CC.DD. attenzione ai formaggi! Scegliere i nostri con dicitura ITALIA

SALUTE: COLDIRETTI, ALLARME IN FORMAGGI FRANCESI, +14% IMPORT.   Nel 2019 sono aumentate del 14% le importazioni di formaggi e latticini dalla Francia in Italia dove lo scorso anno ne sono stati consumati ben 45,3 milioni di chili nell’arco dei dodici mesi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat a gennaio nel commentare l’avviso del Ministero della Salute riguardante alcuni lotti formaggi francesi Saint Félicien (confezioni da 180 grammi) e Saint Marcellin (confezioni da 80 grammi) per tutti i lotti da l 032 a l 116, venduti con marca Fromagerie alpine, Carrefour, Reflet de France, Leclerc, Lidl, Auchan, Rochambeau, Prince des bois, Sonnailles et Prealpin dopo l’allerta delle autorità sanitarie francesi che hanno individuato casi di sindrome emolitico-uremica, causata dall’infezione da Escherichia coli di tipo O26. Si tratta di prodotti in vendita anche in Italia dove pero’ – sottolinea la Coldiretti – è in vigore l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta per tutti i prodotti lattiero caseari che consente immediatamente di individuare i prodotti di origine nazionale. Infatti – spiega la Coldiretti - qualora il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato o trasformato, in Italia, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo della seguente dicitura: “origine del latte”: ITALIA. Nel 2018 in Italia è scoppiato più di un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 398 notifiche inviate all’Unione Europea durante l’anno secondo l’analisi della Coldiretti sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf). Sul totale dei 398 allarmi che si sono verificati in Italia nel 2018 – sottolinea la Coldiretti – solo 70 (17%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, 194 provenivano da altri Paesi dell’Unione Europea (49%) e 134 da Paesi extracomunitari (34%). In altre parole – conclude la Coldiretti – oltre quattro prodotti su cinque pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (83%).

 

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