Bene il Ministero della Sovranità alimentare

Nuovo Governo all'insegna, fra l'altro, della "sovranità alimentare", nuova dizione che soddisfa pienamente anche il nostro giornale. Se qualcuno avesse voglia di scorrere la raccolta di quanto da noi pubblicato troverebbe infatti da anni a questa parte in più di un'occasione molteplice ragione di arrabbiatura vera e propria di tutto un mondo legato all'agricoltura. Pomodori, cipolle ed altro sui banchi del nostro Paese ma provenienti dall'Nord Europa, organismi geneticamente modificati, prodotti-truffa facendoli passare all'ignaro acquirente che italiani, gli insetti, come vorrebbe qualcuno, da inserire nelle nostre tavole per non parlare delle bistecche senza carne. Ne abbiamo più volte scritto, certe volte appena usciti da supermercati confrontando le provenienze. Ecco dunque le ragioni per essere d'accordo non solo per una questione lessicale ma per quel che vale nella sostanza, per una linea che potrebbe, anzi dovrebbe, vedere larghissimo consenso. Consegue la scelta di pubblicare quanto esemplarmente ha scritto il Presidente della Coldiretti.

ETTORE PRANDINI
Apprezziamo la scelta di accogliere la nostra proposta di cambiare il nome del Dicastero che significa nei fatti un impegno per investire nella crescita del settore, estendere le competenze all’intera filiera agroalimentare, ridurre la dipendenza dall’estero, valorizzare la biodiversità del nostro territorio e garantire agli italiani la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel suo intervento alla Fiera zootecnica di Montichiari  in riferimento all’ istituzione del nuovo Ministero dell’ Agricoltura e Sovranità alimentare guidato da Francesco Lollobrigida.

La pandemia prima e la crisi energetica ora – ha sottolineato Prandini – hanno dimostrato la centralità’ del cibo e l’ importanza di garantire l’ autonomia alimentare del Paese in uno scenario globale segnato da distorsioni commerciali, accaparramenti e speculazioni che mettono a rischio gli approvvigionamenti.

Ottimizzare l’impiego dei fondi del Pnrr e ammodernare la rete logistica, difendere i 35 miliardi di fondi europei per l’agricoltura, combattere l’etichetta Nutriscore, l’arrivo del cibo sintetico in tavola e gli accordi internazionali sbagliati che penalizzano il Made in Italy ma anche – ha continuato Prandini – fermare l’invasione di cinghiali e realizzare un piano invasi per garantire acqua in tempi di siccità sono gli impegni che ci aspettiamo dal nuovo Governo.

Bisogna intervenire subito – ha concluso Prandini – sui rincari dell’energia che mettono a rischio una filiera centrale per le forniture alimentari delle famiglie che dai campi alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio.

Ettore Prandini Presidente Coldiretti

 

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