12 30 10 IL 2011 CHE CI ASPETTA

Certo stiamo alla fine dell'anno ed in questo periodo si affollano in edicola ed in tv gli almanacchi astrologici per il nuovo anno. Ce ne sono per tutti i gusti.

Dal punta di vista economico, secondo gli scenari elaborati, nel 2011 crescerà il Pil in Italia e ancora una volta a fare da traino c'è il Nord-Ovest che incrementerà il Pil dell'1,6%, contro una media nazionale prevista dell'1,3%.

Mentre nel 2010 il risveglio dalla crisi sembra aver interessato prima e con maggior intensità il Nord-Est (+1,8% l'aumento del Pil atteso per il 2010 a fronte di un incremento medio dell'1,2%), nel 2011 saranno infatti le regioni del Nord-Ovest quelle che, nel complesso, dovrebbero registrare le performance migliori La regione che dovrebbe crescere più delle altre pare debba essere la Lombardia, che dovrebbe arrivare ad un +1,8%, la seconda regione dovrebbe essere l'Emilia Romagna con l'+1,6%. Quindi, a pari merito, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, dove il Prodotto interno lordo dovrebbe crescere dell'1,5% nel 2011.

Decisamente più lenta la ripresa al Centro (+1,1%), dove solo le Marche potrebbero arrivare a superare, sebbene di poco, la media nazionale (+1,4%), mentre faticano non poco la Sicilia (+1,1%) e la Campania.

Ma come crescerà il Pil nel 2011? A spingere l'economia nostrana verso l'uscita dalla crisi saranno soprattutto le esportazioni, che, dopo il sensibile recupero atteso per quest'anno (+7,3% il dato stimato per il 2010), dovrebbero proseguire la loro corsa nel 2011, mantenendo un ritmo di crescita ancora consistente (+5,2%). Le attese migliori si confermano quelle del Nord-Ovest (+6,1%), seguite da quelle del Nord-Est (+5,7%). Più debole la dinamica, invece, del Centro (+3,8%) e del Sud (+2,6%).

Nell'insieme,l'economia nel 2011 non sarà peggiore di quella disastrosa per tante fqmiglie e piccole imprese come lo è stata nel 2010.

Dal punta di vista sociologico

Siamo tutti consapevoli di vivere in un tempo di trasformazione epocale, plurale in cui stanno avvenendo cambiamenti straordinari, inimmaginabili fino a qualche anno fa, e in tutti gli ambiti dell'essere e del sapere circa la realtà umana e quella dell'universo. Nuove antropologie e cosmovisioni, sistemi di credenza e possibilità tecniche nelle scienze più varie sorgono e si confrontano di frequente in questo nostro mondo che è già di fatto "un villaggio elettroglobale". Ci meravigliamo delle continue scoperte in tutti i rami del sapere, dalla biotecnologia medica alla genetica, dalle scienze sociali all'astrofisica, dalla dietetica allo sport… Senza dubbio è un momento di sorprendente scoperta che renderà più abitabile il mondo, ma che si accompagna, sembra in maniera inevitabile, con minacciose "ombre" di autodistruzione., di violenza, di sopraffazione verso i più deboli. In modo particolare, l'anno appena trascorso, può essere chiamato "annus horribilis"verso le--donne. E' inutile ripetere che l'uomo e la donna non dovrebbero essere competitivi fino ad ammazzarsi, ma tentare di ricostruire quell'unità primigenia che si è perduta con la corruzione e che non permette più di dialogare, di sentirsi veramente l'uno per l'altro.. Sarebbe necessario uno sforzo intellettuale di riconoscersi quali ciascuno è: uomo o donna , ,con difetti e doti particolari che rendono diversi ma non nemici..

Forse, non tutti sanno che quando Dio creò Adamo ed Eva, mentre dotò il maschio di tanti poteri(il racconto della creazione della prima coppia è presente nelle varie religioni, specie nell'ebraismo e nell'islamismo), alla donna insuflò una qualità speciale, la BINAH.

Che cos'è la Binah?

