Giornata mondiale degli ulivi: a Sondrio, ettarato in crescita e “patrimonio di biodiversità”

Buona la produzione. In Valtellina sperimentazione su oltre 100 varietà olivicole

SONDRIO – Quest’anno, la Giornata Mondiale degli ulivi proclamata dall’Unesco coglie la provincia di Sondrio alle prese con una buona annata per la produzione di olio. Festeggiata il 26 novembre in tutto il mondo, la ricorrenza assume particolare importanza in Italia dove da tutelare è un patrimonio di 250 milioni di piante anche monumentali decimato dall’avanzare della Xylella e dalla crisi provocata dalla chiusura di ristoranti e agriturismi dove le vendite si sono praticamente dimezzate. E’ quanto afferma la Coldiretti provinciale nel sottolineare anche il valore della biodiversità nella coltura dell’ulivo: l’Italia, può contare su 533 varietà di olive (contro le appena 70 degli spagnoli che hanno una produzione di massa quasi sei volte superiore) mentre sono oltre 100 le cultivar che si stanno sperimentando in Valtellina, grazie in particolare al grande impegno della Fondazione Fojanini.

L’olio 2020 sarà di qualità, grazie alla buona fioritura e a un’estate dal clima generoso: nemmeno le piogge autunnali e le basse temperature delle ultime settimane non sono riuscite a compromettere lo scenario, se non sotto il profilo delle rese al frantoio che per la stagione 2020 si attesteranno sul 10%/11% contro una media del 12%/13% e punte del 14%-15% nelle annate migliori.

“La coltivazione dell’ulivo si spinge in provincia fino a 6-700 metri di quota e raggiunge ormai i 100 ettari di superficie. In crescita: un dato che corona il successo di chi, solo pochi anni fa, ha voluto sperimentare e credere nel successo di questa cultura”  spiega il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini. “Per di più, l’olio ottenuto dalle piante coltivate sui due versanti (il retico in prevalenza, ma ci sono alcuni appezzamenti in produzione anche sul lato orobico, ndr) – è buonissimo e si trova già in commercio con le prime etichette made in Valtellina. Va anche detto che la coltura dell’ulivo ha consentito di recuperare aree agricole inutilizzate nonché i terrazzamenti che, in origine, ospitavano vigneti già conquistati dal bosco e riportati a nuova vita dagli olivicoltori. Sempre più imprese agricole decidono tuttora di affiancare questa coltura alle loro produzioni più tradizionali”.

Il sogno nel cassetto, per un vicino futuro, è ora quello di un frantoio che, come spiegano i produttori, “consentirebbe di velocizzare le operazioni di molitura, rendendole più immediate e senza dover portare le olive fuori provincia: attualmente, le strutture più vicine si trovano sulle riviere del lago di Como, a decine di chilometri di distanza. Un frantoio valtellinese consentirebbe di accelerare la lavorazione,  riflessi ancor più positivi sulla qualità”.

Sullo scenario italiano, a pesare è la chiusura dei ristoranti che rappresentano un importante mercato di sbocco soprattutto per le produzioni di qualità, anche se con la “svolta salutista degli italiani a tavola” spinta dall’emergenza Covid sono cresciuti in Italia del 9,5% i consumi familiari di extravergine di oliva, anche per effetto del maggior tempo trascorso in casa a cucinare, sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Ismea del primo semestre. A livello nazionale 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni – sottolinea Coldiretti – con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative.

Sul fronte del mercato, la minor produzione 2020 e la domanda delle famiglie sta spingendo in alto i listini con aumenti che riguardano anche gli oli Dop/Igp italiani. L’andamento dei prossimi mesi dipenderà come di consueto dalla situazione internazionale con la produzione mondiale stimata in linea a quella dello scorso anno ed i prezzi in Spagna, Grecia e Tunisi che mostrano tendenze al rialzo. La Spagna è di gran lunga il principale produttore mondiale seguito dall’Italia mentre sul podio al terzo posto si trova la Grecia.

L’Italia – precisa la Coldiretti - è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. A sostenere la domanda mondiale – continua la Coldiretti - sono certamente gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione.

Per le feste l’aumento record del 29,2% del commercio elettronico nel 2020  in prossimità del Natale spinge anche gli acquisti on line di extravergine ma è allarme per il rischio truffe secondo il rapporto dell’Istituto per la tutela della qualità e repressione frodi (Icrqf) che da febbraio a maggio 2020 nel periodo della prima ondata dell’emergenza Covid ha effettuato ben 558 interventi per la rimozione di inserzioni irregolari di prodotti alimentari sui principali siti ei e-commerce.

Con l’82% dei consumatori che con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, dove  è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.

Mentre on line è meglio verificare anche l’identità del venditore privilegiando chi ha un legame diretto con la terra o appartiene ad una rete strutturata di agricoltori come Campagna Amica ma è importante anche – conclude Coldiretti Sondrio - assicurarsi che il prodotto in vendita sia realmente tipico della zona da cui proviene, magari stando attenti che il nome del prodotto non sia “storpiato” come spesso accade quando ci si trova davanti delle imitazioni delle più note specialità Made in Italy.

(26/11/2020)

                                                                                                                                                                                                                                                                                         

                                                                                                                                                                                                                                        

Ufficio Stampa Coldiretti Sondrio

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