IN EGITTO E NEGLI ALTRI PAESI MEDITERRANEI SI STA CUOCENDO L'OCCIDENTE. E NOI, IDIOZIA, DIAMO UNA MANO DIMENTICHI DEL DETTO "CHI E' CAUSA DEL SUO MAL…" CON QUEL CHE SEGUE 11 1 30 30
Cecità occidentale.
Ha contagiato addetti ai lavori, giornali, commentatori televisivi. Tutti a considerare 'vento di democrazia' quello che sta avvenendo, contemporaneamente, in diversi Paesi del Mediterraneo. Tutti a considerare gli eventi come una spontanea liberazione di energie represse da dittature senza scrupoli come se all'improvviso tutto fosse avvenuto solo perché qualcuno aveva avuto questa idea e l'aveva diffusa tramite facebool, Twitter e compagnia bella. Premesso che a scrive non piacerebbe affatto di avere a Roma governanti come quelli che più o meno con gli stessi metodi sono alla guida dei vari Paesi, sfidiamo l'impopolarità bel sostenere che tifiamo perché Mubarak resti al suo posto, magari con maggiore attenzione alle esigenze del suo popolo, in particolare dei più deboli, di quelli, ad esempio, che vivono addirittura nei cimiteri del Cairo.
La cecità impedisce a molti di analizzare con freddezza e obiettività la situazione. Via Mubarak pensano di salutare l'avvento della democrazia come la intendiamo noi, dimenticando che ognuno ha i suoi canoni etici, talora diversissimi fra loro. Una provocazione, ma purtroppo reale. Ormai da noi l'adulterio è per molti una sorta di sport. In qualcuno dei Paesi di cui sopra l'adultera invece viene seminterrata sino alla cintola e poi lapidata, come documentato pochi giorni fa da un filmato su Internet. In Italia oggi gli antagonisti extraparlamentari fanno volantini o imbrattano i muri. In quei Paesi ci sono migliaia e migliaia di volontari e volontarie che non si accontentano di volantini e scritte ma sono pronti a imbottirsi di esplosivi con i quali, facendoli brillare in qualche posto affollato, raggiungere come ricompensa il giardino dell'Eden. Nei commenti in TV e sulla stampa c'è una certa aria di simpatia nei confronti di chi manifesta contro 'i tiranni' senza pensare che ad una tirannia, ovr le cosde andranno avanti, se ne sostituirà un'altra peggiore. Iran insegna. Quasi ineluttabile. Quanto catastrofico sia stato l'errore della guerra irakena, aggravato di Blair dalla defezione dalla posizione europea per sposare la causa del guerrafondaio Rumsfeld avallato da Bush, oggi lo vedono e capiscono tutti. Magra soddisfazione poter dire di avere avuto ragione nello scrivere quello che ripetutamente abbiamo scritto allora, ma almeno possa servire quel "avevamo ragione" per stimolare un po' di attenzione sul richiamo odierno al senso della realtà e ai rischi gravissimi che si stanno per correre. Non c'è solo il petrolio con i suoi maggiori costi e quindi con le conseguenze del caso. C'è che è venuto meno l'unico Stato arabo laico, come era quello di Saddam.che in qualche misura teneva a bada l'Iran contribuendo ad un equilibrio del quadrilatero con Israele e Siria, indirettamente l'Egitto, equilibrio precario fin che si vuole ma sempre equilibrio. Se cade Mubarak Israele sarà sotto assedio, si moltiplicheranno gli appelli alla guerra santa, diminuirà ogni capacità di resistenza degli Stati arabi moderati. A quel punto saranno dall'altra parte della barricata, per forza di cose, ineluttabilmente, Stati Uniti, Occidente e Russia, fuori soltanto Asia e America latina. Rischio veramente a quel punto di 'guerra santa', etnico-religiosa. Vicenda talebana docet.
Pessimismo? Catastrofismo? Ognuno la pensi come vuole ma come si fa a non capire che saltati i regimi attuali l'unica forza reale presente dappertutto è quella dei 'Fratelli musulmani'? Uomo avvisato mezzo salvato dice il proverbio, ma il salvataggio può esserci soltanto se l'avviso viene recepito per tempo. Dopo resta solo la consolazione di poter dire b'avete visto, avevamo ragione'.
Alberto Frizziero