Dalla Valtellina l'olio più a nord d'Italia

Dalla Valtellina l'olio più a nord d'Italia
Fatta la raccolta per l’olio più a nord d’Italia, quello che nasce in Valtellina, oltre il 46esimo parallelo, sui costoni delle Alpi. In questi giorni, spiega la Coldiretti Lombardia, in provincia di Sondrio saranno “vendemmiati” 400 quintali di olive. “Il cambiamento climatico ha alzato la cosiddetta linea della palma e gli uliveti sono arrivati in montagna, dove eravamo più abituati a vedere mucche e pascoli – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – ma la capacità degli agricoltori lombardi li porta a sapersi adattare a nuove situazioni, anche in ambienti non facili come la montagna”. E delle nuove frontiere dell’agricoltura in vetta si parlerà nella tre giorni organizzata dall’Università degli Studi di Milano in via Festa del Perdono con l’apertura ufficiale giovedì 3 novembre alle ore 16 presso l’aula magna dell’ateneo e una serie di eventi fino a sabato 5 novembre. “La montagna – spiega Prandini – è una risorsa per la Lombardia sia dal punto di vista produttivo, con circa il 17% della superficie agricola regionale, che di quello ambientale. In questo contesto gli agricoltori ricoprono un ruolo strategico nella conservazione del territorio e dei pascoli”.

E in Valtellina – spiega la Coldiretti – sono stati proprio gli agricoltori ad avviare, negli ultimi dieci anni, il recupero di costoni e terrazzamenti per una produzione di olio sempre più consistente. “Quando ho iniziato, gli altri mi davano del pazzo, adesso mi chiedono consigli” racconta Carlo Baruffi, 71 anni, pioniere degli uliveti valtellinesi che una dozzina di anni nel comune di Poggiridenti, a 564 metri sul livello del mare, su una parte di vigneto, decise di provare la pianta simbolo del Mediterraneo. “Ho iniziato con una cinquantina di esemplari arrivati dal Garda – racconta – mentre adesso ne ho 360 da tutta l’Italia, comprese le taggiasche della Liguria e spremo un olio di alta qualità che poi regalo agli amici”.

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