A Morbegno sabato 14 e domenica 15 la 110ma Fiera del Bitto
La Mostra del Bitto quest’anno…dà i numeri! A partire da quelli di un anniversario – son 110 anni!- che racconta un secolo ed un decennio e si ripropone tra consuetudini antiche e nuove visioni del futuro.
Che valore ha in effetti oggi una manifestazione che, partendo dal piccolo borgo di Morbegno, simbolo dell’apertura della valle ai tanti visitatori e turisti che arrivano da tutto il mondo per goderne la bellezza, racconta un mondo unico, quello degli alpeggi?
Il Bitto non è solo una D.O.P. ben nota agli amanti dei formaggi d’alpe, ricchi e saporiti, ma rappresenta la fatica e la fortuna di questi luoghi da oltre un secolo, ed è il frutto di gesti che vanno celebrati anno dopo anno perché non se ne perda la memoria e perché possano continuare ad esistere nonostante i grandi cambiamenti che hanno stravolto un’economia.
Mestieri tradizionali – il casàro- e abitudini che vengono dal passato –la salita fino ai pascoli d’alta quota, la desmuntegada-, ritrovano la propria ragion d’essere in una fiera che diventa occasione per conoscere, assaporare e portar via un pezzetto di storia. Non a caso “bitto” deriva dal celtico “bitu”, ovvero “perenne”…. E, se il mondo dell’alpeggio rischia di sparire, anno dopo anno, a causa dei suoi ritmi completamente al di fuori degli standard contemporanei, perché rappresenta il sacrificio e l’isolamento di un mestiere che è difficile far amare alle nuove generazioni, la Mostra del Bitto è un’occasione per valorizzarlo e farlo apprezzare anche a chi in alpeggio non andrà mai. Ed è così da 110 anni, da quando, cioè, le preziose forme di Bitto prodotte durante l’estate, diventavano merce di scambio nell’antica fiera di fondovalle che celebrava il cambio di stagione e la discesa delle Brune alpine dai pascoli di montagna.
La storia del territorio, le sue tradizioni, le specialità che solo qui nascono si metteranno in mostra da un capo all’altro di Morbegno in un susseguirsi di eventi, emozioni e racconti lunghi un intero weekend…
In città tornano le rievocazioni storiche legate al comparto lattiero-caseario: i gruppi folkloristici e gli artigiani animeranno le piazze con dimostrazioni di mestieri e produzioni tradizionali e nei classici “calecc”- le antiche costruzioni in pietra dislocate sui pascoli che garantivano un riparo alla “culdera” di rame dentro cui nasceva il Bitto-, verranno effettuate le lavorazioni del latte e la trasformazione in formaggio e in ricotta.
Nelle casette dello street food valtellinese si serviranno sciatt e pizzoccheri da passeggio, ideali da assaporare durante una visita ai mercatini dei produttori o all’area eventi e spettacoli.
Sempre in piazza S.Antonio la Casèra ospiterà l’esposizione delle forme di Bitto DOP, Valtellina Casera DOP e Scimudin partecipanti allo storico concorso che mette in competizione da oltre un secolo i casari ed il loro lavoro, premiandone le forme migliori.
Nella tensostruttura “open” spazio invece alle Latterie e ai commercianti di specialità “Made in Valtellina” e ai workshop pensati per valorizzare oltre al Bitto anche il formaggio VALTELLINA CASERA DOP e i tanti prodotti che nascono in queste zone: le mele, il miele, la Bresaola IGP…
Il bellissimo Chiostro di S.Antonio, alle spalle della piazza, ospiterà il banco d’assaggio dei formaggi e aule didattiche dedicate.
A Palazzo Malacrida, splendido gioiello settecentesco, degustazioni guidate su prenotazione per mettere alla prova le capacità sensoriali in un gioco sottile, mentre nelle cantine nascoste dietro i portoni intarsiati i formaggi sposeranno i grandi vini valtellinesi in un connubio con “Morbegno in Cantina”, altra manifestazione storica che prosegue anche nel weekend della Mostra del Bitto.
Dai balconi fioriti della bella Morbegno risuoneranno quest’anno, inaspettati, canti e note di violino, per incantare i visitatori e farli restare..naso all’insù! I ristoranti, come sempre, proporranno Menù a tema e i Bar e locali gli immancabili “Cheese Hour” in un “fuori-Mostra” che coinvolge ormai quasi tutti i ristoratori.
Chi preferisce lo stile “green”, infine, potrà attraversare l’Adda e scoprire le fattorie didattiche e le attività “country” collocate al polo fieristico e ideate per i più piccoli.
Un secolo e un decennio di #Bittodop, del resto, va festeggiato con tutti gli onori!
Info per il pubblico: Consorzio Turistico Porte di Valtellina
Tel +39.0342.601140 www.portedivaltellina.it
Organizzatore: Consorzio per la tutela dei formaggi Valtellina Casera e Bitto www.ctcb.it