09 11 30 LA SVIZZERA A SORPRESA VIETA NUOVI MINARETI CON UNA MAGGIORANZA DEL 57,5% NEL REFERENDUM COSTITUZIONALE

Capovolte le previsioni della vigilia e non accolto l'invito del Governo. Le reazioni : per il prof. Ramadan una catastrofe- Per i Vescovi anche la situazione dei cristiani in Paesi musulmani - Per l'UDC un messaggio chiaro. Basta dare dei razzisti…

Capovolte le previsioni della vigilia (sondaggio SSR: 34% !!!) e non accolto l'invito del Governo gli svizzeri - questa volta al voto con una percentuale del 53%, molto alta per loro - con il voto nel referendum hanno sancito il divieto di costruire nuovi minareti. Non solo. Siccome si trattava, nel caso di esito positivo del referendum, di modifica costituzionale occorreva il doppio voto favorevole, sia dei cittadini che dei Cantoni. Il 57,5% dei cittadini ha detto no ai minareti e per quanto riguarda i Cantoni solo quattro (Basilea Città, Vaud, Neuchâtel e Ginevra) si sono espressi per il SI ai minareti contrari gli altri 22. Il risultato è che a questo punto verrà modificato l'articolo 72 della Costituzione, che regola i rapporti fra lo Stato e le confessioni religiose: il divieto della costruzione dei minareti vi verrà inserito come una misura «atta a mantenere la pace fra i membri delle diverse comunità religiose

Secca la risposta dei Cantoni a noi vicini, Grigioni 67,9% e 62,4% nel Ticino. Alte percentuali nei Cantoni Appenzello interno (71,5%), Glarona (68,8%), Undici cantoni germanofoni sopra al 60%. Ma con sorpresa, persino Zurigo e Berna si sono pronunciati contro i minareti!

Le reazioni

- Il prof. Ramadan, nipote del fondatore dei 'Fratelli musulmani', da Ginevra ha commentato "gli svizzeri hanno espresso una vera paura, un interrogativo profondo sulla questione dell'Islam in Svizzera".

- Per i Vescovi, leggiamo, "ha influito sul risultato anche la situazione dei cristiani, vittime di discriminazione e oppressione, in alcuni Paesi musulmani".

- Per l'on. Oskar Freysinger, dell'UDC, la vittoria della sua campagna si accompagna a pacate riflessioni: "Il no ai minareti non è un NO al diritto di preghiera per i musulmani. I musulmani potranno continuare a pregare e riunirsi.

Si tratta comunque di 'un messaggio' : la società civile vuole mettere un freno agli aspetti politico-giuridici dell'Islam".

La genesi

I problemi erano nati con le proposte di costruzione di minareti a Langenthal (Cantone Berna), Wil (Cantone San Gallo) e Wangen bei Olten (Cantone Soletta) per affiancarsi a quelli esistenti in Ginevra, Winterthur, Wangen bei Olten che però non svolgono la classica attività dei Paesi musulmani con i muezzin curiosamente proibita dalla normativa in tema di inquinamento acustico.

Basta dare dei razzisti…

La preoccupazione del prof. Ramadan è fondata perché il risultato denota stati d'animo assai diffusi fra le popolazioni europee. Occorre prestare molta attenzione perché la situazione appare in equilibrio precario. Se si tira troppo la corda la situazione può sfuggire di mano creando un terreno favorevole a quel razzismo che va combattuto in modo appropriato. E questo succede se si continua, chi ideologicamente e chi invece per una sincera volontà di accoglienza, a privilegiare chi vien da fuori a scapito di chi è radicato qui. Proibire il Presepio in una classe, in una scuola come è stato fatto da molte parti porta, di fatto, a colpevolizzare gli extracomunitari - in genere musulmani - che poi non c'entrano affatto. Occorre dire basta con l'atteggiamento ostile verso chi richiama i nostri valori, le nostre radici, le nostre tradizioni, con accuse di razzismo che non hanno né capo né coda. E magari con sentenze ammazza-buon senso.

GdS

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