TANGENZIALE DI TIRANO, COME LE ACQUE ED ALTRO, A RISCHIO 12.7.20.39

Nel momento in cui quello che sembrava un miraggio, la realizzazione della tangenziale di Tirano, si é trasformato in realtà con le ultime novità amministrative, si rischia di nuovo una tachicardia diffusa. Finora, scorrendo la stampa, non ci si é posti il più pericoloso degli interrogativi: e se il 1 gennaio 2013 dobbiamo andare al funerale di quella Provincia che dopo 207 anni di onorato servizio (i primi 54 come 'Deputazione provinciale') viene strapazzata e ridotta al ruolo di appendice-colonia non si sa bene di chi, forse Lecco, forse Lecco e Como insieme, salvo la provocatoria proposta della Rezia insubrica con Varese, Como, Lecco, e magari anche alte Valli orobiche e bresciane ?

La Provincia é stata elemento cardine, a suo tempo per la SS36. Qualcuno si ricorderà la pietra miliare rappresentata dalla conferenza stampa di Lecco convocata da Italia Nostra per affossare definitivamente il progetto della strada a lago - concorrevano per l'alternativa salotti ambientalisti e salotti diversamente interessanti - . Si era nel 1974. La Provincia, con il suo Comitato per la SS36, e le altre Istituzioni sorrette dalle forze politiche, economiche e sociali e dalla società civile (emblematica la numerosa presenza del Comitato Retico di Luigi Mescia, silenziosissima ma con l'eloquente fragore delle scritte su una serie di cartelli), scesero a Lecco. Intervennero nella conferenza-stampa, tutti quelli che ci volevano, ciascuno con una determinata sintesi, in una totale univoca intesa raggiunta sul piano politico (chi scrive ne sa magari qualcosa...). Era presente il Gotha della stampa nazionale perché l'obiettivo che si proponeva Italia Nostra con quella riunione era una forte campagna di stampa per condizionare il timoroso (eufemismo) Consiglio Superiore dei LL.PP., della cui sesta sezione faceva parte il convalligiano Antonio Cederna, decisissimo oppositore della strada. C'erano state altre frenate quando tutto sembrava marciasse, e sempre alla Don Abbondio. A scanso di equivoci non vogliamo però mettere Cederna sul piano dei Bravi di Don Rodrigi né paragonare l'obiettivo ambientalista ai 'capricci' di Don Rodrigo. Vogliamo solo riflettere l'atteggiamento remissivo del Consiglio rispetto alla determinazione, fino alla caparbietà, del pontasco di adozione, valtellinese di derivazione familiare, meneghino di nascita.

Il risultato fu éclatante. I giornalisti chiamati per avere il Vangelo secondo Italia Nostra come i convenuti per celebrare la sottomissione di Padre Cristoforo cambiarono versante avendo capito una cosa elementare fino allora mascherata da chi aveva le chiavi dell'accesso al Gotha vdell'informazione: la realtà. Realtà richiamata da una semplice considerazione: l'età di quella strada che era formidabile alla nascita, circa un secolo e mezzo prima, ma 'forse' insufficiente da allora essendosi passati dai carri a cavalli alle auto, ai TIR e compagnia bella.

La Provincia é stata elemento fondamentale di riferimento per tutti i problemi legati alla Legge Valtellina e quindi, in particolare, per la Strada della Rinascita, un'opera di cui non si é mai valutata abbastanza la portata. Basti pensare che la sola lunga galleria terminale prima di Bormio é più lunga di quello che sarebbe stato il traforo dello Stelvio, ultimo progetto con imbocco a Madonna dei Monti.

La Provincia é stata elemento fondamentale di riferimento per il finanziamento e l'avvio dei primi circa nove km da Fuentes a Cosio. Una sberla che per i soli lavori principali é di € 165.674.334,59, per un totale 197.731.757,00. Riferimento, sempre con positive collaborazioni che ci sarà modo di analizzare, per il costante controllo in una con la regione dell'avanzamento dei lavori, consegnati all'impresa il 28 febbraio 2009, ovvi al 70,27% di avanzxamento con una previsione di ultimazione, regalo natalizio salvo qualche piccola variazione, il primo di dicembre del 2012.

La Provincia é stata elemento fondamentale di riferimento, con l'apporto dei parlamentari, dei consiglieri regionali, dell'assessore Cattaneo, di altri personaggi politici per il finanziamento , sia nell'impostazione che poi per il resto dell'iter per la tangenziale di Morbegno evitando il rischio dell'ingorgo a Cosio,

La Provincia é stata elemento fondamentale di riferimento per il raccordo tra le tangenziali con il risultato, più unico che raro, di utilizzare la parte di finanziamento non utilizzata per Morgegno destinandola a Tirano.

La Provincia dovrebbe essere elemento fondamentale di riferimento per completare il lavoro, dando respiro al centro di Tirano esaltandone così le potenzialità del capolinea dell'Unesco, e poi anche, dopo, per completare la tangenziale di Sondrio, unica tangenziale in Italia a finire su un passaggio a livello.

Ma, ma, ma, ma, ma....

Ma la Provincia a fine anno dovrebbe chiudere i battenti con tutti i rischi del caso.

Dal primo gennaio, al più poco dopo, la regione alpina di Valtellina, 200 km di Alpi, 3212 kmq di territorio, una cinquantina di centrali, tra i 5 e i 6 miliardi di kWh, il quarto fiume d'Italia, l'Adda che scorre in Valle per 125 km ricevendo qualcosa come 45 affluenti lato Alpi Retiche e 60 lato Prealpi Orobie, corsi d'acqua che sono una volta e mezza il Po, con i loro 1533,565 km. Questa Regione alpina le cui acque finiscono sia nell'Adriatico sia nel Mare del Nord e perfino nel Mar Nero, con un territorio che va governato e che, se Dio vuole, i valtellinesi non l'hanno massacrato sta per diventare dependence, colonia. Di chi non si sa, ma

TIRANO HA L'INTERESSE PRECIPUO PER LA STRADA MA ANCHE PER IL RESTO CHE INTERESSA UN PO', A TUTTI, ACQUE IN PRIMIS. MA DEPENDENCEE COLONIA. DI LECCO? DI LECCO E COMO? MA, PER FARE UN SOLO ESEMPIO, SE FOSTE DI COMO A CHI DARESTE LA PRIORITÀ, ALLA TANGENZIALE DI TIRANO O A QUELLO SCHIFO CHE É LA LECCO-BERGAMO?

E cosa potrebbe fare i due, massimo tre, valtellinesi nel futuro Consiglio Provinciale?

Ci si pensi, e magari anche alla proposta effettivamente e non velleitariamente autonomista che si pubblica a parte.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
Editoriali