Ancora i Testimoni di Geova: 1)
Gentile
redazione della Gazzetta di Sondrio
Dopo aver letto la lettera della signora Francesca Galvani sono
rimasto
allibito per come la signora travisi completamente l'
atteggiamento e lo
spirito dei Testimoni di Geova verso gli ex appartenenti alla
loro
confessione religiosa, poichè di confessione religiosa si tratta
visto che
lo stato Italiano ha dato tale riconoscimento e riconosce pure
alcuni
testimoni di Geova come ministri di culto in grado di celebrare
matrimoni
legalmente validi.
La signora parla di fine dei legami familiari se qualcuno esce
dai testimoni
di Geova, ma questo non è vero: io stesso ho mio fratello che è
un ex
testimone di Geova eppure mantiene normali contatti sia con me
che con i
miei genitori che siamo testimoni di Geova attivi, anzi ogni
volta che si
trova nel bisogno come gli è capitato recentemente sa dove
trovare aiuto.
Nessuno ci ha minacciato di espulsione o ritorsioni varie per
questo nostro
atteggiamento, che è comune tra i testimoni di Geova ,come
invece secondo la
signora Galvani dovrebbe avvenire.
E' evidente che la signora strumentalizza alcune difficili
vicende personali
che vengono abilmente montate e manipolate da chi ha tutto l'
interesse di
screditare i testimoni di Geova.
Inoltre la signora cita estrapolando dal contesto alcune
pubblicazioni dei
testimoni di Geova che invece dicono quanto segue:
Torre di Guardia 15 aprile 1991 : “Se un disassociato vive
insieme ai suoi
familiari cristiani, continuerà ad avere rapporti normali con
loro e a
partecipare alle attività quotidiane della famiglia”.
Torre di Guardia Gennaio 1982: "In modo analogo, se un parente,
come un
genitore, un figlio, una figlia, viene disassociato o si
dissocia, i vincoli
familiari e di sangue rimangono."
Spero che un giorno alcuni comprendano l' importanza di una
maggior
tolleranza e comprensione verso le minoranze religiose e cessino
di scrivere
queste vergognose mistificazioni. Distinti Saluti
Matteo Vicini
GdS - 10 IX 2004 -
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