E' la dote speciale che Dio ha dato alle donne per compensarle della loro differenza con gli uomini, specie per la supremazia del potere di ogni genere.-- Binah è la terza Sephirah che forma e completa il Triangolo Superno che genera le altre sette Sephiroh inferiori. Queste tre Sephiroth, come affermano i Cabalisti, sono di natura completamente diversa da quella delle sette Sephiroth inferiori. La loro essenza è talmente remota dai processi del pensiero umano da non poter venire sperimentata direttamente. Binah è il femminile nascosto, la femmina oscura, che trova significati che all'uomo sfuggono, che si collega alla natura, al senso profondo e recondito delle cose. In alcuni testi sapienziali è scritto che Binah è "L'intelligenza Santificante", così come per Chokmah è scritto che è "l'Essenza" della coscienza ed è femminile". Il nome Binah, in ebraico, ha anche il significato di Comprensione e la comprensione ci reca l'idea di penetrazione nel significato delle cose, di capacità di percepire la loro essenza e di poterla concettualizzare; ci dà anche l'idea della sintesi e la capacità di comprendere i paradossi. La Binah si esprime nei capelli ed il femminile, lo sappiamo, si lega ai capelli in ogni tradizione. Recidere i capelli equivale a perdere l'innocenza, a divenire demoniaco, ad allontanarsi dalla femminilità. Binah era la conoscenza che possedevamo prima di accedere all'inferno maschile. Binah, La madre Superiore, ha un duplice aspetto: Ama, l'oscura madre sterile e Aima, la Lucente Madre fertile, Grande mare, o Marah. Questo termine non solo significa amaro, ma e' anche la radice di Maria, legato al'idea di Madre, di principio. E ancora Binah si associa al mare, associazione che richiama alla mente che la vita ha avuto i suoi primordiali inizi nelle acque, dalle cui spume nacque Venere, principio d'amore. Il concetto di eguaglianza rivendicato, malamente, negli ultimi anni, ha portato più a uniformità che vero riconoscimento di ruoli, con un effetto negativo anche sulle famiglie. Questo modo di fare, da cui dissentiamo, sono visibili in particolare se si segue l'evolversi delle conferenze e delle convenzioni dell'ONU. La Conferenza del Cairo del 1994 doveva occuparsi di popolazione ma ha visto una massiccia partecipazione femminista intenta a rivendicare i propri "diritti riproduttivi", intesi come il diritto a non avere dei figli. L'anno dopo, le stesse componenti hanno agito sulla Conferenza sulla donna a Pechino per ufficializzare, con abili strategie di organizzazione del "consenso", la ri-definizione della parola "genere". Si tratta di una conquista del territorio culturale, palmo per palmo, che poi si riversa sulla cultura mondiale, tramite un sistema ormai piramidale di enti e organismi, governativi e non, risalenti all'ONU, che hanno assunto tutti una componente educativa, e di cui la maggior parte di noi (uomini e donne) non sospetta neppure l'esistenza. E, ancora, L'alleanza fra femminismo e ambientalismo si è formalizzata alla Conferenza mondiale di Rio de Janeiro su Ambiente e Sviluppo del 1992. Qui erano presenti decine di delegazioni femministe, che riuscirono a inserire nei documenti finali copiosi riferimenti alla condizione della donna. In questo modo, da questa conferenza che per la prima volta ha espresso una visione del mondo biocentrica, l'uomo è andato ponendosi sempre di più allo stesso livello della flora e della fauna, mentre alla donna è stato dato il ruolo di guardiana della natura, con la quale avrebbe in comune la capacità di dare la vita e la sorte di vittima della società patriarcale. Il paradosso è che è proprio l'ambientalismo che confluisce nel panteismo New Age, e che ha per sacerdotesse le donne dedite alle filosofie orientali, ad avere diffuso la cultura che vuole oggi che sia tutto "naturale" e "olistico", dalle patate all'educazione. Però quando si tratta della naturale fisiologia della donna, ogni mezzo è lecito e opportuno per scorporarne la maternità e manipolarla con mezzi artificiali. In conclusione, mentre nella cultura "dell'accusa" in cui viviamo oggi, le diversità sono esaltate per contrapporle, vorremo che tutti, uomini e donne e a partire dal prossimo anno, riuscissero a vedere nelle differenze qualcosa che conduce alla relazione. E, per fortuna, se anche il lessico antagonista piega tutto alla tesi dell'oppressione patriarcale, oggi sono in maggioranza, anche se non fanno chiasso, le teorie femminili che valorizzano nella donna proprio questa grande propensione alla relazionalità, il cui significato principale rimane il volersi bene, cercare di andare d'accordo,accettarsi con i propri difetti' chiudere gli occhi di fronte alle piccole mancanze dei nostri mariti e compagni. Altrimenti, vogliamo dire che Dio ha sprecato il suo tempo nel dotaci della Binah?

Io ne sono stata sempre felice e questo- sinceramente- auguro a tutte le donne: che trascorrano un 2011 felice e sereno assieme a tutti.

Maria de Falco Marotta

Maria de Falco Marotta
Editoriali