conduttore è “La donna nella società”.
Ripercorrendo le tappe storiche, sociali e culturali che hanno
generato il pensiero moderno, la docente ha affermato: “La
modernità nasce dalla qualità del rapporto con la storia, un
rapporto che è di consapevolezza della profondità del mondo
antico. Riportare un’opera alla volontà dell’autore significa
riportarla a quel tempo, a quella mentalità”.
Un’età, quella rinascimentale, dove predomina l’antropocentrismo,
ha detto Nella Vespoli.
Mentre il Medio Evo è teocentrico, il Rinascimento vede l’uomo
al centro, ma sempre in relazione con Dio. Lo stesso termine
“Rinascimento” ha una matrice squisitamente religiosa.
Carlo Climati
GdS - 30 I 2005 -
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